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Dichiarazione di Pier Paolo BARETTA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Caro Calearo, pensa a quel Veneto che ti ha applaudito.

  • (17 novembre 2009) - fonte: Il Gazzettino - inserita il 17 novembre 2009 da 31

    Caro Massimo Calearo,
    sono rimasto sorpreso dal tuo abbandono del Partito democratico. Nella tua adesione c’era una idea di società del lavoro nella quale si affermi la pari dignità del lavoratore, sia esso dipendente, autonomo, professionista, imprenditore...tutti, infatti, lavorano (salvo la rendita, che va combattuta; ulteriore motivo, questo, di adesione). So che cosa ti preoccupa: il ritorno a...sinistra del Pd.
    E’ un rischio reale, ma, ancorché incompiuta e controversa, (questo è il punto dove sbaglia Francesco Rutelli e sbagli tu) dove esiste nel panorama politico italiano una fucina, diversa dal Pd, in grado di dare il meglio del riformismo moderno.

    Pensa al nostro Veneto. Ai suoi imprenditori; pensa ai lavoratori, quelli che ti hanno, all’inizio, guardato con l’occhio storto, ma poi ti hanno applaudito più volte, non per cortesia. Pensa alle donne, ai giovani e agli anziani...al tumulto di tutta questa società così scossa, così smarrita. In tutti c’è una domanda di futuro che non ha ancora trovato risposta, perché lo sanno anche loro che la risposta della Lega gli tampona l’oggi, ma non gli garantisce il domani e lo sanno anche loro che quella della destra è una risposta per pochi. Ma oggi non c’è altro...

    Ma chi può costruire questa risposta e competere perché si affermi? Per intercettare una maggioranza non basta una somma di alleanze frantumate. Ci vuole un solido riferimento: una forza politica grande, un partito socialmente e culturalmente abbarbicato al terreno di gioco (federale, cioè!). Sinceramente, vedi qualche altro, da questa parte del campo, oltre al Pd, pur...scalcagnato, in condizioni di giocare questa partita? Non faccio retorica; mi guardo attorno.

    Al centro c’è chi dice che vuole fare il centro per allearsi con la sinistra; a sinistra c’è chi vuole fare la sinistra per allearsi al centro...noi vogliamo fare il centro sinistra. Di fronte ai cambiamenti strutturali della economia e della società e di fronte a quelli politici, irreversibili, che la destra di Berlusconi e la Lega hanno ormai prodotto, è la prospettiva politica che deve cambiare se vogliamo cambiare il Paese. Ed il Pd rappresenta, oggettivamente e ancora per un bel po’ di tempo (anche indipendentemente dai limiti suoi e dei suoi dirigenti) il “luogo” privilegiato per realizzare questa prospettiva. Sicché, solo partendo di nuovo dal popolo (questo insieme sempre più indistinto di imprenditori, operai, professionisti, autonomi, studenti, pensionati...né ceto, né classe, ma popolo), riusciremo ad interrompere (al contrario della Lega che la favorisce) l’irruenza di una frantumazione sociale e culturale disastrosa.

    È per questa strada che sei approdato al Pd. Non a caso e non alla Lega; o a Forza Italia, o (absit iniuria...) all’Udc. Dunque, è qui che bisogna stare e lottare insieme per vincere la battaglia del rinnovamento del nostro Paese. Tutto qui.

    Fonte: Il Gazzettino | vai alla pagina

    Argomenti: partito democratico, dimissioni, veneto, politica italiana | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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