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Dichiarazione di Enrico MELASECCHE GERMINI
Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Umbria (Lista di elezione: FI) - Consigliere Consiglio Comunale Terni (TR) (Lista di elezione: UDC) - Consigliere Regione Umbria (Gruppo: UDC) - Consigliere Regione Umbria (Lista di elezione: FI)
PIEDILUCO BALNEABILE?
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(05 agosto 2008) - fonte: www.enricomelasecche.it - inserita il 10 settembre 2008 da 3225
L’ACQUA SI TAGLIA CON IL COLTELLO, NON BASTA IL GIOCO DELLE TRE CARTE PER RINASCERE, OCCORRE UN COLLEGAMENTO CON IL CANALE DI S.SUSANNA ED UN PROGETTO GENERALE E CONDIVISO DI FORTE QUALITA''. L’annuncio trionfalistico, puramente pre-elettorale, da parte di Palazzo Spada di aver fatto quadrare il cerchio a Piediluco rendendo l’acqua balenabile è così puerile da meravigliare persino i più smaliziati, di cotanta leggerezza. Da decenni la situazione di Piediluco, notoriamente, era in costante forte peggioramento. La mancanza di un vero e proprio immissario, né il Medio Nera può considerarsi tale, l’utilizzo quale bacino idroelettrico, la situazione delle fogne che disperdevano nel lago liquami da troppo tempo hanno ridotto un gioiello di bellezza unica in una sorta di pozza dall’acqua densa e in alcuni mesi dell’anno persino marrone e maleodorante. La politica ha fatto il resto: una certa logica paesana ha favorito i vertici circoscrizionali, che, invece di rivendicare in autonomia un progetto serio di difesa del lago ha preferito percorsi di acquiescenza con la sinistra ternana. Ad oggi, al di là delle chiacchiere di circostanza, non c’è un solo progetto serio complessivo per rilanciare Piediluco né dal punto di vista ambientale, né da quello della valorizzazione turistica, nonostante alcune persone di buona volontà si adoperino per tenere alta l’offerta culturale. La stessa festa delle Acque rimane, al di là degli sforzi dei singoli, una specie di sagra paesana. Eppure le potenzialità sarebbero moltissime, dalla Rocca Albornoziana, a Villalago a Labro, non dimenticando la vicina Cascata che, con il progetto di riqualificazione degli anni ’90, si presenta oggi in modo completamente diverso. L’intervento dell’uomo spesso peggiora il quadro: si guardi alla Piscina con i cento problemi che ha, al Campeggio ed alla Scuola Elementare che, nonostante la storia ed il suo gradevole liberty sta per essere svenduta nel tritacarne dei BOC comunali. L’unica speranza per Piediluco, a meno che qualcuno non pensi di rilanciarla come è stato fatto in modo levantino lasciando tutto come prima, è una sorta di rivoluzione culturale. Occorre cominciare dagli uomini: si costituisca un comitato bipartisan di persone competenti ed appassionate (non retribuite coma all’ASFM, al CMM o all’ASM), si lasci da parte la politica che qui come altrove ha fatto danni incalcolabili, si valuti la situazione con grande serietà e si tracci un progetto di tipo ambientale e di rilancio dell’immagine generale. La rappresentanza locale va assicurata ma con giovani intelligenti ed aperti, che abbiano un minimo di orgoglio e di voglia di scommettere su se stessi e con operatori economici interessati ad investire. Per le acque una ipotesi tutt’altro che banale è quella strutturale che prevede la prosecuzione da Colli sul Velino del canale di S. Susanna creando quindi un ricambio delle acque con una sorta di immissario di acqua fresca e pulita che spingerebbe verso l’uscita quella maleodorante. Occorrono fondi? Si chiedano! Perché la Regione per il Trasimeno è riuscita a far dirottare rilevanti risorse nazionali mentre a Piediluco nulla è accaduto? Occorre rivedere antichi divieti come quelli sul campo da golf e ripensare a tutto tondo ad un turismo qualificato e colto. Ci sarebbero vantaggi per tutti: per i piedilucani, per chi investe, per chi ama Piediluco e non si rassegna al declino attuale che l’inedia fa apparire irreversibile.
Fonte: www.enricomelasecche.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi