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Dichiarazione di Paola BINETTI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: L' Ulivo) 


 

"MA IO DIFENDO IL DIRITTO ALLA VITA" - Intervista

  • (03 gennaio 2008) - fonte: Il Manifesto - Carlo Lania - - inserita il 22 febbraio 2008 da 31
    "Ancora non ci sono le condizioni per cambiare la legge 194" "MA IO DIFENDO IL DIRITTO ALLA VITA"Confessa di non aver ancora letto la mozione Bondi, ma poco importa: "Io sostengo il valore del diritto alla vita e lo faccio partendo dalla legge 194". Eccola la nuova battaglia di Paola Binetti, senatrice teodem e spina nel fianco del Partito democratico. Quella legge sull'interruzione volontaria della gravidanza che il coordinatore di Fi Sandro Bondi ha già detto di voler cambiare e che sarà uno dei temi caldi del 2008. 2Noi più che parlare di modifica della 194 abbiamo chiesto la sua applicazione completa2, spiega la senatrice, componente della commissione "valori" del Pd e del comitato nazionale di bioetica. "Nella percezione generale delle persone la 194 è la legge sull'aborto, me nella sua titolazione originaria è la legge sulla tutela della vita nascente. Ora tutta la parte che riguarda la prevenzione, la completezza dell'informazione, la presentazione di possibili alternative alla donna è rimasta ampiamente inapplicata. Invece se si presenta tutto questo alla donna, si amplifica il suo potere di autodeterminazione, perché le si consente di scegliere la possibilità che più corrisponde alle sue condizioni reali, al suo stato d'animo e alle sue scelte di valore. In questo momento pensare di modificare la 194, quali che siano i giudizi di valore, è inadeguato, perché non ci sono le condizioni per farlo". Però la mozione Bondi punta proprio a questo. La mozione Bondi non l'ho letta, non so esattamente cosa c'è ascritto. Io esprimo il mio pumto di vista, che come sempre fa un'operazione per la vita e che in questo momento parte da una posizione di enorme dignità dell'Italia che si è fatta capofila nel chiedere la moratoria per la pena di morte, riconoscendo in questo modo implicitamente ed esplicitamente che il primo dei diritti civili è il diritto alla vita. Implicitamente sta dicendo che le possibili modifiche della 194 dovrebbero portare alla sua abolizione? In questo caso, posto che da 30 anni, da quando c'è la 194, la parte che riguarda la tut4ela della vita nascente ancora non è stata adeguatamente applicata, io dico: cominciamo da questo. E il passo successivo non sarà l'abolizione dell'aborto in I'Italia? Lei questo non me lo farà dire. Io non lo so. Penso però che più le donne hanno strumenti ampi, con alternative concrete per decidere, più potranno esercitare il loro diritto, che è un diritto se vuole all'autodeterminazione, ma sempre di più terranno conto anche di quello che, ad esempio, è il diritto alla vita della persona che loro stesse hanno concepito. Però questo sarà un processo lungo e complesso che in questo momento non siamo in grado di chiedere. Il suo collega Enzo Carra si è dimostrato più prudente di lei, smentendo che i teodem firmeranno la mozione. Enzo giustamente può dire che non la firma. Io non è che firmo io non firmo mozioni, io sostengo il valore del diritto alla vita e lo sostengo nei mezzi di cui oggi dispongo, e quindi lo sostengo a partire dalla 194 e chiedendo alla 194 di essere garanzia di se stessa nella sua completezza. Prima le polemiche sulle unioni civili, poi l'omofobia e adesso l'aborto. Non ha paura di essere usata per dividere la maggioranza? La paura di una strumentalizzazione c'è, è vera. Creda, anche per me questa situazione in certi momenti è pesante. Però non è che abbiamo tantissimi valori non negoziabili, diciamo che li abbiamo quasi esauriti: la vita, la famiglia, i punti normali sui quali pensiamo di aver un posizione che riflette una cultura e una tradizione pienamente laiche, ma che all'interno della laicità sono però le più coerenti con quella che è anche la tradizione cattolica. Ha mai pensato di uscire dal Pd? No, assolutamente. Le dico invece che ogni giorno che passa capisco l'interesse strategico di approfondire questi temi all'interno del Partito democratico. Io so bene che sono questi i temi in cui le culture fondative mostrano maggiormente la loro diversità, però bisogna dargli il tempo di costruire spazi di dialogo, spazi di intesa e soprattutto spazi di confronto sereno.
    Fonte: Il Manifesto - Carlo Lania - | vai alla pagina
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