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«Ma ora l’Europa non può più restare solo a guardare» - INTERVISTA
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(20 aprile 2009) - fonte: l'Unità - Ma. Ier. - inserita il 20 aprile 2009 da 4110
Ci sono accordi non rispettati e l’Europa non può continuare a fare la gnorri. Quei 153 immigrati che stanno sul mercantile in mezzo al mare non dovevano e non potevano essere lasciati soli. Per tutti vanno portati viveri e assistenza sanitaria a bordo. L’Italia doveva adottare una soluzione umanitaria». Parla Savino Pezzotta, presidente delCir, Consiglio italiano per i rifugiati e deputato Udc.
Un caso-fotocopia con la Cap Anamur. Conflitto politico tra due Stati: Malta e l’Italia. In mezzo, la disperazione di centinaia di migranti. Chi ha ragione?
«C’è una ingiustificata rigidità da parte dei maltesi. E un imbarazzo del nostro governo. Ho invitato il ministro Maroni ha trovare una soluzione in tempi brevi. Ma è indispensabile affrontare la questione con la comunità europea. Che non può solo guardare. Deve muoversi subito. I maltesi comunque non possono scaricare tutte le responsabilità sulle spalle dell’Italia».
Tutto qui?
«Vorrei capire anche se ci sono responsabilità dell’armatore. Perché li ha presi a bordo?».
Il soccorso in mare è nel dna di tutti i marinai. E al comandante del Pinar è stato detto di soccorrerli.
«Quelle persone non potevano restare in mare altro tempo. L’Italia ha adottato, come era giusto, una soluzione umanitaria e fortunatamente è stata individuata una via d’uscita in tempo utile, prima che a bordo la situazione diventasse insostenibile».
Ci sono anche potenziali richiedenti su quel mercantile. Come Cir non pensate che abbiano diritto a presentare richiesta di asilo anche abordo del Pinar?
«Il Cir è un organismo di volontariato con poche risorse. Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità. Ma l’Europa si muova: arrivano in Italia perché è la meta più vicina ma occorre un piano di accoglienza europea per i rifugiati».
Fonte: l'Unità - Ma. Ier. | vai alla pagina » Segnala errori / abusi