Ti trovi in Home  » Politici  » Enrico MELASECCHE GERMINI  » FINANZA DERIVATA: IL CONVEGNO DI PERUGIA CONFERMA IN PIENO LE CRITICHE DA NOI AVANZATE DA ANNI

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Enrico MELASECCHE GERMINI

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Umbria (Lista di elezione: FI)  - Consigliere  Consiglio Comunale Terni (TR) (Lista di elezione: UDC)  - Consigliere Regione Umbria (Gruppo: UDC)  - Consigliere Regione Umbria (Lista di elezione: FI) 


 

FINANZA DERIVATA: IL CONVEGNO DI PERUGIA CONFERMA IN PIENO LE CRITICHE DA NOI AVANZATE DA ANNI

  • (26 settembre 2008) - fonte: www.enricomelasecche.it - inserita il 27 settembre 2008 da 3225
    Da tempo abbiamo avanzato preoccupazione per come alcuni Comuni ma in particolare quello di Terni procedevano sul terreno pericolosissimo della finanza derivata. Abbiamo espresso in modo non equivoco il nostro giudizio in tempi non sospetti. Oggi il convegno di Perugia conferma in toto le nostre posizioni. Né può alleggerire la responsabilità di chi ha voluto e difeso con una buona dose di arroganza certe operazioni, il fatto che sono in molti ad esserci cascati. La legge, ma soprattutto la sensibilità del buon padre di famiglia, non può ammettere deroghe quando non si amministra la cerchia dei propri interessi familiari ma la propria comunità. Sono stati quindi ribaditi alcuni concetti cardine, tutti da noi evidenziati nell’esposto inviato alla Corte dei Conti, vista la ribadita, per oltre nove anni, chiusura netta e totale a qualsiasi proposta che veniva dalla minoranza. Si tratta di operazioni “speculative”, vere e proprie “scommesse” utilizzate dagli Enti Locali molto spesso per “fare cassa” rinviando a data da destinarsi il carico finanziario della propria gestione. La preoccupazione manifestata in modo chiaro da relatori qualificatissimi della Corte Centrale della Corte dei Conti nei confronti di quella che altri hanno chiamato “finanza immorale” è stata proprio la tendenza da parte di alcuni amministratori a non affrontare con coraggio le riforme volte razionalizzare la spesa e ridurre gli sprechi ma, viceversa, appunto, quella di rinviare addirittura ai trent’anni a venire la responsabilità di una spesa corrente che era troppo comodo, per ragioni elettorali, mantenere elevata. Non solo, la mancata contabilizzazione nel bilancio di ogni anno di tutti i movimenti in entrata ed in uscita inerenti i numerosi contratti di swap ha portato, unitamente ad altri fattori ad un “mark to market” negativo di tutto rispetto di circa € 4.500.000. Tutte le minacce di querela rilanciate per tentare di coprire con il silenzio questo vero e proprio buco finanziario emergono per ciò che sono. L’assessore Morelli ed il Sindaco avrebbero dovuto, soprattutto dopo le nostre osservazioni, riflettere un attimo sul significato della rinuncia alla “clausola vessatoria” che hanno firmato con assoluta leggerezza e che avrebbe consentito al Comune di rescindere quei contratti per “eccessiva onerosità”. Quindi neanche la ordinaria diligenza è stata usata per contratti che, nel loro complesso, sommano a molte decine di milioni di euro. Purtroppo rimane l’amaro in bocca per l’onere improprio che graverà sui cittadini al di là di un giudizio pesantemente negativo che oggi noi ribadiamo a livello comportamentale per non aver risposto per tempo alle numerose interrogazioni che avevamo prodotto. Sarà la Corte dei Conti, da qui a qualche mese, dopo la precedente condanna per l’uso improprio dei BOC, a dare un giudizio definitivo su questo settore decisamente opaco dell’amministrazione di Palazzo Spada. Enrico Melasecche 26/09/2008
    Fonte: www.enricomelasecche.it | vai alla pagina
    Argomenti: politica, udc, Regione, Terni, Melasecche, Umbria, finanza derivata, swap, Comune di Terni | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato