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Dichiarazione di Giovanni Saverio Furio PITTELLA
Inaccettabili altre richieste ai Paesi che hanno fatto i loro compiti - INTERVISTA
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(04 settembre 2012) - fonte: Il Messaggero | Rossella Lama - inserita il 04 settembre 2012 da 31
«Apprezzo la determinazione di Draghi ma sono assolutamente convinto che in una situazione di emergenza la Bce debba fare di più».Quando sente parlare di «condizionalità» per gli interventi di sostegno della banca centrale dell'euro Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento europeo, si mette in sospetto.
Ieri all'Europarlamento Draghi ha detto che l'acquisto dei titoli di Stato a breve termine è in linea con i Trattati. Quindi la Bce può farli.
«Io ritengo che in questa fase la Bce debba agire senza limitazioni».
Comprare a tutto campo quindi.
«Intendo che non debba porsi limiti di durata dei titoli da comprare, né debba limitarsi solo al mercato secondario, per difendere l’euro deve anche comprare alle aste. Ma più preoccupante è l'aggiunta che Draghi ha fatto rispetto all'acquisto dei titoli di Stato. Non si capisce bene in cosa consista questa condizionalità. Se sia un memorandum come per la Grecia, o una cosa più soft. E' un aspetto da chiarire perché nel primo caso sarebbe inaccettabile»
Inaccettabile?
«Già per la Grecia ho avuto molte riserve sulla durezza delle condizioni che sono state poste, e sui tempi per realizzarle. E a maggior ragione quando si tratta di paesi virtuosi, che hanno fatto i compiti a casa dimostrando grande coraggio e grande rigore perché dovrebbero essere poste altre condizioni».
E cosa dice del no di Draghi alla concessione della licenza bancaria al Fondo salva-Stati?
«La licenza bancaria non è un problema della Bce, è una decisione politica. Il fondo salva-Stati è stato costituito dai governi, è una società che ha sede in Lussemburgo. Se i governi decidono di conferirgli la licenza bancaria, che c'entra la Bce?»
Dovrebbero farlo?
«La strada giusta è che i governi decidano per il si, in modo che il fondo salva-Stati possa procedere all'acquisto dei titoli sotto il tiro della speculazione, funzionando anche come meccanismo anti-spread».
Ma i governi sono d'accordo? E l'Europarlamento?
«Finora le decisioni prese dall'Europarlamento sono state sempre più coraggiose e avanzate di quelle dei governi. Per salvare l’euro c'è solo il piano A. Il piano B significa la crisi dell'euro e la crisi dell'Europa politica. Se accettiamo che la Grecia vada fuori certifichiamo l'impotenza politica dell'Unione europea, e apriamo una prateria alla speculazione finanziaria».
Fonte: Il Messaggero | Rossella Lama | vai alla pagina » Segnala errori / abusi