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Dichiarazione di Roberto MARONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega)  -  Ministro  Interni (Partito: Lega) 


 

Lo Stato sta vincendo ma la gente si deve ribellare. - INTERVISTA

  • (31 luglio 2008) - fonte: Il Mattino - Maria Paola Milanesio - inserita il 31 luglio 2008 da 31

    «Questione di tempo e i latitanti verranno catturati perché l’omertà viene meno»


    Roma. «Un grande risultato quello che lo Stato mette a segno oggi a Casal di Principe». È lì che oggi, alle 16, in occasione dell’inaugurazione del Parco della legalità, il ministro dell’Interno Roberto Maroni - con il governatore della Campania Antonio Bassolino e il commissario straordinario del governo per la gestione dei beni confiscati Antonio Maruccia - firmerà un protocollo d’intesa sull’utilizzo a fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
    Ministro, il Parco sorge su di un terreno confiscato a Francesco Schiavone. Una scelta simbolicamente molto rilevante per la lotta dello Stato contro la camorra.
    «Oggi, consegniamo alla società civile il Parco della legalità. Si tratta indubbiamente di un grande risultato. È la prova di come lo Stato intenda garantire un impiego immediato dei patrimoni sequestrati alla criminalità organizzata, dei quali i cittadini devono nuovamente appropriarsi. E questo è un punto di forza del pacchetto sicurezza. Il protocollo d’intesa prende il nome da Don Giuseppe Diana, ucciso dalla camorra nel ’94. Il suo è un grande esempio dell’impegno contro la criminalità della società civile, un impegno che taluni pagano anche a prezzo della vita stessa».
    Al di là della singola circostanza, quanti passi in avanti ha fatto lo Stato nel riportare la legalità in questi territori?
    «L’azione di intelligence, il contrasto ai clan camorristici presenti a Casal di Principe, ma anche la più efficace lotta attraverso la confisca dei beni e la complessiva decisa azione dello Stato e del governo stanno dando i suoi frutti. Ma tutto ciò sarebbe inutile senza il risveglio della società civile. L’azione repressiva funziona, e dà risultati duraturi nel tempo, se è affiancata da una ribellione del tessuto sano della società».
    Minacce alla giornalista Rosaria Capacchione, allo scrittore Roberto Saviano e al pm Raffaele Cantone. E’ solo dopo ”Gomorra” che si è resa nota a tutti la pericolosità di questo clan?
    «”Gomorra” è servito a far conoscere la realtà di Casal di Principe al grande pubblico, ma le forze di polizia e la magistratura conoscono bene la situazione. Non a caso sono stati inviati nelle zone del Casertano esponenti di primo piano delle forze dell’ordine, investigatori che hanno grandi qualità e che lì lavorano da anni e non da giorni. Tutti questi elementi hanno contribuito a creare una pressione costante che, da ultimo, ha avuto anche gli onori o il disonore se si vuole - della cronaca attraverso libri e film».
    Iovine e Zagaria sono due latitanti di spicco. Quale è la strategia messa in campo per catturarli?
    «È la stessa strategia che negli ultimi tre mesi ha consentito di portare a termine operazioni di successo, con la cattura di altri latitanti. L’attività investigativa, combinata alle segnalazioni da parte dei cittadini - il che significa anche la fine o il venire meno dell’omertà - sono i presupposti per qualsiasi azione di contrasto. Le cito un episodio recente: un latitante catturato in un outlet a Valmontone. Si pensa forse che le forze dell’ordine si trovassero lì per caso? La cattura è stata il risultato positivo di una attività investigativa puntuale, direi anche puntigliosa, che si avvale sempre più della collaborazione dei cittadini. È solo questione di tempo, ma i latitanti si prendono sempre».
    Giovani di Casal di Principe che lamentano di vedersi rifiutare lavoro offerto da aziende del Nord per via della zona di provenienza. Perché non dare chances alla gente onesta?
    «Non voglio generalizzare e spero che si tratti di episodi isolati dovuti non alla provenienza. Questo sentimento nei confronti dei giovani del Sud non mi risulta».

    Fonte: Il Mattino - Maria Paola Milanesio | vai alla pagina
    Argomenti: campania, bassolino, camorra, criminalità organizzata, maroni, ministro Interno | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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