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Dichiarazione di Italo BOCCHINO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FLI) 


 

«Pronti a nuove maggioranze per cambiare la legge elettorale» - INTERVISTA

  • (04 ottobre 2010) - fonte: www.repubblica.it - inserita il 04 ottobre 2010 da 5998

    Il finiano avverte il premier: se fa la crisi, noi ci riteniamo liberi. Non accetteremo una riforma della giustizia che sia punitiva verso i magistrati

    "Se qualcuno cerca un pretesto per andare a votare, allora sappia che esiste già una maggioranza alternativa, tanto alla Camera quanto al Senato, in grado di ritrovarsi sulla modifica della legge elettorale. Fosse pure solo su quella. Dopo, solo dopo, si potrà tornare al voto. E' l'ora di passare dalla sovranità padronale a quella popolare". All'ultimatum del ministro degli Interni Maroni e all'avvertimento del premier Berlusconi i finiani non si piegheranno, spiega Italo Bocchino.

    Ha sentito il presidente del Consiglio? Verifica giorno per giorno e se non sarete leali presto alle urne. Punto e a capo dopo la fiducia?

    "Su questo il problema si risolve in un secondo. Non c'è bisogno della verifica giorno per giorno. Sul programma di governo il premier avrà sempre il nostro voto. La riforma del fisco, gli interventi per l'occupazione, per lo sviluppo, il piano per il Sud, le infrastrutture per il Nord".

    Su cosa non lo avrà? Sulla riforma della giustizia?

    "Se Berlusconi cerca un pretesto, ha trovato quello giusto: perché noi non accetteremo una riforma della giustizia che sia punitiva nei confronti della magistratura, che proceda per commissioni di inchiesta. Per noi i giudici non sono dei pazzi comunisti e neanche dei deviati mentali. Se il premier ha prove di illegalità, soprusi, persecuzioni, faccia un esposto al Csm. Noi su quel terreno non lo seguiremo".

    Seguirete invece l'ultimatum di Maroni. Vi danno tre 21 giorni per evitare il voto anticipato a marzo: primo banco di prova, le presidenze di commissione. E voi?

    "Maroni fa riferimento alle commissioni solo perché sa che ormai lì siamo determinanti. Ma può stare tranquillo: il sostegno al programma di governo sarà indiscusso. La verità tuttavia è che la Lega vuole andare al voto per sottrarre voti a un Pdl ormai in grande difficoltà, sceso sotto il 30% dopo la nostra uscita. Maroni sa bene, da ministro degli Interni, che col ricorso anticipato alle urne Berlusconi e Bossi non avrebbero la maggioranza al Senato. Si andrebbe a una grande coalizione con un governo guidato da Tremonti. E' l'unica cosa che interessa ai leghisti: togliere voti e poltrona al premier. Paradossale che siamo gli unici a difenderlo. Ma non lo comprende".

    Teme piuttosto lo spettro di un governo tecnico, come ha denunciato ieri. Meglio il voto anticipato, dunque.

    "Se qualcuno pensa di correre al voto, è bene che sappia che la riforma elettorale non rientra nel vincolo di maggioranza. Si può dunque anche pensare, in caso di dimissioni del premier, a un governo che abbia come obiettivo la cancellazione del porcellum. D'altronde, quella legge ha ormai dimostrato di non garantire la stabilità. Per due legislature consecutive ha mandato in crisi la maggioranza dopo due anni. Il mattarellum assicurava più stabilità pur senza premio di maggioranza".

    Vi accuseranno di lavorare al ribaltone, all'inciucio pur di liberarvi di Berlusconi.

    "Non vogliamo liberarci di Berlusconi, ma dell'oligarchia che consente a cinque leader di nominare l'intera platea parlamentare. Su questo non c'è vincolo di maggioranza che tenga".

    Enrico Letta vi ha già teso la mano per conto del Pd.

    "Non abbiamo bisogno che alcuno ci tenda la mano. Il giorno dopo le dimissioni di Berlusconi si verificherà in Parlamento l'esistenza di una nuova maggioranza. Detto questo, la sinistra resta nostra avversaria".

    Nel frattempo, quanto pensate di andare avanti al fianco di Bondi che ancora ieri accusava Fini e lei di ingratitudine?

    "Gli si potrebbe rispondere che se Berlusconi non avesse incontrato Fini, non avrebbe vinto nel 1994, non avrebbe resistito a 15 anni di inchieste giudiziarie, non avrebbe risanato e rilanciato un'azienda fortemente indebitata. E mercoledì scorso non si sarebbe salvato grazie alla nostra fiducia".

    Fonte: www.repubblica.it | vai alla pagina

    Argomenti: legge elettorale, centrodestra, voto anticipato, riforma giustizia, porcellum, Finiani | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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