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A Copenaghen migliaia da tutto il mondo «è l’inizio di una nuova stagione dopo Seattle».
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(13 dicembre 2009) - fonte: Terra - Emanuele Bompan - inserita il 13 dicembre 2009 da 31
In decine di migliaia da tutto il mondo hanno sfilato a Copenaghen. Contro il global warming e a favore di regole certe. Tra canti, colori e balli si leva un’unica comune richiesta: «Il mondo ha bisogno di una vera intesa».Per Paolo Cento «è l’inizio di una nuova stagione dopo Seattle. Il movimento ecologista ed altermondialista contrappone alla crisi una nuova moltitudine. Un grande segnale».
Motore, colore, azione! A Copenaghen atterra il negoziatore più importante e sottovalutato: la piazza, a rappresentanza dei cittadini della Terra, che oggi hanno richiesto a gran voce un vero accordo sul clima. Cambiare il sistema non l’ambiente è il corollario delle proteste in tutto il mondo, in riferimento al capitalismo consumista e inquinante ma anche agli interessi economici che inevitabilmente comprometteranno un vero accordo a Copenaghen. «Il mondo vuole un vero accordo », hanno urlato le 80.000 persone, forse 100.000, che ieri hanno attraversato la capitale danese per porre assedio al Bella center, dove fino a venerdì si svolgeranno di negoziati sul clima. Un fiume di colori, canti costumi, slogan utopici e richieste concrete. Come 350: la soglia di ppm di CO2 massima che secondo il climatologo James Hansen la terra può sopportare (oggi sono 389). O 2015, data ultima per il picco massimo delle emissioni di carbonio. E 200, i miliardi necessari per supportare i paesi più poveri.
La creatività e la dedizione di chi lotta per salvare l’ambiente con azioni semplici quotidiane hanno messo in penombra le azioni violente, figlie, giustifica qualcuno, del timore generato dalle scarse possibilità che i grandi della terra non arrivino a un vero compromesso. L’urgenza ha il sopravvento sulla rabbia, tendono a sottolineare molti dei partecipanti che non si sono fatti intimidire dai ligi celerini biancocrociati. «Non abbiamo un piano B per questo pianeta», recitano i cartelli, mentre un mondo con un salvagente fluttua sulle teste. Tanti quelli vestiti di blu a simboleggiare «un mondo sommerso per il riscaldamento globale», spiega un’attivista tedesca. Fanno capolino anche un manipolo di negazionisti del global warming. «L’ambiente ama il CO2», dice una ragazza norvegese ben vestita. Gli astanti sorridono e passano oltre. I partecipanti sono venuti da tutto il mondo come Mark, ugandese. «Anche nel mio Paese in questo momento si sta svolgendo una grande manifestazione. Qui rappresentiamo l’Africa, una delle vittime del global warming e uno degli interlocutori inascoltati. Tantissimi i big presenti, come Naomi Klein e Desmond Tutu che hanno officiato una vigilia al Bella center, mentre i manifestanti arrivavano ordinatamente per l’assedio simbolico. Innumerevoli le sigle delle organizzazioni, da Greenpeace a via Campesina, ai Verdi europei, e le sinistre di mezzo mondo. «Una manifestazione bellissima commenta Alberto Zoratti di Fair, mentre per Paolo Cento «è l’inizio di una nuova stagione dopo Seattle. Il movimento ecologista ed altermondialista contrappone alla crisi una nuova moltitudine. Un grande segnale».
Fonte: Terra - Emanuele Bompan | vai alla pagina » Segnala errori / abusi