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Dichiarazione di Stefano SAGLIA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  - Pres. commissione Lavoro Camera -  Sottosegretario  Sviluppo economico (Partito: PdL) 


 

Carbone Sulcis, il Governo ci crede

  • (07 ottobre 2010) - fonte: www.regione.sardegna.it - inserita il 11 ottobre 2010 da 2313
    Il progetto centrale-miniera è strategico per il Governo. Parola di Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico. Il progetto per il rilancio del carbone Sulcis è strategico per il Governo nazionale. Di più: il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia ha detto che l'esecutivo intende difendere a Bruxelles il progetto integrato centrale-miniera, con la nuova tecnologia della cattura e stoccaggio dell'anidride carbonica. ROMA IN CAMPO L'impegno è stato formulato nella prima riunione del gruppo di lavoro sul progetto integrato, costituito dallo stesso Ministero e composto da personalità esperte in materia energetica, dirigenti del Ministero, il direttore generale dell'assessorato all'Industria Sergio Cocciu e il presidente della Sotacarbo e direttore della Carbosulcis Mario Porcu, tutti riuniti a Roma mercoledì sera. Dopo tanta attesa e non poche pressioni, il gruppo di lavoro si è riunito e già il primo vertice è stato operativo. Il sottosegretario Saglia, che coordina i lavori, ha sgombrato il campo da tutti i dubbi: il rilancio del carbone Sulcis e il progetto integrato centrale-miniera sono strategici per il Governo, che da subito intavolerà un percorso con l'Unione Europea per gli incentivi e i finanziamenti alle miniere. Insomma Roma scenderà in campo per tutelare la risorsa-carbone, agendo direttamente su Bruxelles. FILO EUROPEO Non è un caso che alla prima riunione del gruppo di lavoro abbia partecipato anche il rappresentante dell'Italia a Bruxelles che segue specificamente le questioni energetiche. L'obiettivo è proprio quello di costruire immediatamente un canale diretto con la Commissione europea, in tempi strettissimi perché non c'è tempo da perdere. È del luglio scorso la direttiva con cui Bruxelles mette uno stop agli incentivi e ai finanziamenti vari alle miniere di carbone a partire dal 2014. Ma già all'inizio del prossimo anno si procederà con il regolamento comunitario e l'Italia non vuole farsi trovare impreparata: proporrà un emendamento, chiedendo che siano fatte salve le miniere legate alla produzione di energia elettrica con tecnologie innovative, com'è appunta la cattura e lo stoccaggio dell'anidride carbonica. «SPIRITO GIUSTO» «Nella prima riunione del gruppo di lavoro - dice Mario Porcu, presidente di Sotacarbo e direttore della miniera di Nuraxi Figus - abbiamo riscontrato lo spirito giusto per cercare di superare le difficoltà. Questo non è un progetto di assistenzialismo che ha il solo scopo di conservare posti di lavoro. Ovviamente anche questo è un obiettivo, ma il progetto avrà i conti in ordine e trasformerà il Sulcis in un polo tecnologico all'avanguardia». DUE BINARI L'impegno del gruppo di lavoro procederà su due binari paralleli: si preparerà un documento da inviare a Bruxelles con tutte le motivazioni e osservazioni a difesa del progetto sul carbone Sulcis, intanto la Sotacarbo definirà lo studio preliminare per dare corpo al nuovo progetto. «Ci siamo dati dei tempi strettissimi», precisa Porcu: «Entro dicembre contiamo di portare a termine le prime operazioni. Dietro questo progetto c'è tanto studio, c'è un lavoro scientifico importante che deve essere valorizzato: da qui passa il futuro della miniera e ci sono le condizioni per poterlo fare». UN ANNO PER IL BANDO Il Governo è ufficialmente sceso in campo a favore del progetto, ora l'obiettivo immediato è quello di difendere l'ipotesi carbone verde in Europa, preparando velocemente il bando per la privatizzazione. Il primo termine sarebbe scaduto a dicembre 2010, ma il Parlamento ha approvato una proroga di un anno. È comunque vietato rilassarsi, la partita della nuova tecnologia è tutta da giocare: è una scommessa interessante per il Sulcis, fondamentale per la miniera.
    Fonte: www.regione.sardegna.it | vai alla pagina
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