-
» Rifiuti: «Bertolaso non e' piu' credibile, si dimetta»
Leoluca ORLANDO in data 24 ottobre 2010
-
» Cinisello: Custodire le aree produttive
Mattia MENEGARDO in data 21 ottobre 2010
-
» Riforma fiscale subito. Il dato saliente della crisi oggi si chiama lavoro.
Delia MURER in data 20 ottobre 2010
-
» Passo indietro sui diritti dei lavoratori.
Delia MURER in data 20 ottobre 2010
-
» Zaia non è la Merkel: «La Lega sull’immigrazione ha fatto solo speculazione»
Andrea CAUSIN in data 19 ottobre 2010
-
» DDL LAVORO: DAMIANO (PD), DAREMO BATTAGLIA SULL'ARBITRATO
Cesare DAMIANO in data 19 ottobre 2010
-
» LAVORO:LE PAROLE DI SACCONI SONO INCENDIARIE, LAVORA PER DIVIDERE
Cesare DAMIANO in data 19 ottobre 2010
-
» Damiano: "Un partito che si fonda sul lavoro sta con i lavoratori"
Cesare DAMIANO in data 18 ottobre 2010
-
» LAVORO:BENE BERSANI, SI’ AL NUOVO PATTO SOCIALE
Cesare DAMIANO in data 18 ottobre 2010
-
» FIOM:IL PARTITO SIA UN COLLEGAMENTO TRA LA POLITICA E LA SOCIETA’
Cesare DAMIANO in data 18 ottobre 2010
-
» Il cambiamento parte da Bologna
Angelo BONELLI in data 16 ottobre 2010
-
» «Dopo i dati sulla Cig in Veneto, l’appello per difendere imprese e lavoratori: serve un nuovo patto fiscale»
Rosanna FILIPPIN in data 15 ottobre 2010
-
» Su Europa l’articolo di Cesare Damiano.
Cesare DAMIANO in data 14 ottobre 2010
-
» «Solo promesse sulla legge speciale»
Delia MURER in data 13 ottobre 2010
-
» CESARE DAMIANO OSPITE DELLA WEB TV DELLA FONDAZIONE CONSULENTI DEL LAVORO
Cesare DAMIANO in data 10 ottobre 2010
-
» Meno diritti ai lavoratori.
Cesare DAMIANO in data 07 ottobre 2010
-
» «Licenziamenti di massa alla Carrier ex-Criosbanc. Solidarietà ai lavoratori. L’azienda riveda il piano industriale. Necessario coinvolgere il ministro Romani»
Paolo Giacon in data 05 ottobre 2010
-
» LAVORO:BENE IL TAVOLO SE AIUTA LO SVILUPPO E L’OCCUPAZIONE
Cesare DAMIANO in data 05 ottobre 2010
-
» Statuto dei lavoratori: Sacconi adotta la tattica della vedova scaltra
Pietro ICHINO in data 04 ottobre 2010
-
» SU EUROPA UN ARTICOLO DI CESARE DAMIANO
Cesare DAMIANO in data 30 settembre 2010
-
» Convegno “La vita nel mondo del Lavoro”
Giocondo TALAMONTI in data 24 settembre 2010
-
» «Berlusconi e questo PD impreparato»
Andrea CAUSIN in data 20 settembre 2010
-
» Comune di Terni - Mozione: difesa e rilancio delle prospettive produttive del polo siderurgico ternano
Giocondo TALAMONTI in data 20 settembre 2010
-
» «Meglio Marchionne o Gomorra?» - INTERVISTA
Pietro ICHINO in data 16 settembre 2010
Statuto dei lavoratori: Sacconi adotta la tattica della vedova scaltra
-
(04 ottobre 2010) - fonte: l'Unità - Pietro Ichino - inserita il 04 ottobre 2010 da 31
Con una lettera a sindacati e imprenditori il ministro del lavoro trova il modo per rinviare sine die il discorso sullo Statuto dei Lavoratori: la sua presentazione in Parlamento è rinviata...a quando i destinatari della lettera si saranno accordati sul suo contenuto.Ricordate la rubrica del Bertoldo intitolata “La Vedova scaltra”? Ogni settimana una vignetta presentava la vedova falsamente rassegnata a tornare al Creatore, che lo pregava così: “Fatemi solo vedere il giorno in cui tutti pagheranno le tasse, poi sono pronta a ricongiungermi al mio adorato marito”; oppure “Possa io solo vedere il giorno in cui le Poste torneranno a funzionare, poi sono pronta a lasciare questo mondo”.
L’auspicio del nostro ineffabile ministro del Lavoro è lo stesso: “fatemi solo vedere l’accordo tra le parti sociali sul contenuto del nuovo Statuto dei lavori, e sarò pronto a presentarlo in Parlamento”.
Intendiamoci bene: che la legislazione del lavoro debba rispecchiare gli equilibri espressi dal sistema delle relazioni industriali e rispettare l’autonomia della contrattazione collettiva è principio sacrosanto (e Dio sa quanto sistematicamente violato nell’ultimo quarantennio).
Ma quando il tema all’ordine del giorno è il disboscamento di una giungla legislativa ormai divenuta impenetrabile e una profonda riscrittura del diritto del lavoro, il compito di un ministro del Lavoro che si rispetti è sì di stimolare l’accordo in proposito tra le parti sociali, ma anche di prepararlo con proposte equilibrate e ben costruite.Nella totale assenza di queste, il puro e semplice rinviare l’iniziativa legislativa a quando le parti sociali si saranno accordate in proposito - come ha fatto Sacconi mercoledì scorso - è solo una trovata mediatica per nascondere la propria inerzia o incapacità.
Questa trovata fa seguito a una serie di rinvii che, effettivamente, era diventata a dir poco imbarazzante.
Sacconi aveva annunciato il suo Statuto dei lavori come imminente una prima volta subito dopo le elezioni, nella primavera 2008. Poi era tornato ad annunciarlo nel Libro Bianco del maggio 2009. Nel settembre 2009, quando 55 senatori Pd presentatavano alla stampa i disegni di legge n. 1872 e 1873 per il nuovo Codice del Lavoro semplificato, il ministro aveva annunciato che il suo progetto, ormai in fase avanzata di elaborazione, sarebbe stato presentato entro la fine dell’anno; ma a Natale non se ne era vista neppure una prima bozza.A gennaio 2010, a chi gli chiedeva perché non fosse stato ancora presentato, il ministro era tornato a prometterlo per “subito dopo le elezioni regionali”; ma a maggio ancora non ce n'era traccia. Nell’editoriale del 2 agosto scorso per la Newsletter n. 114 di mio sito (rileggerlo presenta forse qualche spunto di interesse) denunciavo l’ennesimo rinvio: questa volta alla fine del 2010.
Ora la fine dell’anno si sta avvicinando pericolosamente, e il ministro del Lavoro, che è persona previdente (non per nulla ha anche la competenza per la Previdenza sociale), comincia a percepire l’improponibilità di un ennesimo rinvio alla vecchia maniera, cui sarà immancabilmente costretto.
Ed ecco la trovata: mercoledì scorso egli scrive alle associazioni sindacali e imprenditoriali una bella letterina, nella quale le invita alla “ricerca di intese o avvisi comuni” per la riforma del nostro diritto del lavoro.
Qualcuno potrebbe chiedersi che cosa abbiano fatto, su questo terreno, gli esperti del ministero nei due anni e mezzo trascorsi dal primo annuncio: tutto qui? No: il frutto del loro lavoro è evidenziato dalle precise indicazioni contenute nella stessa lettera alle parti sociali: il nuovo provvedimento legislativo dovrà contenere “un Testo unico del lavoro di carattere innovativo”. Caspita! Questo sì che è parlar chiaro. Ma gli esperti del ministero si sono spinti anche oltre. Nella lettera si aggiunge che il nuovo testo unico deve contenere l’individuazione “di semplificazioni, abrogazioni e ri-regolazioni”.
Quali complessi studi e ricerche saranno stati necessari per giungere a questa sorprendente conclusione?Ora, comunque, la rotta è finalmente chiara. E a gennaio il ministro non avrà più l’imbarazzo di dover giustificare l’ennesimo rinvio. Potrà limitarsi a dire: “ho invitato le parti a indicarmi i contenuti di un Testo unico di carattere innovativo, ho anche chiarito loro che ci dovranno essere semplificazioni, abrogazioni e ri-regolazioni. Che cosa volete di più da me? Adesso se la sbroglino loro e non prendetevela con il Governo se lo Statuto dei lavori ritarda: è colpa loro, che perdono tempo senza accordarsi”.
Bravissimo! Così si fa.
Fonte: l'Unità - Pietro Ichino | vai alla pagina » Segnala errori / abusi