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Dichiarazione di Giulio TREMONTI
Manovra blindata. E nelle banche solo a richiesta
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(30 ottobre 2008) - fonte: Il Corriere della Sera - Mario Sensini - inserita il 30 ottobre 2008 da 31
Il ministro: recessione? Molto peggio Domani il decreto per gli aiuti alle banche.L`ipotesi dei bond convertibili. Incerti gli sgravi alle tredicesime
ROMA - Finanziare le banche con apporti di capitale, perché queste possano aumentare il credito alle imprese.
Il governo è pronto ad imboccare la strada "francese" per, garantire al sistema produttivo le risorse necessarie e scongiurare il blocco dell`attività economica. «La preoccupazione di tutti è che le nostre banche, che restano tra le più solide in Europa, continuino a fare le banche» ha detto ieri il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aggiungendo che alcune misure in questa direzione potrebbero vedere la luce già venerdì in Consiglio dei ministri. Nella fase attuale, quella in cui secondo il ministro dell`Economia, Giulio Tremonti, «parlare di recessione è forse ottimistico», Berlusconi invita tutti «a mantenere i nervi saldi e ad essere ottimisti». Ma mostra grande cautela sulla possibilità di un intervento a favore delle famiglie. Sgravi difficili «E una delle ipotesi, vedremo.
Certo che fondi di bilancio sono scarsi» ha detto il premier rispondendo a chi chiedeva se ci fosse in vista la detassazione delle tredicesime, che il Pd continua a sollecitare. Il pacchetto che dovrebbe approdare venerdì a Palazzo Chigi, e che ieri è stato discusso in più vertici ministeriali, tra Palazzo Chigi e via XX settembre, allo stato, non contempla misure di questo genere. La detassazione della tredicesima, in particolare, sarebbe stata esclusa a causa dei costi, molto elevati, ma non solo. Uno sgravio limita- to solo ai redditi fino a 30 mila euro, secondo i calcoli del Tesoro, costerebbe 4 miliardi di euro. E non darebbe alcuna garanzia di stimolo ai consumi. Il ministro dell`Economia, Giulio Tremonti, è nettamente contrario. E così il responsabile del Welfare, Maurizio Sacconi. «Il problema non è fare regali di Natale agli italiani, ma costruire una stagione di sviluppo in modo solido» ha detto Sacconi. Il vero obiettivo del governo, ha detto ieri Tremonti incontrando i mini- stri economici dopo aver parlato con Silvio Berlusconi, «restano le imprese». Così prende corpo il piano di intervento dello Stato nel capitale delle banche: ìl rafforzamento dei loro ratios patrimoniali, secondo il governo, è l`unico modo per permettergli di ampliare il credito alle imprese. Intervento soft «Sempre con la massima libertà, se gli istituti ritengono di voler aumentare la loro disponibilità liquida e di patrimonio - ha spiegato Berlusconi - lo Stato è pronto a sottoscrivere azioni di risparmio oppure obbligazioni convertibili». Sì tratterebbe di obbligazioni «cali», ovvero trasformabili in azioni solo su richiesta degli emittenti, cioè degli stessi istituti di credito. E questo a garanzia della neutralità dell`intervento pubblico, avrebbe spiegato il ministro dell`Economia nei suoi incontri con i,colleghi di governo. Un intervento diverso da quello previsto dal decreto varato nella prima fase della crisi, attivabile sul presupposto di una grave crisi di liquidità e una forma di amministrazione controllata della banca oggetto degli aiuti. «Se le banche lo richiedono il governo è pronto a intervenire, ma non di imperio e senza condizioni punitive per i manager e gli azionisti», ha spiegato Berlusconi. L`amministratore delegato di Banca Intesa, Corrado Passera, concorda. «Noi dobbiamo continuare a fare il nostro mestiere, ma tutti dobbiamo ricreare fiducia. E possiamo farlo lavorando insieme: economia, politica e istituzioni». Nel pacchetto che arriverà venerdì al Consiglio ci saranno, inoltre, misure per rafforzare gli strumenti di garanzia sui prestiti alle imprese, forse anche un apporto di capitale (o di garanzia statale) a favore dei Confidi. In Parlamento dovrebbe essere rimpinguato il fondo per gli ammortizzatori sociali, aggiungendo i5o milioni ai 450 già stanziati. Si potrà ragionare sulla riedizione del bonus bebè, ma è difficile pensare ad interventi più consistenti o addirittura, come pure chiede una parte della maggioranza, a un ritocco della legge Finanziaria già all`esame del Parlamento. Il ministro dell`Economia lo esclude decisamente e non vuole riaprire quello che rischia di essere un vaso di Pandora. «I saldi non saranno toccati.
Lavoriamo all`interno del bilancio che c`è» ha detto ieri Sacconi.
Fonte: Il Corriere della Sera - Mario Sensini | vai alla pagina » Segnala errori / abusi
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Inserito il 30 ottobre 2008 da 31
Ecco, bene. Finanziamo le banche. Coi soldi dei precari magari. Così poi nessuno può reclamare nulla. Ammesso che ne restino, di precari. Potremmo avere delle belle banche solide (Mediolanum per esempio) e qualche milione di persone senza lavoro! Interventi a favore delle famiglie? Uhmmm. Forse. Non è sicuro. Anzi. Ma il Papa, che parla tanto di famiglie, che dice? Comunque i saldi non saranno toccati!! Ma chissenefrega dei saldi. Non ci sono soldi per mangiare! E chissenefrega di Berlusconi ottimista. Più lui è ottimista, più l'Italia va a rotoli. Alla faccia di chi diceva che col governo Prodi sarebbero state lacrime e sangue! Ora, che si deve dire?
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