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(08 settembre 2008) - fonte: Comunicato Stampa - inserita il 09 settembre 2008 da 180
"E' difficile per la sinistra rifarsi una verginità. Vorremmo ascoltare da questi soavi cantori della libertà una chiara, inequivocabile professione di fede al sistema liberal-democratico. Non basta infatti dichiararsi antifascisti per essere anche antitotalitari. Il popolo italiano, infatti, aspetta ancora dai vertici dei partiti post-comunisti le indispensabili visite di pentimento negli ex Gulag sovietici, di fronte ai resti dell'ex Muro di Berlino, sulle decine di Foibe dove sono state sterminate innocenti famiglie italiane, sui luoghi del martirio di preti e persone qualunque nel triangolo emiliano, rosso sangue. Per riconoscersi nei valori fondamentali dell'Occidente, non basta dichiararsi kennediani o trepidare per Obama. La sinistra è e resta antidemocratica: lo dimostra l'ennesimo assalto scomposto alla destra e ad Alemanno per un'affermazione che - oltre a essere stata chiarita a parole - è accompagnata da quotidiani gesti che contano più di qualunque elucubrazione. Nel terzo millennio è semplicemente ridicolo tagliare la storia con l'accetta e far prevalere lo spirito di fazione su valori e sentimenti condivisi dal 99,9 % del popolo italiano. Chi lo fa finisce nel ridicolo perché tutti condanniamo le leggi razziali, la persecuzione degli ebrei, la limitazione e l'eliminazione delle libertà fondamentali, la dittatura, il partito unico, la guerra, il militarismo, lo squadrismo. Il livello di radicamento della democrazia è solido al punto che possiamo permetterci di giudicare i totalitarismi senza diventarne vittime, capendo le ragioni per le quali milioni di persone hanno donato la propria anima e, in molti casi, anche la vita. Coloro che si sono sacrificati, piaccia o meno, lo hanno fatto per la propria Patria ed è profondamente ingiusto che ci si ostini a considerarli dei traditori. Resta il fatto che da Alemanno e La Russa i militanti e gli elettori di destra si aspettano una capacità di governo capace di suscitare orgoglio ed entusiasmo da vivere ed esibire in questo tempo".E' quanto dichiara il deputato romano del PdL, Fabio Rampelli, artefice della battaglia sul pluralismo dei libri di testo e contro la faziosità di alcuni volumi in uso nelle scuole dell'obbligo.
Fonte: Comunicato Stampa | vai alla pagina » Segnala errori / abusi