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» La Consulta da organo di garanzia si è trasformato in organo politico che abroga le leggi.
Silvio BERLUSCONI in data 10 dicembre 2009
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» «Yascha Mounk ha detto: dietro ogni zero può esserci un Nerone. Si riferiva al crepuscolo del berlusconismo»
Barbara POLLASTRINI in data 09 dicembre 2009
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» «Finanziaria da bocciare. E' un cazzotto in faccia alla discussione»
Pier Luigi BERSANI in data 09 dicembre 2009
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» «Il No B day una manifestazione positiva con tante persone. E i partiti non devono mettere il cappello sui movimenti civici»
Pier Luigi BERSANI in data 06 dicembre 2009
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» «Solo se cade il processo breve possiamo dialogare con la maggioranza. L'immunità è l'ultima delle cose cui dobbiamo mettere mano»
Pier Luigi BERSANI in data 06 dicembre 2009
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» Via dal Pd, torno con Casini.
Dorina BIANCHI in data 06 dicembre 2009
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» Anche la D.C. di Manfredonia come sostegno.
Angelo RICCARDI in data 05 dicembre 2009
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» «Berlusconi: lo sdoganatore di dittatori» - INTERVISTA
Emma BONINO in data 01 dicembre 2009
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» Un appoggio dalla lista civica 'La riviera sud nel cuore'.
Angelo RICCARDI in data 30 novembre 2009
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» «Va bene il dialogo, ma a una condizione: via quel disegno di legge» - INTERVISTA
Nicola LATORRE in data 25 novembre 2009
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» Uniti per Riccardi, centrosinistra a Manfredonia va controcorrente
Angelo RICCARDI in data 24 novembre 2009
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» PSE. «Nel gruppo hanno prevalso scelte nazionaliste, non europeiste» - INTERVISTA
Nicola LATORRE in data 21 novembre 2009
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» Crocifisso. "Rifiutare ogni posizione laicista che neghi il ruolo fondamentale avuto dal cristianesimo"
Andrea FERRAZZI in data 19 novembre 2009
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» «Galan faccia ricorso alla Corte costituzionale contro la privatizzazione del servizio idrico nazionale»
Rosanna FILIPPIN in data 18 novembre 2009
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» Il Parlamento subisce un nuovo voto di fiducia. Questa volta con decreto si privatizza l'acqua.
Daniela SBROLLINI in data 18 novembre 2009
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» Privatizzazione dell'acqua, il governo ha posto la fiducia.
Rodolfo Giuliano VIOLA in data 18 novembre 2009
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» "No alla privatizzazione dell'acqua"
Giampaolo FOGLIARDI in data 18 novembre 2009
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» «Stiamo svendendo il futuro» - INTERVISTA
Ignazio Roberto Maria MARINO in data 17 novembre 2009
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» «Riappropriarsi del Leone di San Marco e della vera eredità della Serenissima»
Paolo GIARETTA in data 15 novembre 2009
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» L'intervento da neosegretario del Pd Veneto.
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» «Siamo alternativi a tutto il centrodestra siciliano» - INTERVISTA
Vincenzo BIANCO in data 12 novembre 2009
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» «Mi sono dimessa dal Pd e vado con Rutelli» - INTERVISTA
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» «Prodiani, berlusconiani e dalemiani uniti, popolo minchionato e radicali censurati»
Marco PANNELLA in data 10 novembre 2009
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» «No alle riforme se servono solo al Cavaliere» - INTERVISTA
Rosy BINDI in data 09 novembre 2009
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» a Pierluigi Bersani: "Il tuo caldo e tremendo equivoco..."
Marco PANNELLA in data 07 novembre 2009
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» «Pd. Basta con i soliti nomi». - INTERVISTA
Luigi de MAGISTRIS in data 07 novembre 2009
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» «Rispetto la decisione di Calearo di uscire dal Pd. Ora lui rispetti gli elettori del Pd e si dimetta da deputato»
Rosanna FILIPPIN in data 06 novembre 2009
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» Sentenza Ue sul crocifisso. «Scelta aberrante. Così si cancella l’identità» - INTERVISTA
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» Sentenza Ue sul crocifisso. «Nessuno scandalo, la laicità è inclusiva» - INTERVISTA
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Pier Luigi BERSANI in data 03 novembre 2009
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» «Se cado si vota subito. Il Pd cambi registro e parleremo. Ed è possibile che nei prossimi giorni ne vedremo delle belle»
Silvio BERLUSCONI in data 03 novembre 2009
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» PD: bene l’impegno di Bersani sul lavoro
Cesare DAMIANO in data 02 novembre 2009
PSE. «Nel gruppo hanno prevalso scelte nazionaliste, non europeiste» - INTERVISTA
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(21 novembre 2009) - fonte: Corriere della Sera - Maria Teresa Meli - inserita il 21 novembre 2009 da 31
Massimo D’Alema l’inglese lo conosce poco o come dice il Financial Times lo parla male ed è questa una delle ragioni per cui la sua candidatura è stata bocciata?«Lo conosce, lo conosce»: a rispondere è Nicola Latorre, vicecapogruppo del Pd al Senato, nonché dalemiano doc, che punta l’indice contro il Pse: è colpa dei socialisti europei se l’ex ministro degli Esteri non è riuscito a diventare Mister Pesc.
D’Alema ci sperava e ora...
«D’Alema ci sperava, è innegabile, e c’è una certa amarezza personale da parte sua, anche perché, vista la sua esperienza di ministro degli Esteri quel posto faceva per lui, ma la profonda amarezza che ho percepito in lui riguarda la partita politica».
E perché mai?
«Intanto devo dire che condivido l’opinione che oggi con grande forza emerge da tutti i commenti dei giornali, italiani e stranieri: il dato è che per l’Europa questa è stata certamente un’occasione perduta».
Esagerato.
«Dopo l’approvazione del trattato di Lisbona, doveva esserci un atto che sancisse la costruzione dell’unità politica dell’Europa. Quel che è successo, invece, fa segnare un arretramento preoccupante: si riconferma che contano i governi nazionali e non l’Europa e tra l’altro questo avviene sotto il segno di una chiara egemonia conservatrice che parla tedesco».
E il ruolo del Pse?
«La debolezza di un Pse, in cui ha prevalso la componente più nazionalista e meno europeista, gioca indubbiamente un ruolo in questa partita. Non è un caso che le candidature più prestigiose come quelle di Blair, D’Alema e Miliband siano cassate proprio per privilegiare le candidature, del tutto rispettabili, ma di basso profilo, delle persone che sono state poi nominate in una logica di tutela degli interessi nazionali».
L’Europa è debole e il Pse non la sostiene solo perché D’Alema è stato bocciato?
«Parliamoci chiaro, il fatto che il gruppo socialista avesse indicato all’unanimità D’Alema sulla base di un ragionamento politico di chiara impronta europeista, e che poi il vertice dei capi di governo socialisti abbia trascurato questa indicazione non è un caso. E infatti l’insistenza inglese era argomentata come un’esigenza interna in vista dell’approssimarsi della campagna elettorale».
Forse avete sbagliato ad aderire al Pse.
«Non è questo il discorso, quel che è successo impone alla più forte componente del gruppo socialista a Strasburgo di fare una battaglia interna, perché l’obiettivo strategico è quello di cogliere la grande opportunità dell’integrazione europea, di andare oltre i nazionalismi, di sfidare le forze conservatrici che, in quest’occasione, hanno ottenuto un loro successo. Il traguardo del Pse deve esser la costruzione dell’Europa politica, se invece il Pse resta fermo ai riformismi nazionali allora sorge un problema e noi del Pd dobbiamo affrontarlo».
Se l’Europa ha D’Alema tutto è ok, sennò no?
«Guardi che tutti i commentatori, interni ed esterni, hanno detto che le figure più forti in campo erano Blair e D’Alema, entrambi bocciati».
Forse non era il Pse che non vi voleva, ma Berlusconi.
«Attorno a D’Alema c’è stato il consenso di tutte le forze politiche italiane e delle rappresentanze istituzionali di questo Paese. Non sono in grado di addebitare alcun tipo di responsabilità al governo italiano, anche se è innegabile che questa vicenda testimonia anche di una debolezza del nostro paese in Europa, dove riprende quota l’asse franco-tedesco, che costruisce un nuovo rapporto con gli inglesi mentre noi rischiamo di non giocare alcun ruolo».
Fonte: Corriere della Sera - Maria Teresa Meli | vai alla pagina » Segnala errori / abusi