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Dichiarazione di Renato BRUNETTA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Ministro  PA e innovazione (Partito: PdL) 


 

Brunetta: «In polizia ci sono troppi panzoni dietro le scrivanie» [Link interni]

  • (28 maggio 2009) - fonte: Il Corriere.it - inserita il 28 maggio 2009 da 2528

    È polemica. La replica: «Scherzavo»

    «Bisogna mandare i poliziotti per le strade. Ma non è facile farlo: non si può mandare in strada il poliziotto "panzone" che non ha fatto altro che il passacarte, perché in strada se lo mangiano».

    È la nuova esternazione del ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, in un'intervista a Klauscondicio.

    «Bisogna cambiare il concetto stesso di sicurezza, deve essere fatta da chi la sa fare. Perché il passaporto bisogna farlo in questura? Il burocrate faccia il burocrate, i poliziotti con la pistola e il manganello vadano in giro per le strade, nelle automobili e in elicottero. Questa deve essere la sicurezza», ha spiegato il ministro.
    «Invece gran parte del nostro capitale umano impiegato nei sistemi di sicurezza è utilizzato per produrre carte e quindi burocrazia».

    «PAROLE OFFENSIVE» - Immediata la reazione dei sindacati di polizia. «La misura è colma - afferma il Siulp -, qualcuno arresti Brunetta prima che sia troppo tardi». Per il Silp-Cgil quelle del ministro «o sono parole in libertà, oppure si vuole aprire una questione istituzionale con la polizia». Di parole «infondate e gravi» parlano i funzionari di polizia dell'Anfp e il Siap che sottolineano come gli «editti populistici mal si adattano a un ministro della Repubblica». Critiche anche dai sindacati vicini al centrodestra: il Sap accetta le (successive) scuse del ministro, ma aggiunge: «Poliziotti e carabinieri italiani non sono né panzoni né passacarte ma svolgono indagini», mentre l'Ugl sottolinea che «va evitata ogni forma di denigrazione delle forze di polizia». Contro il titolare della Funzione pubblica si schiera anche l'opposizione, con il Pd che parla di battute «offensive». «I poliziotti, dopo aver sopportato i tagli che il governo ha operato nei confronti delle forze di polizia devono sopportare anche il ministro Brunetta, che invece di ringraziarli li sbeffeggia» dice Marco Minniti.

    «NON VOLEVO OFFENDERE» - Le scuse del ministro arrivano: «Nessuna volontà di offendere nessuno, solo una constatazione scherzosa per dire che chi per tanti anni ha fatto il burocrate dietro una scrivania, è difficile faccia il poliziotto alla Starsky e Hutch per la strada - dice Brunetta per spegnere le polemiche a margine della presentazione del suo libro «Rivoluzione in corso» -. Chiedo scusa ai bravissimi poliziotti con la pancia, nessuna offesa nei loro confronti, ma solo la constatazione che un eccesso di impegno burocratico delle forze dell'ordine ha spesso snaturato la missione principale del sistema sicurezza che è quella di stare per la strada per la sicurezza dei cittadini. Chiedo scusa non dovevo dire "panzoni", ma dicendo "panzoni" tutti mi hanno capito tranne gli ipocriti».

    NO AD ABBIGLIAMENTO CASUAL - Brunetta poi vorrebbe un abbigliamento più consono da parte dei dipendenti statali sul posto di lavoro.
    «Anche il venerdì i dipendenti delle pubbliche amministrazioni devono vestire in giacca e cravatta.
    Quando si è un'azienda pubblica e si ha a che fare con il pubblico, si hanno doveri maggiori rispetto al privato. Mi piacerebbe poi che lavorassero tutti i pomeriggi fino a tardi, specie il settore giustizia. Io amo tantissimo il tempo pieno e i turni. Perché tanti edifici pubblici vengono utilizzati solo per mezza giornata? Perché non usare le scuole anche oltre l'orario normale? Far lavorare gli statali anche di pomeriggio è un mio obiettivo di questa legislatura».

    «SCIOGLIEREI L'ANTIMAFIA» - Secono il ministro, infine, l'antimafia andrebbe sciolta: «Nel senso che mi piacerebbe che non ci fosse nemmeno lo specifico della mafia.
    C'è l'antimafia perché c'è la mafia. Se si rispettassero le regole, non ci sarebbe bisogno dell'antimafia, perché la mafia è una forma di criminalità e dovrebbe essere perseguita come tutte le altre. La mafia dev'essere affrontata in modo laico e non ideologico. Se della mafia facciamo un simbolo ideologico, con la sua cultura, la sua storia e così via, rischiamo di farne un'ideologia e come tale, alla fine, produce professionisti di quella ideologia proprio nei termini in cui ne parlava Sciascia, professionisti dell'antimafia».

    Fonte: Il Corriere.it | vai alla pagina

    Argomenti: sicurezza, mafia, polizia, ministro P.A., controlli, dipendenti pubblici, Antimafia, abbigliamento, orario di lavoro | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (3)

  • Inserito il 19 dicembre 2009 da 12542
    I governi colpevolizzano alcune categorie per giustificare le proprie incapacità. - "dal libro di sociologia" -
  • Inserito il 29 maggio 2009 da 31
    Brunetta, ma che ne sai di Polizia? E' fin troppo facile capire perchè sei stato riformato alla leva militare. Continui a 'cercartele', ma questa è più grossa del solito perchè hai offeso proprio quelli che dovevi ringraziare. Ricorda Pier Paolo Pasolini. Ma, a ben pensarci, a che ti serve ricordare Pasolini? Tu non sei un 'figlio del popolo' e non sai cosa significa esserlo.
  • Inserito il 29 maggio 2009 da 861
    Parla Bruno Zoppè, poliziotto, 1 e 78 per 75 chili. 1850 euro al mese per dirigere la sala operativa di Padova che coordina 90 pattuglie. ("Ma spesso sono in strada coi colleghi"). «Mi vergogno di essere veneto, dopo aver ascoltato le parole di Brunetta, politico della mia stessa terra. Parole così assurde nei confronti dei poliziotti, persone che non conosce. Che servono lo Stato e sono a disposizione dei cittadini 24 ore al giorno per uno stipendio da operaio mal pagato».

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