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Dichiarazione di Stefano CUSUMANO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Misto) 


 

"Per questo, in solitudine, voto la fiducia al governo Prodi".

  • (24 gennaio 2008) - fonte: la repubblica.it - inserita il 25 gennaio 2008 da 11
    Barbato, l'altro senatore dell'Udeur, si è scagliato contro di lui "Traditore, frocio, cornuto". L'ex Dc si sente male e sviene "Per questo, in solitudine, voto la fiducia al governo Prodi". E' un attimo. Il senatore Nuccio Cusumano, democristiano agrigentino posteggiato sotto le insegne dell'Udeur di Mastella, finisce di parlare e nell'Aula del Senato irrompe come un cataclisma Tommaso Barbato, anch'egli senatore Udeur. Al grido di "pezzo di merda, traditore, cornuto, frocio", Barbato sale i gradini che lo separano dall'ormai ex amico e prova ad avventarsi sul malcapitato. Che in serata sarà espulso dal partito per "indegnità politica". Pochi minuti e l'aula della Camera Alta si trasforma in un bar da angiporto. Barbato è irrefrenabile. "Gli ha sputato" riferisce agli increduli cronisti il senatore De Gregorio. Il tutto mentre il seguace di Fini Nino Strano urla all'indirizzo del povero Cusumano: "Squallida checca". Il presidente Marini, fatica a capire, i parlamentari dell'Unione più vicini all'insultato cercano di fare scudo ma le troppe emozioni hanno la meglio. Cusumano non ce la fa più e sviene, sostenuto a fatica dal vicino di banco. Arrivano i medici del Senato che portano via in barella il senatore colpevole di restare fedele a Prodi. Seduta sospesa e con essa la diretta televisiva che ormai ha mostrato a tutto il Paese la gazzarra. E mentre l'ormai ex Udeur in infermeria viene fatto rinvenire ed accudito l'aggressore, Barbato, sovraeccitato e rosso in faccia spiega: "Non l'ho aggredito, certo - sogghigna - non l'ho trattato bene. D'altra parte ha votato contro le decisioni dell'ufficio politico e quindi è un traditore". Concetto ribadito anche dal gran capo, Mastella in persona. "Tradimento atroce", lo definisce l'ex ministro indagato. "ma non parliamo più di lui, non è mica un eroe". E in attesa delle possibili sanzioni per il senatore aggressore che dovrà decidere l'ufficio di presidenza di cui, ironia della sorte, lo stesso Barbato è segretario, i senatori dell'Unione denunciano "la barbarie avvenuta nell'Aula del Senato della Repubblica". E, ad aggiungere scherno ad una situazione già di per sé così incresciosa, ci pensa Fancesco Cossiga: "Mastella e Barbato, per carità: salvate il soldato Ryan, e cioè il povero Cusumano, che rischia di morire nella trincea, avendo equivocato gli ordini del capo...". "Magari - aggiunge l'ex capo dello Stato rivolto a Clemente Mastella - fatevi dare cinque Asl in più in Campania...".
    Fonte: la repubblica.it | vai alla pagina
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