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Dichiarazione di Stefano SAGLIA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  - Pres. commissione Lavoro Camera -  Sottosegretario  Sviluppo economico (Partito: PdL) 


 

Piano Nazionale per le fonti rinnovabili

  • (28 aprile 2010) - fonte: infobuildenergia.it - inserita il 28 aprile 2010 da 2313
    Sono convinto del fatto che per raggiungere un Piano Nazionale al 2020 per le fonti rinnovabili, bisogna sviluppare dei punti di massima importanza. • Il primo di questi riguarda il raggiungimento di obiettivi comunitari attraverso un sostegno più accentuato alla produzione di calore da fonti rinnovabili. Si tratta di una necessità, anche alla luce delle modalità con cui sono fissati gli obiettivi dal pacchetto 20 - 20 - 20 e che agiscono sui consumi complessivi di energia e non solo sull'elettricità e sui carburanti per trasporto. Tra l'altro, è importante ricordare che il sistema di contabilizzazione valorizza fortemente gli usi termici e che, nel potenziale complessivo da fonti rinnovabili al 2020, è prevalente la quota da calore rispetto a quella da elettricità. Nonostante i buoni propositi, appare condivisibile che la situazione in Italia non sia pienamente soddisfacente per una serie di meccanismi che ancora non sono del tutto strutturali. Basti pensare ai "certificati bianchi", strumento attualmente non idoneo a stimolare iniziative anche poco lontane dalla competitività, oppure alla "agevolazione fiscale" limitato però al teleriscaldamento da biomasse e geotermia. Per questi motivi appena illustrati, il Governo è impegnato ad una riflessione articolata ed alla predisposizione di una proposta organica che sarà disegnata nel Piano Nazionale d'azione sulle fonti rinnovabili e poi formalizzata nel decreto legislativo di recepimento della direttiva 2009/28/CE. • Il secondo punto riguarda il necessario inserimento di un sostegno alla produzione di calore da fonti rinnovabili in una strategia complessiva sul settore. Ciò significa: a) stabilizzare i sistemi di incentivazione, ossia incentivi stabili e a basso rischio (come le tariffe fisse) per le tecnologie meno mature accompagnati da sostegno continuo a ricerca e sviluppo ed incentivi più orientati al mercato per le tecnologie con minor gap di competitività economica; b) stabilizzare e semplificare i meccanismi di autorizzazione, attraverso le linee guida che il Governo è impegnato a licenziare. Infatti, il testo delle linee guida (previste dal d.lgs. 387/03) ponendo regole procedimentali unitarie ed omogenee per tutto il territorio nazionale, contribuirà alla creazione di un sistema amministrativo efficiente. Lo schema del provvedimento è oggi finalmente condiviso dalle Amministrazioni statali competenti e dalle Regioni e dovrebbe quindi essere approvato al più presto dalla Conferenza Unificata. Pari attenzione andrà posta agli impianti per la produzione da calore; c) condividere gli obiettivi europei con le regioni (Burden sharing), nel senso che l'art. 8 bis della legge 27 febbraio 2009 n. 13 prevede la ripartizione tra Regioni e Province autonome della quota minima di incremento dell'energia prodotta con fonti rinnovabili per raggiungere l'obiettivo, posto dalla direttiva, del 17% del consumo interno lordo entro il 2020. E' stato avviato dal Mise, in collaborazione con l'Enea e con l'Erse, un lavoro di ricognizione della situazione, degli obiettivi già assunti dalle singole regioni e di elaborazione di criteri di ripartizione di quanto serve per raggiungere gli scopi preposti. A breve il testo dovrebbe essere consolidato e potrà essere sottoposto a consultazione, per concluderlo, presumibilmente, entro la prossima estate; d) promuovere l'efficienza energetica, essendo questa una risorsa a cui è necessario dare impulso proprio nell'ottica dello sviluppo del sistema imprenditoriale italiano. In tal senso, la legge 99/2009 ha previsto il varo di un Piano straordinario per l'efficienza ed il risparmio energetico dove gli strumenti operativi di questa strategia sono molteplici: promozione della cogenerazione diffusa, misure volte a favorire l'autoproduzione di energia per le piccole e medie imprese, rafforzamento del meccanismo dei titoli di efficienza energetica, promozione di nuova edilizia a rilevante risparmio energetico e riqualificazione energetica degli edifici esistenti, incentivi per l'offerta di servizi energetici. Sul Piano, il Ministero dello sviluppo economico sta lavorando con Enea ed Erse ed a breve sarà definito un testo da portare in consultazione.
    Fonte: infobuildenergia.it | vai alla pagina
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