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Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI
Siamo al fianco di Israele in questo momento difficile. Pronti a inviare i carabinieri ai valichi di Gaza
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(18 gennaio 2009) - fonte: repubblica.it - inserita il 19 gennaio 2009 da 100
L'Italia è pronta ad inviare carabinieri per il controllo dei valichi tra Egitto e Striscia di Gaza e ad assumere un impegno marittimo per evitare il contrabbando di armi via mare. L'offerta arriva per bocca del premier Silvio Berlusconi, intervenuto al vertice di Sharm El Sheikh sulla crisi di Gaza voluto dal presidente egiziano Mubarak, cui hanno partecipato dirigenti europei insieme al segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon."Abbiamo dato il nostro benestare affinché i nostri carabinieri si possano unire a eventuali formazioni per il controllo dei valichi", alla frontiera fra l'Egitto e la Striscia di Gaza, ha detto Berlusconi, offrendo anche la disponibilità a partecipare "ad eventuali azioni per evitare che il contrabbando di armi possa prodursi nella zona del mare".
Poco dopo il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha precisato che dall'Italia potrebbero partire un contingente di militari oltre a due navi della Marina nell'ambito del contributo internazionale alle operazioni di mantenimento della pace fra Israele e Hamas.
Attualmente l'Italia vede già impegnati alcuni carabinieri nell'area attraverso la missione "Eubam-Rafah". La missione, lanciata nel 2005, aveva il compito di assistere le Autorità Palestinesi nella gestione del valico, in particolare svolgendo attività di monitoraggio. Ma l'assunzione da parte di Hamas del pieno controllo della Striscia di Gaza, nel giugno 2007, ha portato alla chiusura quasi totale di tutti i valichi con Egitto e Israele, incluso il valico di Rafah. Conseguentemente, Eubam è stata progressivamente ridimensionata, pur mantenendo l'operatività necessaria per riprendere le attività in qualsiasi momento e può rappresentare una base di partenza per una nuova missione con nuovo mandato, osservano fonti diplomatiche. Anche per quanto riguarda il controllo via mare esiste per l'Italia una buona base di partenza: dal 1982 infatti sono presenti nell'area tre motovedette (circa 70 uomini) per verificare il rispetto del Trattato di pace tra Egitto ed Israele firmato a Camp David nel 1979.
Il cessate-il-fuoco di una settimana accettato da Hamas "è poco, ma è pur sempre qualcosa", ha commentato il premier al termine del vertice di Sharm. L'auspicio espresso dai leader presenti in Egitto è che "il cessate il fuoco sia permanente e che ci sia un progressivo ritiro delle forze israeliane dalla Striscia", ha riferito ai giornalisti Berlusconi. "Nel frattempo - ha aggiunto - l'auspicio è che si aprano i valichi per consentire l'arrivo degli aiuti umanitari per gli abitanti di Gaza". Quello che occorre, ha aggiunto il presidente del Consiglio, è una riconciliazione tra Hamas e Autorità Nazionale Palestinese, senza la quale "non ci può essere un soggetto che possa sedersi al tavolo e parlare per tutti i palestinesi con Israele per arrivare a delle soluzioni per il processo di pace".
Per poter arrivare ad una soluzione della crisi, l'Italia farà il suo dovere, ha assicurato Berlusconi, aggiungendo che il nostro Paese "vuole essere capofila per l'avvio di un Piano Marshall a sostegno dell'economia palestinese". Già domani il ministro degli Esteri Franco Frattini sarà in Medio Oriente per portare il primo pacchetto di aiuti per la popolazione palestinese di Gaza. Il premier ha poi sottolineato che "con l'avvento della nuova amministrazione americana guidata da Barack Obama, la Comunità internazionale deve fare l'ultimo decisivo grandissimo sforzo per arrivare ad una soluzione vera e concreta del problema mediorientale".
"Sono importanti gli aiuti umanitari - ha ricordato ancora Berlusconi - perché chi ha sofferto di più è stata la popolazione residente a Gaza, che Hamas ha addirittura usato come scudi umani per combattere l'azione degli israeliani. Ma gli israeliani, dal canto loro devono essere assolutamente capiti, perché ho parlato con molti di loro che ogni sera vanno a dormire guardando al soffitto e si domandano se l'indomani mattina saranno ancora vivi".
Al termine del vertice Silvio Berlusconi è volato a Gerusalemme per una cena con il primo ministro Ehud Olmert ed ha ribadito ancora una volta che "l'Italia è a fianco di Israele in questo momento difficile".All'incontro partecipano anche il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il primo ministro britannico Gordon Brown.
Fonte: repubblica.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi