Dichiarazione di Antonio POLITO

Antonio Polito, direttore del Riformista, non ci sta a circoscrivere l`episodio dell`aggressione a Berlusconi al gesto isolato di un folle.
«E chiaro che è un gesto folle. Però la predicazione al rispetto reciproco, a non alimentare un clima di violenza è fatto proprio perché al mondo ci sono i pazzi».

Dunque l`episodio ha dei "mandanti morali."?

Il punto più pericoloso non sono tanto i toni, pure accesi, quanto la personalizzazione dello scontro politico. C`è una parte del paese che pensa che se Berlusconi non ci fosse più andrebbero al governo i buoni e tutto si aggiusterebbe.
È questo atteggiamento che crea una base morale per episodi di questo genere. Se il centro-sinistra non pensa a costruire una vera alternativa di governo senza sperare nella scomparsa - politica si intende - di Berlusconi, dopo Berlusconi ne verrà un altro.
Magari un generale o Piersilvio...

Prevede conseguenze durature nel quadro politico?

Innanzitutto l'episodio mette in scacco l'ipotesi del Comitato di liberazione nazionale e del fronte anti-Silvio a difesa della democrazia lanciata qualche giorno fa da Casini. Il rischio del regime si sgonfia, ora è Berlusconi la vittima. Con la sua reazione, poi, Di Pietro diventa non utilizzabile per alcun Comitato di liberazione nazionale («Berlusconi istiga alla violenza», ha detto l'ex pm, ndr).

E la maggioranza, si ricompatterà?

Si, l'episodio ricompatta obtorto collo tutto il centro-destra, compreso Fini. Certo non è che da oggi finisce la politica, la dialettica interna continuerà, ma il ricompattamento c'è e durerà. E l`emozione grande tra i sostenitori del premier condizionerà a lungo la politica italiana.

Fonte: Il Sole 24 Ore - Em. Pa. | vai alla pagina

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