Ti trovi in Home  » Politici  » Lapo PISTELLI  » Chi vuol essere democratico?

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Lapo PISTELLI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Chi vuol essere democratico?

  • (24 marzo 2009) - fonte: Lapo PISTELLI - il blog - inserita il 23 aprile 2009 da 4488
    Mancano poco meno di 80 giorni alla tornata elettorale amministrativa ed europea di giugno. E il Partito Democratico si gioca qualcosa di più di una leadership dopo le dimissioni di Walter Veltroni e l’elezione di Dario Franceschini alla segreteria. Nel grande e omonimo romanzo di avventure, 80 giorni erano il tempo limite di una scommessa quasi impossibile, il giro del mondo; oggi questo è l’orizzonte che abbiamo davanti a noi per riprendere il filo interrotto con il Paese, per calare l’ambizione democratica non tanto nelle questioni interne di partito quanto nella crisi terribile che il Paese attraversa. In tutta Europa, ci si attende che i partiti di governo vengano puniti e le opposizioni siano premiate: capita così, in genere, nei momenti di difficoltà. In Italia, la natura populista della coalizione di governo, la confusione fra la oggettiva responsabilità di governo che porta sulle spalle e il linguaggio volutamente rozzo che imperversa nel circuito mediatico, una volta negando la crisi, un’altra scaricando la responsabilità su comunisti e fannulloni, potrebbe condurre all’esito paradossale contrario. Governo, non ho idee, strillo, do la colpa all’opposizione e vinco pure. Il neo segretario del PD ha un merito grande. Non c’è stato ancora tempo di riprendere una riflessione compiuta sulla identità democratica, ma in poche settimane, con alcuni posizionamenti netti e decisi su costituzione, assegno di disoccupazione, crisi e interventi sui redditi alti, Franceschini ha ridato una boccata di ossigeno ad una periferia stremata dalle trappole del confronto interno e ha invitato tutti a martellare sul governo rinviando ad altra data il dibattito su di noi. Walter Veltroni, nella conferenza stampa di addio, aveva ironizzato sulle differenze fra un’assemblea di centrodestra ed una di centrosinistra: nella prima si prendono applausi attaccando il centrosinistra, nella seconda si prendono voti attaccando… il centrosinistra. Appunto ! Che sia una tregua o che sia una luna di miele in attesa delle liste e delle urne, io credo che si debba sostenere con convinzione il segretario e coloro che, come Piero Fassino, hanno sostenuto questa pesante assunzione di responsabilità. Sostenere cioè a Roma e sul territorio coloro che pensano che il Pd si definisca nella battaglia politica, che un partito non sia l’incontro diplomatico di due resti di identità esangui e stremate, che tocca a chi ha più esperienza offrire un campo nuovo di impegno ai tanti, come sabato scorso a Cinecittà, che hanno assunto responsabilità nei circoli. Questo tempo corre veloce. Corre veloce e morde profonda la crisi, che costringe a rivedere stime e numeri settimana dopo settimana. Corrono veloci gli innamoramenti e le delusioni dell’opinione pubblica verso i protagonisti della politica, più simili ai personaggi della casa del Grande Fratello che a detentori e rappresentanti di una speranza collettiva. Per questo, giocando anche noi sul contrasto fra forma e sostanza, fra comunicazione politica e trasformazione sociale, ripartiamo con una grande assemblea che abbiamo nominato “Chi vuol essere democratico ?” Saranno a Firenze, al Teatro di Rifredi in Via Vittorio Emanuele (accanto a Piazza Dalmazia), lunedi 30 marzo alle ore 21, Gianclaudio Bressa e Marina Sereni, vice presidenti del Gruppo PD alla Camera. E’ un’occasione per ridare senso e prospettiva all’impegno degli ultimi mesi, per condividere la passione di una fusione calda, sperimentata alle primarie fiorentine, con molti altri amici e compagni non solo fiorentini. E’ un invito da estendere a tutti coloro che abbiamo coinvolto in queste settimane e che ci chiedono oggi verso quale direzione e con quale obiettivo dobbiamo muoverci. Che sia un segnale di fiducia per noi e un segnale politico per chi ci guarda da fuori e misura la febbre al nostro partito. Vi aspetto davvero numerosi. Lapo Post Scriptum Nell’ultima settimana, su alcuni giornali fiorentini a seguito di una mia missione a Bruxelles sono state pubblicate delle cosiddette indiscrezioni che mi darebbero possibile candidato alle elezioni europee. Trattasi ovviamente di una bufala di cattiva qualità che poteva essere evitata semplicemente alzando il telefono e chiedendo al diretto interessato. Ma forse aumenta il Pil e anche l’entropia se prima si dice una cosa per poi obbligare alla precisazione e alla smentita. Avverto perciò preventivamente lettori e giornalisti che sono in partenza (mercoledì sera) per il Cile, per il vertice annuale di Policy Network, un palcoscenico di grande rilievo per il riformismo mondiale con i consueti 300 invitati: dopo l’esperienza dell’anno scorso a Londra (dove andai una settimana prima del voto a prendere i messaggi augurali di Brown, Zapatero, Bachelet per il Partito Democratico) quest’anno accompagnerò Dario che fa il suo primo ingresso in questo nuovo circuito. Sono stati programmati incontri con Gordon Brown, Lula, Zapatero e forse il vice presidente Biden. Cercherò di raccontare qualcosa, se mi riesce. Un avviso dunque per gli amici giornalisti: in Cile si vota in autunno per le elezioni presidenziali, ma giuro solennemente che, pur andando là, non intendo per ora candidarmi. A presto.
    Fonte: Lapo PISTELLI - il blog | vai alla pagina
    Argomenti: partito democratico, Dario Franceschini, Gianclaudio Bressa, Marina Sereni, Piero Fassino, Policy Network, Walter Veltroni | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato