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» «Troppi soldi per la guerra. La politica deve scegliere» - INTERVISTA
Ignazio Roberto Maria MARINO in data 27 luglio 2011
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» Il Movimento No Global aveva ragione. Si riparte con No Tav.
Paolo FERRERO in data 23 luglio 2011
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» «Presentato un esposto contro l'Aia per l'Ilva di Taranto»
Angelo BONELLI in data 22 luglio 2011
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» Genova, dieci anni fa ma anche oggi
Luigi de MAGISTRIS in data 20 luglio 2011
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» Intervento alla Milanesiana. Domandarsi chi urla e chi tace.
Gianni VATTIMO in data 12 luglio 2011
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» "Ci muoviamo sulla linea del Colle saremo responsabili per salvare il Paese" - INTERVISTA
Enrico LETTA in data 11 luglio 2011
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» « Io, postino per le nomine. C'erano posti per tutti»
Marco Mario MILANESE in data 10 luglio 2011
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» “In piazza contro tutti i bavagli. Se non ora, quando?”
Giuseppe GIULIETTI in data 06 luglio 2011
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» Ho invitato quindi la Commissione petizioni ad inviare quanto prima una delegazione parlamentare in Val di Susa per sincerarsi di quanto sta accadendo e per ascoltare la popolazione locale.
Sonia ALFANO in data 05 luglio 2011
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» Smentisco intervista sul Corriere
Paolo FERRERO in data 04 luglio 2011
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» Governo e mass media vogliono fare della TAV una questione di ordine pubblico
Paolo FERRERO in data 04 luglio 2011
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» Non è stata solo una violenza eversiva quella messa in atto dai No Tav, ma un'azione di stampo terroristico
Roberto MARONI in data 04 luglio 2011
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» No Tav: Le violenze vanno isolate, assolutamente sì. Oscurano proprio le ragioni della protesta.
Nichi VENDOLA in data 04 luglio 2011
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» "Moratoria subito del provvedimento sul diritto d'autore fino a riforma parlamentare"
Marco PERDUCA in data 01 luglio 2011
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» Tav: assessore cultura Chiomonte si dimette fra le lacrime Piemonte
Cristina URAN in data 01 luglio 2011
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» Botte ad Alta Velocità
Furio COLOMBO in data 29 giugno 2011
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» Non realizzare la Tav sarebbe un errore clamoroso
Antonio TAJANI in data 28 giugno 2011
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» In Valsusa l’opposizione alla Nuova Linea Torino-Lione sta assumendo i chiari segni di un movimento eversivo
Barbara BONINO in data 28 giugno 2011
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» TAV: COTA, NON SI E' SOLLEVATA UNA VALLE MA UN GRUPPO DI VIOLENTI
Roberto COTA in data 28 giugno 2011
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» Val di Susa: ''E' inaccettabile l'idea che al dissenso legittimo delle popolazioni si debba rispondere con la violenza e la repressione''
Nichi VENDOLA in data 27 giugno 2011
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» Val di Susa: "Noi siamo con le forze dell'ordine. Sono inaccettabili gli attacchi dei manifestanti"
Pier Ferdinando CASINI in data 27 giugno 2011
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» Val di Susa: "Non si puo' arrivare al blocco dei cantieri. Noi siamo contrari a che il processo di decisione venga bloccato da frange limitate"
Pier Luigi BERSANI in data 27 giugno 2011
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» TAV: Clima in Val di Susa ricorda G8 di Genova
Giulietto CHIESA in data 27 giugno 2011
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» FRANGE VIOLENTE NEL PD
Maurizio ACERBO in data 27 giugno 2011
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» Rai. Attacco a 'Report' per colpire le inchieste
Giuseppe GIULIETTI in data 22 giugno 2011
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» «Vogliono trattare? Bene ma prima si dimettano» - INTERVISTA
Dario FRANCESCHINI in data 22 giugno 2011
Dichiarazione di Gianni VATTIMO
Intervento alla Milanesiana. Domandarsi chi urla e chi tace.
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(12 luglio 2011) - fonte: notav.info - inserita il 13 luglio 2011 da 31
Urlo e silenzio, anche questo, non sono fenomeni ”oggettivi”.Dunque, carica di soggettività può e deve essere la risposta al “tema”.Io ho urlato molto domenica 3 luglio cercando di avvicinarmi al cosiddetto cantiere della Maddalena a Chiomonte, Val di Susa. Cosiddetto cantiere perché era, ed è ancora, semplicemente una piccola zona fortificata dove circa un migliaio di agenti di polizia sanno asserragliati e cercano di tener lontani i molti abitanti della Valle che da mesi avevano occupato la zona per impedire l’avvio di lavori per il famoso tunnel che dovrebbe servire al nuovo Treno ad Alta velocità (TAV) Torino -Lione.
I valsusini occupanti sono stati scacciati alla fine di giugno con una operazione militare che a detta del ministro dell’Interno doveva garantire l’inizio dei lavori di scavo del primo tunnel – condizione indispensabili perché non sia tolto il contributo europeo di 672 milioni di euro, promesso per la realizzazione dell’opera.
I cittadini della Val Susa che si oppongono al TAV – quasi tutti,e cioè quelli che non hanno interessi economici diretti nella costruzione, e invece sono minacciati dalle gravi conseguenze che ne deriverebbero, quali aumento dei tumori da respirazione di amianto e uranio, vent’anni circa di lavori in tutta la Valle con andirivieni di camion carichi di materiali di scavo, distruzione di vigne e coltivi, demolizione di abitazioni e inquinamento di falde acquifere – hanno cercato in tutti i modi di fare ascoltare la loro voce alle autorità competenti (!), anche in ottemperanza a specifiche direttive contenute negli accordi stipulati dai governi -italiano, francese, regione Piemonte, Unione Europea - ma sono stati sistematicamente e illegalmente esclusi da tutti i vari tavoli di concertazione, dove era permesso sedere solo a sindaci e amministratori locali dichiaratamente e preventivamente favorevoli all’opera.
In queste condizioni è maturato il loro urlo, risuonato fortissimo soprattutto domenica 3 luglio, e ripetuto a Torino la sera dell’8 – sempre nel silenzio quasi completo dei media “indipendenti” di ogni specie.
Il silenzio in cui i valsusini sono stati tenuti per tutti questi anni di tenace resistenza, e quello a cui si sono ridotti domenica 3 luglio sotto la pioggia di lacrimogeni della polizia – lacrimogeni contenenti gas CS, paradossalmente vietato in guerra perché cancerogeno ma non esplicitamente vietato per usi di ordine pubblico – non ha niente di mistico e meditativo. È solo il risultato di un atto di forza che ministri e politici italiani di tutti gli orientamenti, con a capo la cosiddetta opposizione dei Bersani, Chiamparino, Fassino – si ostinano a non chiamare violenza ma mantenimento dell’ordine pubblico – un po’ come le nostre “missioni” all’estero, dall’Afganistan alla Libia non si chiamano guerre, quali sono, ma interventi umanitari.
Dove mai possiamo aspettarci che buongiorno voglia dire veramente buongiorno? La tentazione del silenzio – giacché di questo, in fondo, si tratta – diviene sempre più forte, quanto più si prende atto che tutto, nel sistema del consenso imposto, è falsificato. Parlare civilmente non sembra avere più senso, e solo l’urlo, qualche volta, riesce a squarciare la cortina fumogena, non sempre prodotta dai gas polizieschi, ma più costantemente e irrimediabilmente creata e mantenuta viva dai media addomesticati.
Il silenzio di cui facciamo esperienza nella nostra società attuale sembra sempre più inseparabile dalla violenza di chi esercita il potere di tacitare – come sapeva bene Walter Benjamin quando, nelle Tesi sulla filosofia della storia, parlava del silenzio dei vinti che non lasciano traccia nella vicenda del mondo. Parlare dell’essere, così più o meno Martin Heidegger, significa tacere autenticamente del silenzio.
Ma tacere ascoltando il silenzio dell’essere, forse anche per lui, non è altro che lasciar parlare i tanti vinti della storia – della storia passata o anche della cronaca recente di una valle alpina solo apparentemente marginale rispetto al tanto rumore del mondo.
Fonte: notav.info | vai alla pagina » Segnala errori / abusi