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Dichiarazione di Franco Frattini

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Ministro  Affari Esteri (Partito: PdL) 


 

Iran, Frattini: dialogo condizionato e intesa con Russia e Cina

  • (01 luglio 2009) - fonte: ilVelino.it - inserita il 03 luglio 2009 da 5580

    L’offerta per il dialogo, condizionato, con l’Iran resta valida. Occorre poi lavorare d’intesa non solo con l’Ue ma anche con Cina e Russia, senza dimenticare di sostenere la società civile iraniana. Mentre la possibilità di nuove sanzioni è “prematura”. È questa la posizione del governo italiano sulla situazione in Iran illustrata dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, nel corso di un’audizione davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato in seduta congiunta. “Con qualche speranza in meno di ieri, dobbiamo continuare a lavorare" per il dialogo con Teheran, ha affermato il capo della Farnesina, secondo il quale la situazione nella Repubblica islamica fa sì che ci siano "minori possibilità che l'Iran accolga la mano tesa di Obama. Ma se anche le chance sono ridotte - ha proseguito il ministro - vediamo come risponderanno alla nostra offerta di dialogo”. Anche perché, ha aggiunto, "non vogliamo offrire ai radicali iraniani pretesti per opporsi al dialogo".

    I CAVEAT – Il dialogo, ha ricordato Frattini,"non è a tempo indeterminato", ma si conclude con la fine dell'anno in corso, come indicato dal presidente americano Barack Obama. “Ho convocato una riunione dei ministri degli Esteri del G8 a New York il 24 settembre per fare il punto sulla situazione in Iran. E la scadenza si pone esattamente all'interno dell'arco temporale indicato dal presidente Usa". Accanto al fattore tempo gli altri due “caveat” per il dialogo sono la dinamica dell'offerta negoziale e il binomio diritto/responsabilità. La dinamica ha finora implicato che "siamo stati noi a offrire il dialogo sull'Afghanistan e sul dossier nucleare. Ma oggi la palla è nel campo iraniano”. Frattini ha poi accennato al binomio diritto/responsabilità, che indica da un lato "il diritto al nucleare pacifico" ma dall'altro "la responsabilità nella trasparenza sulla non proliferazione. C'e' il diritto della non interferenza e della sovranità - ha spiegato Frattini allargando il tema dal nucleare ai diritti umani - ma ci sono anche i diritti universali e assoluti che travalicano la sovranità dello Stato, primo fra tutti quello della vita umana".

    LA SOCIETÀ CIVILE - Il dialogo con la società civile iraniana "deve accompagnare" il confronto politico e sui diritti civili. Rispondendo alle sollecitazioni dei parlamentari che suggerivano, per esempio, di finanziare servizi di informazioni occidentali in lingua farsi da diffondere sul territorio iraniano, il capo della diplomazia ha ricordato che le aperture alla società civile "devono essere 'fatte' anziché 'dette'". Questo per evitare che l'Iran prepari delle contromosse nel caso, per esempio, che si vogliano elaborare e diffondere virus anticensura, ma anche, ha osservato Frattini, "per non rischiare di mettere in pericolo le persone alle quali ci rivolgiamo" e che vogliamo aiutare. Di conseguenza, "il sostegno all'opposizione deve essere una voce che non ci metta nella condizione di ferire l'orgoglio del popolo iraniano - ha continuato -. Perciò non dobbiamo dare il segnale che abbiamo scelto uno dei leader come amico dell'Occidente", Scelta che metterebbe direttamente fuorigioco quella la persona. "Se io qui dicessi che sono pronto ad aumentare le quote di studenti iraniani che possono studiare in Italia – ha proseguito Frattini - metterei immediatamente nel mirino del regime quegli studenti che domani andrebbero a chiedere un visto per studiare da noi. Bisogna dunque - ha proseguito il ministro - trovare il modo di operare senza annunci pubblici, perché le dinamiche sono molto complesse. Gli iraniani - ha concluso - sono un popolo molto amico dell'Occidente e delle sue tradizioni di libertà: di conseguenza la politica della mano tesa resta".

    UE, RUSSIA E CINA - Il dialogo con l'Iran "sarà ben difficile se Russia e Cina non si atterranno ai principi da noi elencati". Il capo della Farnesina ha ricordato che al recente G8 dei ministri degli Esteri a Trieste, "quando abbiamo iniziato a discutere il paragrafo della dichiarazione finale sull'Iran, la Russia non era certo sulla posizione, per esempio, di sollecitare a Teheran il rispetto della volontà popolare nel processo elettorale". Il ministro ha sottolineato la capacità dei rappresentanti del G8 di trovare una sintesi sulla situazione iraniana laddove "il 5+1 non è stato in condizione di coinvolgere adeguatamente Cina e Russia. È un dato di fatto", ha affermato. Frattini ha dunque sollecitato "un impegno maggiore dell'Unione europea in quanto tale", perché se il gruppo 5+1 non ha raggiunto i risultati sperati, "Cina e Russia possono essere coinvolti in un dialogo strutturato come noi abbiamo fatto a Trieste con Mosca E dobbiamo farlo anche con la Cina", ha aggiunto Frattini, che ha ricordato gli sforzi della diplomazia italiana per coinvolgere Pechino sul capitolo della non proliferazione, a cominciare dalle riunioni del summit del G8 dell'Aquila, che saranno allargate alla Repubblica popolare cinese.

    VISTI - Quanto all’approccio in seno all’Ue, il ministro ha ricordato di aver sollevato per primo con i colleghi europei la questione dell’apertura delle ambasciate a Teheran e della concessione dei visti. ''Non e' pensabile - ha sottolineato ancora Frattini ricordando la concessione di 70 visti per l’Italia fatta i questi giorni dalla nostra missione - che davanti all'ambasciata italiana si radunino centinaia di persone e davanti alle ambasciate degli altri 26 Paesi europei le porte restino chiuse''.

    LE SANZIONI – “La politica della mano tesa con l'Iran resta valida mentre è prematura l'adozioni di sanzioni, che pure è stata evocata in alcuni tavoli europei più riservati". Frattini ne ha parlato rispondendo alla domanda di un parlamentare sulla possibilità di nuove sanzioni contro l'Iran evocata da Napoli dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "Preferisco non prefigurare un momento negativo - ha spiegato il ministro - ma oggi certamente la stessa amministrazione Usa non sarebbe pronta, credo, a dare il via libera a un nuovo programma di sanzioni".

    Fonte: ilVelino.it | vai alla pagina

    Argomenti: Afghanistan, G8, UE, Ministro degli esteri, iran | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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