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Dichiarazione di Giuseppe BORTOLUSSI
Credito: nell’ultimo anno le imprese hanno ricevuto 30 mld in meno
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(02 agosto 2012) - fonte: CGIA Mestre - inserita il 05 agosto 2012 da 31
Ecco i dati emersi da una analisi sul credit crunch realizzata dalla CGIA di Mestre su dati della Banca d’Italia.Nell’ultimo anno le imprese italiane hanno subito una riduzione dei prestiti bancari per un importo complessivo pari a 30,4 miliardi di euro. A livello regionale le realtà imprenditoriali più colpite dalla stretta creditizia sono state quelle ubicate in Molise (-6,68%), in Sardegna (-5,15%), in Calabria (- 5,11%) ed in Umbria (-4,44%).
«E’ vero che è in calo anche la domanda di credito, tuttavia un crollo nelle erogazioni di queste dimensioni sta mettendo a dura prova la tenuta finanziaria soprattutto delle piccole e micro imprese».
Un'anomalia tutta italiana:
«Quasi l’80% degli impieghi alle imprese non finanziarie va al 10% dei migliori affidati, ovvero alla migliore clientela. Qualcuno, giustamente, potrebbe obiettare che è giusto così. I soldi devono andare a chi è solvibile. In realtà quando vai a misurare le sofferenze bancarie, vale a dire la capacità di restituire il prestito ricevuto nei tempi e nei modi prestabiliti, ci accorgiamo che in capo a quel 10% pesa quasi l’80% delle insolvenze totali. Insomma, i soldi vanno a pochi che non sono per niente affidabili, penalizzando così la quasi totalità delle imprese, vale a dire l’altro 90%, che riceve le briciole, pur dimostrando di essere solvibile».
«Se poi focalizziamo l’attenzione su chi costituisce quel 10% di clientela “privilegiata”, non incorriamo in errori se si afferma che quasi sicuramente non è costituita da artigiani, da negozianti o da piccoli imprenditori».
«Senza correre il rischio di essere smentiti questo 10% è riferibile a quei pochi grandi gruppi e società industriali che sono rimasti nel nostro Paese. Infatti, non è un caso che nei consigli di amministrazione dei principali istituti bancari, che controllano buona parte del mercato del credito, siano seduti i big delle nostre grandi imprese o i liberi professionisti e i manager a loro riconducibili. Potrà sembrare eccessivo, ma è evidente che le piccole imprese, sempre più a corto di liquidità, stanno finanziando indirettamente quelle più grandi».
Fonte: CGIA Mestre | vai alla pagina » Segnala errori / abusi