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Dichiarazione di Enrico MELASECCHE GERMINI
Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Gruppo: UDC)
(TERNI) ENRICO MELASECCHE, UDC: LA PAURA DI SFORARE IL PATTO DI STABILITA' FA NOVANTA
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(16 novembre 2010) - fonte: Il Blog di Enrico Melasecche - inserita il 20 novembre 2010 da 3216
DAL "TURBOINDEBITAMENTO DA BOC" ALLE "TURBOSVENDITE" CON L'ACCETTA. LA PAURA DI SFORARE IL "PATTO DI STABILITA'" FA NOVANTA Abbiamo passato lustri in cui la follia spendacciona delle vecchie giunte ha caratterizzato gli anni della dissipazione allegra. La parola d’ordine era meravigliare. Il sindaco si vantava ad ogni piè sospinto di essere “la maggior stazione appaltante dell’Umbria” una sorta di psicosi di onnipotenza a suon di BOC e mutui. Sul fronte della spesa corrente poi, sono stati gli anni caratterizzati dalla follia autarchica di Terni in Jazz, del supporto finanziario all’ARCI degli amici, di un S. Valentino diventato, senza un progetto di medio respiro, passerella costosissima di carriere fulminanti, con spese a gogo, peraltro gestito in modo allegro e dissipatorio. La spesa c.d. sociale, ma che di sociale aveva, in parte elevata, solo i profitti di pochissimi soggetti, senza un minimo di freno inibitorio di necessaria responsabilità è stata gonfiata di anno in anno senza che ci si ponesse il problema della fossa che si andava scavando al futuro di Terni. Progetti spesso campati in aria senza alcun beneficio per chi aveva veramente bisogno. Milioni di euro gettati al vento di cui non si ha più traccia su iniziative che nulla hanno lasciato se non il vuoto pneumatico del nulla. Spiegavamo che BOC e mutui andavano poi pagati e che la rata annua stava salendo in modo esponenziale. Si bitumava tutto, a più riprese nel corso di poco tempo, con bitumi preziosi, drenanti e antirumore, anche dove non ce n’era il minimo bisogno. Incompetenza unita alla prepotenza hanno costituito una miscela esplosiva. Oggi, anche a causa del governo che impone una responsabilizzazione pesante a causa della esposizione finanziaria dell’Italia con un debito pubblico che continua a crescere, ci si sveglia all’improvviso con la sindrome delle “Turbosvendite” e gli stessi consiglieri che ieri votavano allegramente dietro al pifferaio magico tutto ciò che a lui passava per la testa, oggi, per pagare le rate di quei debiti, si votano in allegria i tagli con l’accetta e si svende tutto, proprio tutto, persino dove l’affare lo fanno solo le banche o gli acquirenti. Una sorta di straordinaria Fiera del Cassero. Mai la nostra città ha visto nella propria storia repubblicana ma, sono certo, secolare altrettanta smania di incassare. La paura fa novanta, la paura di sforare il patto di stabilità fissato dal Governo per i comuni prossimi al dissesto, ed allora per dimostrare la propria virtù, non si bada a spese, costi quel che costi: a) si vendono i diritti di proprietà delle aree PAIP e su questo abbiamo votato a favore perché, coincidenza, le imprese hanno necessità di patrimonializzare per avere credito dalle banche; b) si aumentano le cubature per incassare la c.d. Bucalossi, inflazionando il mercato degli immobili ormai giunto al blocco quasi totale dell’edilizia; c) si vendono le aree dei distributori di carburanti che rendono ogni anno cifre ragguardevoli, tirando il collo a galline dalle uova d’oro, fregandosi altamente degli equilibri di bilancio futuri; d) si rinegoziano mutui quasi estinti, pagando interessi ben più alti di quelli che praticano le banche ad un cliente qualsiasi, ipotecando per altri quindici anni la città e la ricchezza che dovrà ancora essere prodotta dai nostri giovani. La seduta di ieri di consiglio comunale passerà alla storia. Si è persino tentato di coprire i tetti di tutti gli immobili pubblici di pannelli fotovoltaici, e su questo eravamo d’accordo, ma senza un minimo di garanzia seria che, al termine dei venti anni, non accadesse il disastro ambientale di dover poi il Comune provvedere alla loro rimozione con danni enormi sui tetti forati come colabrodi da quelle strutture. Il tutto per fare cassa di corsa. Grazie al menefreghismo della maggioranza ed alla protesta dell’opposizione è mancato per fortuna il numero legale e ci auguriamo che lunedì prossimo il provvedimento possa essere votato con l’emendamento, accettato dall’assessore Ricci, di acquisire fideiussioni di prima fascia tutelando così il Comune che, reso debolissimo dalla insipienza di chi lo governa, soccombe sempre di fronte ai furbi penalizzando quelli seri. Possiamo andare avanti così? Terni, 16 novembre 2010. ENRICO MELASECCHE
Fonte: Il Blog di Enrico Melasecche | vai alla pagina » Segnala errori / abusi