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Dichiarazione di Francesco Sangiorgio


 

Eluana viva

  • (05 febbraio 2009) - fonte: PDLmerate.it - inserita il 26 agosto 2010 da 16240

    Non ho mai conosciuto Eluana, né ho mai avuto la possibilità di farle visita nella ca sa di cura “Beato Talamoni” dove era accudita fino a pochi giorni fa. Come tutti ho seguito la vicenda sui giornali e le televisioni. Ma da quando Eluana è stata portata a Udine a morire di fame e sete, il dolore ha vinto l’indifferenza e una profonda inquietudine non mi ha più lasciato. Ieri 4 febbraio, mi è capitato di leggere un’intervista rilasciata ad un noto quotidiano da Mar gherita Coletta, vedova di Giu seppe, carabiniere assassinato a Nassiriya, nell’attentato che spazzò la base ita liana “Maestrale”. La vedova Coletta nelle settimane passate è volata dalla Sicilia a Lecco per fare visita a Eluana, accompagnata dal padre di lei Peppino Englaro. Tra le altre cose, Margherita afferma: “Quando l’ho vista, abituata com’ero alle foto di lei ragazza, mi ha scosso, oggi è una don na. Ma poco dopo è diventa to tutto così normale, come fossi a trovare una persona in ospedale. Anzi, ho senti to tanta dolcezza e nessun ribrezzo o pena. Né ho visto alcun ‘sacco di patate’, co me qualcuno descrisse E luana, ma una persona che è tutt’altro. Una persona. […]Lei è una donna. Una donna di trentotto anni: ha la mia stessa età. Ha il ciclo mestruale come ogni donna. Apre gli occhi di giorno e li chiude la notte. Respira benissimo e da sola, serenamente. Il suo cuo re batte da solo, tenace e forte. Ci sono momenti nei quali forse sor ride e altri nei quali forse socchiu de gli occhi. Ma quanti sanno dav vero che Eluana non è attaccata a nessuna macchina? Quanti sanno che nella sua stanza non c’è un macchinario, ma due orsacchiotti di peluche sul suo letto? Che non ha una piaga da decubito? Che in di ciassette anni non ha preso un an tibiotico? […]Eluana non ha una malattia, non è terminale, non ha un dolo re, non ha un macchinario nella stanza, non c’è nulla che possa far pensare ad un accanimento per te nerla in vita! È accudita, curata, a mata. La si deve solamente aiuta re a mangiare! “ Riporto questo stralcio d’intervista perché mi ha commosso e ridestato alla centralità del dramma che si sta consumando in queste ore: si sta togliendo il sostentamento vitale (cibo e acqua, non medicine) ad una creatura che ha una vita vera e dignitosa. La scelta di affamare una persona fino alla morte, da qualunque verso la si guardi, non ha nulla di amorevole, nemmeno se giustificata dell’interpretazione di alcune espressioni pronunciate da Eluana diciassette (!!!) anni fa. Questa scelta che, anche per la caparbietà con cui è perseguita, rende evidente una volontà di introdurre nel nostro paese una mentalità e soprattutto una legislazione eutanasica, se possibile senza il conforto del consenso popolare. Di fronte al dramma di Eluana non posso fare a meno di domandarmi cosa direbbero Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta, o Padre Pio di ciò che stiamo facendo a questa ragazza. In questi giorni non riesco a guardare i miei famigliari e gli amici senza pensare che il destino di Eluana in qualche modo ci coinvolga tutti. Se Eluana sarà fatta morire per fame e sete, la nostra società avrà tristemente sancito il principio secondo il quale non tutte le vite sono degne di essere vissute. E l’avrà fatto nel peggiore dei modi. Francesco Sangiorgio

    Fonte: PDLmerate.it | vai alla pagina
    Argomenti: bio-etica, Eluana Englaro | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 26 agosto 2010 da 862
    Caro ragazzo che dopo un anno e mezzo hai ancora il fantasma più che il ricordo di Eluana: non so cosa direbbe Padre Pio e molto tranquillamente non mi interessa. Mi interessa di più aver rispettato la volontà di Eluana. Il conforto del consenso popolare di cui ti riempi la bocca, l'avresti visto e ascoltato se solo ti fossi degnato di scendere in strada e vedere e parlare con persone, coppie, giovani e anziani, a cui si è dovuto fotocopiare fino alla chiusura dei negozi gli estremi per avere il modulo del testamento biologico. Lascia riposare chi voleva riposare e smettila di ricamarci sopra la tua demagogia ipocrita con condimento di falsità.

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