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Dichiarazione di Massimo Cacciari
«Il caso Mingardi è figlio degli anni sporchi che stiamo vivendo. Io su di lui avevo investito molto, evidentemente ho sbagliato giudizio»
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(14 febbraio 2010) - fonte: Il Gazzettino.it - Paola Vescovi - inserita il 14 febbraio 2010 da 31
Non è detto che faccia l’assessore. Enrico Mingardi potrebbe anche non entrare nella lista di Renato Brunetta (con il quale peraltro si è rivisto ieri a Venezia), magari per essere "valorizzato" successivamente: una presidenza, una direzione nella governance cittadina (o regionale o nazionale). Ma il passaggio c’è stato e quel che si dice è che potrebbe non essere l’unico. Non solo Giampaolo Pighin della "Civica per Mestre". Sono girati anche altri nomi. Alcuni hanno smentito categoricamente.Piero Rosa Salva: «Io con Brunetta? Non esiste». Antonio Stifanelli: «Lo escludo nel modo più categorico». Laura Fincato: «Si parla anche di me? Io sono qua, all’assemblea del Pd».
Certo è che il passaggio di Mingardi dal Pd a Brunetta è stato clamoroso, basti vedere la quantità di commenti sul sito Internet del Gazzettino. Anche ieri, all’inaugurazione del quartier elettorale di Orsoni, nell’ex negozio di tappeti vicino al municipio di Mestre, non si parlava d’altro.
Il sindaco Cacciari: «Il caso Mingardi? È figlio degli anni sporchi che stiamo vivendo. Io avevo investito molto su Mingardi, evidentemente ho sbagliato giudizio».
Ma nessun ripensamento in merito alla decisione di lasciare la politica attiva: «Adesso ho il programma di tornare all'università e di scrivere qualcosa. Poi vedremo: continuerò studiando e pensando, se mi riesce ancora».Giorgio Orsoni: «Chi confonde la politica con un ufficio di collocamento è pericoloso per la politica, chi mercanteggia è meglio che stia lontano dall'amministrazione perché non si sa mai dove finisca per arrivare. Io non vendo posti: qualcun altro forse li sta comprando».
Ma Mingardi cosa aveva chiesto? «Aveva chiesto delle garanzie sulla sua collocazione lavorativa - risponde Orsoni - Tutto sommato lo ringrazio perché ha dato un expertise al mio modo di lavorare: vuol dire che è vero quello che dico, e cioè che non voglio mercanteggiamenti sui posti».
Michele Mognato: «Mi pare strano che uno si accorga dieci giorni prima delle elezioni di essere stato lasciato solo dalla giunta e dal suo partito. Io e Enrico ci siamo sempre confrontati politicamente, non c’è stato nessuno screzio. In ogni caso la politica dovrebbe dare certezze a chi perde il lavoro, ai cassintegrati».
Gianfranco Bettin: «La cosa che sorprende è che vada con quelli che hanno bombardato il suo lavoro».
Alessandro Maggioni: «Il Pd ha come obiettivo quello di dare piene garanzie di buon governo del Comune, non di promettere e dispensare posti di potere al suo gruppo dirigente». Maurizio Baratello: «Doveva presentarsi in lista e verificare il consenso, nessuno può avere il posto garantito».
Di tutt’altro tenore i commenti nel centrodestra. Il ministro Renato Brunetta: «Io ho un grande rispetto per chi decide di appoggiarmi sulla base del mio programma: Mingardi ha dichiarato di voler essere dalla mia parte proprio per le mie idee, pertanto non posso che accoglierlo a braccia aperte, e magari non sarà nemmeno l'unico».
Ma Mingardi è stato criticato dal centrodestra sul tram. «Io mi occupo del futuro - dice Brunetta - lascio ad altri certe miserie».
Renato Chisso: «Ho sentito Enrico e gli ho detto bentornato, perché le sue idee in fondo sono sempre state vicine ai nostri ragionamenti. Nel Pd ormai era un pesce fuor d'acqua».
Scettico Renato Boraso: «Al suo posto io non avrei partecipato alla competizione elettorale. In ogni caso Brunetta non ha promesso nulla a nessuno, vedo difficile comunque la possibilità di affidare un incarico politico a qualcuno che fino a due giorni prima era dall'altra parte. Se Brunetta vincerà, farà le sue valutazioni».
Fonte: Il Gazzettino.it - Paola Vescovi | vai alla pagina » Segnala errori / abusi