Dichiarazione di Marco Scibona

In Aula, come sempre, abbiamo assistito alla fiera dell’assurdo, chi si schiera in difesa degli oppressi sono gli stessi che prima avevamo votato favorevolmente per l’acquisto degli F35.

In Commissione si danno corso a molte audizioni volte ad approfondire la questione Telecom, la notizia della vendita a Telefonica coglie tutti alla sprovvista, e queste ulteriori audizioni hanno il sapore amaro di chi, non sapendo, vuole avere una sorta di rivalsa.
La mia sensazione è quella di aver perso del tempo ad audire nei mesi scorsi una serie di personaggi che, magari ignari delle sorti prospettate, ci sono venuti a raccontare un possibile futuro aziendale che nel giro di una mattinata è scomparso, fuso al sole spagnolo.

Giovedì dopo aula elezione del capogruppo al Senato, finalmente un capogruppo donna, il momento politico è importante e difficile, sono sicuro che Paola riuscirà a gestire al meglio le situazioni che tutti noi ci troveremo ad affrontare.

Venerdì sono stato a Piombino per l’Acciaio Tour, una visita interessante sia per la realtà industriale che per la situazione sociale.
Piombino vive e si basa sull’attività della Lucchini: circa 4000 persone, tra interni ed indotto, ne traggono sostentamento a fronte di una popolazione di circa 34.000 abitanti.
Indubbiamente la crisi ha colpito duramente questa attività come tantissime altre ma, nonostante l’alto livello occupazionale, non possiamo dimenticare i danni per la salute e per l’ambiente che questo tipo di attività comportano.
Esiste poi una situazione assurda in cui gli impianti all’avanguardia e meno inquinanti vengono spesso dismessi avvantaggiando di fatto quelli maggiormente impattanti.
Per la cronaca, a Piombino si producono, unico stabilimento in Italia, le rotaie ferroviarie per linee tradizionali e AV.

Nel fine settimana, infine, si sono tenuti a Vaie, in Valsusa, gli Stati generali del lavoro.
Una tre giorni di dibattiti e gruppi di lavoro per indicare una possibile “nuova via” per aggirare i problemi generati da questo modello di sviluppo e segnare un punto favorevole per l’ambiente e la popolazione cercando di creare benessere piuttosto che ricchezza, coesione piuttosto che divisione.
Normale quindi che questa idea sia partita dalla Valsusa, incubatrice di un nuovo modo di intendere la società.
Fonte: www.marcoscibona.it | vai alla pagina

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