Ti trovi in Home  » Politici  » Ignazio Roberto Maria MARINO  » «Il Pd che vogliamo non è quello degli inciuci»

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Ignazio Roberto Maria MARINO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

«Il Pd che vogliamo non è quello degli inciuci»

  • (23 dicembre 2009) - fonte: MicroMega-online - inserita il 24 dicembre 2009 da 31

    La risposta dell’on. Ignazio Marino alla lettera di Gabriele Zamparini, il lettore che aveva strappato la tessera del Partito democratico dopo l’elogio dalemiano dell’inciucio.

    Cari amici di MicroMega,

    ho già avuto modo di rispondere a Gabriele Zamparini dal suo stesso blog, ma desidero inviare anche a voi, che avete pubblicato la sua lettera aperta con evidenza, qualche brevissima riflessione circa lo stato del Partito Democratico e sull’opportunità o meno di rinnovare l’adesione al Pd.

    Io credo oggi più che mai che il Partito democratico rappresenti una grande opportunità per la crescita e la modernizzazione del Paese. In una politica sempre più caratterizzata dal protagonismo di singole personalità o da particolari istanze locali che si identificano e in qualche modo cannibalizzano molte formazioni politiche, il fatto che esista un partito come il nostro, così profondamente popolare e così profondamente italiano, è per me una sorta di boccata d’ossigeno per tutto il Paese.

    Certo, non ignoro le difficoltà e gli errori commessi nel passato. Sono perfettamente consapevole che stiamo ancora attraversando un guado - che, lo so bene anch’io, appare interminabile - verso una forma partito che si metta definitivamente alle spalle politiche e appartenenze del secolo scorso. Capisco bene che molti nostri elettori e simpatizzanti non sono più disponibili ad accettare comportamenti e dichiarazioni titubanti o contraddittorie di cui proprio non comprendono la logica e le finalità.

    Ma pur consapevole di tutto questo, credo che la scelta di abbandonare il Pd al suo destino – come quella fatta da Gabriele Zamparini - sia profondamente sbagliata. Credo che, proprio per la natura democratica di un partito che non appartiene a nessun altro che ai suoi militanti e ai suoi elettori, la scelta giusta da fare per coloro che immaginano un’opposizione più forte e che prepari una credibile alternativa di governo, sia al contrario quella di lavorare ad un Partito Democratico più convincente e più determinato, più comprensibile e più trasparente.

    Questo obiettivo si ottiene guardando meno alle dinamiche interne del Partito e più ai problemi del Paese. Questo è precisamente ciò che abbiamo cercato di fare durante la campagna congressuale, nella quale abbiamo presentato una proposta programmatica forte e profondamente innovativa fatta di idee e di cose da fare.

    Laicità, eliminazione del precariato attraverso un contratto di lavoro unico a tempo indeterminato e meccanismi di flexsecurity, trasparenza dei mercati e lotta ai monopoli, affermazione di una cultura del merito, affermazione del ruolo delle donne nella società italiana, libertà di stampa, diritti uguali per tutti: tutte risposte concrete ai problemi concreti del Paese. Abbiamo anche proposto di rilanciare l’economia con investimenti nelle energie rinnovabili che potenzialmente possono condurre nei prossimi anni alla creazione in Europa di due milioni di posti di lavoro.

    E oggi siamo ancora qui a lavorare nel Partito per una politica trasparente e senza “inciuci” di sorta, per dire dei sì e dei no molto chiari: no ad alleanze basate sul tatticismo; sì ad alleanze sulla base di principi e programmi condivisi per il governo delle regioni; no alla conferma di gruppi dirigenti regionali che non abbiano raggiunto risultati positivi; sì al rinnovamento in regioni come la Campania e la Calabria; sì alle primarie nelle regioni, come la Puglia, dove ci sono state esperienze di governo positive.

    Ci stiamo organizzando per avere un portale dove esprimere le nostre idee, per essere promotori di specifici workshops che condizionino positivamente la vita del Pd e conducano ad una modernizzazione del Paese e pensiamo a tante azioni, come un esposto all’Unione Europea per impedire che le aree dove dovrebbero sorgere le centrali nucleari vengano classificate dal Governo come siti militari.

    Questo è il Pd che vogliamo costruire. Questa io credo sia la sfida per la parte più viva e vitale del nostro Paese.

    Con molta cordialità,

    Ignazio Marino

    Fonte: MicroMega-online | vai alla pagina

    Argomenti: pd, Programma, inciucio, iscritti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato