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Marco PANNELLA in data 04 febbraio 2008
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Piero FASSINO in data 04 febbraio 2008
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Laura BIANCONI in data 04 febbraio 2008
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Laura BIANCONI in data 30 gennaio 2008
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Massimo D'ALEMA in data 23 gennaio 2008
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Laura BIANCONI in data 23 gennaio 2008
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Cosimo LATRONICO in data 20 gennaio 2008
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Valter VELTRONI in data 17 gennaio 2008
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Marco CAPPATO in data 16 gennaio 2008
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Laura BIANCONI in data 16 gennaio 2008
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» Le contestazioni sulla visita di Papa Ratzinger alla Sapienza sono un'offesa per tutta la città di Roma.
Giovanni ALEMANNO in data 15 gennaio 2008
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» Sostengo la visita di Ratzinger alla Sapienza. Il Papa offre una prova di pluralismo, di laicità e umiltà. Non si sostituisce al potere temporale.
Livia TURCO in data 15 gennaio 2008
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» Tra critica e intolleranza c'è un confine che non si può varcare
Valter VELTRONI in data 15 gennaio 2008
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Massimo D'ALEMA in data 15 gennaio 2008
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Fabio MUSSI in data 15 gennaio 2008
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Valter VELTRONI in data 15 gennaio 2008
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» Garantire la libertà d'espressione del Pontefice, come le ragioni di chi contesta
Francesco GIORDANO in data 15 gennaio 2008
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Valter VELTRONI in data 08 gennaio 2008
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» MORATORIA ABORTO.BIANCONI(FI): UN'IMPORTANTE INIZIATIVA NEL RISPETTO DELLA VITA E DELLA RICERCA
Laura BIANCONI in data 08 gennaio 2008
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Laura BIANCONI in data 08 gennaio 2008
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» La Legge 194 potrebbe essere ripensata pero’ non deve portare a nessuno scontro tra laici e cattolici
Clemente MASTELLA in data 07 gennaio 2008
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Valter VELTRONI in data 05 gennaio 2008
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Sandro BONDI in data 05 gennaio 2008
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Lettera di Marco Cappato
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(16 gennaio 2008) - fonte: Il Foglio - inserita il 05 febbraio 2008 da 31
Al direttore - Non si finisce mai di imparare, dal Foglio. Noi Radicali – quelli che “non ci riconoscete più” – credevamo che la “grande moratoria” fosse quella votata all’Onu sulla pena di morte, e che l’aborto avessimo iniziato a sconfiggerlo trent’anni fa, contro l’aborto selvaggio benedetto dal Vaticano. Credevamo, egocentrici come siamo, che la censura fosse per esempio quella che ci annienta e ci toglie perfino il nome. Impariamo invece, dal Foglio e dai suoi firmatari laici veri, che la (grande?) censura sarebbe quella contro il Papa, invitato a parlare alla Sapienza su – ma guarda un po’ – la pena di morte! Già, poverino il Papa, che non lo lasciano mai parlare. Ieri, l’ultima lezione. Credevamo che l’obiezione di coscienza consistesse nel rifiuto palese di una legge, assumendosene tutte le responsabilità anche penali, non il boicottaggio strisciante di una legge, facendone pagare le conseguenze agli altri. Credevamo cioè che l’obiezione nonviolenta fosse quella che fece passare qualche annetto in carcere ai Radicali Olivier Dupuis e Roberto Cicciomessere contro la leva militare obbligatoria. Impariamo invece dalle vostre pagine che la (grande?) obiezione di coscienza la farebbe il farmacista del turno di notte sbattendo la porta in faccia a una coppia che ha rotto il preservativo. Dunque, secondo il Foglio, la coscienza del farmacista dovrebbe consentirgli di imporre a una donna il rischio di una gravidanza mai voluta, e magari di un aborto. Se volete, chiamatela pure “libertà di coscienza”. Ma non stupitevi se non ci riconoscete più, perché noi la chiamiamo “imposizione di coscienza”, illegale e violenta. Ecco perché l’associazione Luca Coscioni ha deciso di pubblicare sul sito le istruzioni per difendersi, eventualmente ricorrendo anche alla denuncia, che non è un atto di teppismo, ma lo strumento previsto dalla legge per veder rispettati i propri diritti. Non ci riconoscete più, mi dispiace. Se non vi foste ultimamente un po’ distratti dalla guerra di civiltà per dedicarvi alle guerre nel nome del feticcio dell’embrione, credo non fatichereste a riconoscere quanto devastante può diventare l’arma dell’”imposizione di coscienza” se consegnata nelle mani di fondamentalisti di ogni credo. Sarebbero così più forti per prescrivere, dalla Mecca come dal Vaticano, di interrompere pubblici servizi, negare assistenza sanitaria in base ai rispettivi dogmi sul corpo, sulla donna, sull’alcol, sulla libertà. E, naturalmente, pretendere di farlo impunemente, nel nome della tolleranza laica, della nuova, sana (grande?) laicità che ci si vuole ora insegnare. Oppure non vi siete distratti, e avete scelto, come già Giovanni Paolo II, che il (grande?) nemico, insieme all’illuminismo, è il liberalismo, che va battuto in tutti i modi. E con qualsiasi alleato.
Fonte: Il Foglio | vai alla pagina » Segnala errori / abusi