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Dichiarazione di Romano COLOZZI

Alla data della dichiarazione: Assessore Regione Lombardia


 

FEDERALISMO: COLOZZI (REGIONI), UNA SFIDA SULLE TASSE (INTERVISTA)

  • (20 agosto 2008) - fonte: ASCA - inserita il 17 settembre 2008 da 3046
    ASCA) - Roma, 20 ago - ''Tutti dicono che la riforma deve essere a costo zero ma bisogna mettersi d'accordo su cosa significa. Se vuol dire che non devono aumentare i costi rispetto alle funzioni gia' finanziate e' un conto, se invece vuol dire che senza prevedere nessuna risorsa aggiuntiva i livelli istituzionali territoriali devono farsi carico di altre funzioni, significherebbe dare per scontato un aumento della pressione fiscale''. L' analisi e' di Romano Colozzi, coordinatore della Commissione Affari Finanziari della Conferenza delle Regioni e assessore al Bilancio della Regione Lombardia, che in un' intervista all'ASCA mette in guardia il Governo perche' aumentare le tasse ''sarebbe il modo peggiore di far iniziare questa esperienza. Sono convinto che il federalismo, se ben gestito, puo' essere una sfida ad abbassare la pressione fiscale non ad aumentarla''. Davanti alla 'bozza Calderoli' le Regioni hanno chiesto maggiore chiarezza sulla congruita' delle risorse e sulla loro verifica periodica. ''E' uno degli aspetti che suscita maggiore preoccupazione - spiega Colozzi - Il federalismo fiscale da cui ci si aspetta tanto potra' dare dei risultati come riforma, e non risolversi come un peggioramento dei servizi, solo se partira' su basi realistiche. Ho sempre detto che c'e' stato un grande equivoco nel precedente tentativo di decentrare delle funzioni, il cosiddetto federalismo amministrativo di Bassanini. Il grande equivoco - sottolinea Colozzi - e' stato quello di scaricare sui vari livelli istituzionali funzioni e oneri immensi - basti pensare all'edilizia residenziale pubblica, alla protezione civile, alla manutenzione delle strade non statali - senza nessuna risorsa corrispondente. Se partisse su queste basi il federalismo fiscale sarebbe un disastro. Mentre su alcune voci, come la sanita', l'assistenza, il trasporto, non si parte da zero perche' da anni va avanti un confronto sui livelli di finanziamento, ci sono interi settori in cui non c'e' alcun finanziamento perche' non e' previsto ne' nel bilancio dello Stato, ne' in quello delle Regioni. Per questo abbiamo chiesto subito un'analisi condivisa del costo di queste funzioni ed il fatto che ancora non c'e' stata nessuna presa di posizione da parte del ministro dell'Economia, lascia aperta una domanda''. La Conferenza per il coordinamento della finanza, l'organismo che Calderoli prevede di istituire, avra' un ruolo si primo piano. A patto pero' - ammonisce Colozzi - che sia rappresentativa di tutte le istituzioni e non sia solo un organismo tecnico. ''La Conferenza e' indispensabile ma e' chiaro che va concordata bene la natura di questo organismo. Io credo che debba avere una funzione di condivisione dei dati e, in questo senso, deve essere autorevole e deve rappresentare tutti i livelli istituzionali. Allo stesso tempo - aggiunge il coordinatore degli assessori regionali al Bilancio - deve svolgere la funzione istruttoria non sovrapponendosi alla Conferenza Stato-Regioni che invece deve avere un compito decisionale. Ad esempio, quando si dice che bisognera' impostare tutto non sulla spesa storica ma sui costi standard, una frase di questo tipo e' molto semplice da formulare ma i cui contenuti sono complicatissimi. Per questo credo che un lavoro istruttorio di questo tipo non possa essere fatto da un organo dello Stato che non veda presenti anche gli altri livelli istituzionali. L'esperienza di questi anni ha dimostrato che quanto piu' e' condivisa la fase istruttoria in cui si mettono sul campo i dati veri e vengono formulate la domande giuste, tanto e' piu' agevole la fase decisionale e gestionale. Credo quindi che sia importantissima, ma ho un dubbio che possa essere un organo esclusivamente tecnico perche' anche la funzione istruttoria implica un esame o delle domande che sono di tipo politico. Questo credo che sia un punto da chiarire al piu' presto''. Positivo, infine, il giudizio sul metodo seguito dal ministro per la Samplificazione Normativa per concertare la riforma con gli enti locali. ''Il metodo scelto da Calderoli e' intelligente e rispettoso sul piano istituzionale, nel senso che si e' mosso tenendo presente tutta l'elaborazione che in questi anni era andata avanti e, allo stesso tempo, ha dato vita ad un confronto informale prima di mettere sul tappeto un testo ufficiale che indubbiamente avrebbe irrigidito subito le posizioni. Positivo, dunque, il primo giro di osservazioni - conclude Colozzi - ma mi sembra di poter dire che quando si arrivera' alla stretta finale sara' inevitabile trovarsi di fronte ad un coro non necessariamente unanime. Il testo dovra' fare delle scelte ed essendoci interessi confliggenti tra i diversi livelli istituzionali, immagino che il Governo alla fine dovra' assumersi la responsabilita' di una proposta organica e non un testo raffazzonato come quello messo su dal Governo Prodi che, non avendo voluto fare delle scelte, ha presentato una proposta dove c'erano delle contraddizioni''. rus/mcc/bra
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