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Dichiarazione di Stefano STEFANI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Lega)  - Pres. commissione Affari esteri Camera - Deputato (Gruppo: Lega) 


 

La crisi fa crollare anche il turismo ma le colpe sono politiche

  • (08 settembre 2012) - fonte: la Padania - inserita il 10 settembre 2012 da 21157

    L’Italia sta pagando, forse più di ogni altro Paese, l’attuale situazione di crisi economica. Perché leggere che il turismo italiano ha registrato nei mesi di luglio ed agosto un crollo del fatturato pari al -10%, vuol dire non aver saputo sfruttare al meglio uno dei settori decisivi per la nostra economia, quel richiamo internazionale che ci ha resi tra i più importanti riferimenti culturali al mondo.

    I dati riportati da Federalberghi sottolineano un ritardo tutto italiano in questo campo rispetto agli altri Stati europei, a dimostrazione del fatto che non riusciamo a far tesoro di quanto abbiamo, in termini naturalistici e architettonici, né impariamo a fare cassa al contrario di molti Paesi capaci di valorizzare sassi senza storia. C’è evidentemente una responsabilità politica nel non aver mai posto il settore della cultura nelle dovute priorità senza un progetto di promozione e di valorizzazione dell’Italia all’estero che ci fa scivolare inevitabilmente in posizione subalterna, nonostante le nostre Venezia, Milano, Firenze etc. Il Bel Paese, fucina di lettere, arti e scienza, leader mondiale ancora oggi in decine di settori industriali, patrimonio culturale e paesaggistico, sembra incastrato in un gioco di specchi dal quale non riesce a liberarsi, in una realtà fatta solo di finanza, spread e classe politica senza visione.

    Finchè si ignorerà che la cultura è un fattore centrale nel processo di creazione di valore e finchè non esisteranno Governi in grado di capirlo, la crescita sarà solo un mantra da invocare ma difficile da realizzare. È dunque necessaria una cabina di regia capace di fare sistema e di sostenere l’immagine dell’Italia all’estero perché se il Paese saprà sfruttare al meglio l’incredibile potenziale che ha a disposizione, il turismo sarà in grado di creare “fino ad un milione in più di posti di lavoro con una crescita del mercato di oltre 2% all’anno”. Di certo sarebbe opportuno rivedere il sistema di tassazione del turismo visto che la Fiavet (Associazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo) ha registrato un cospicuo calo del turismo d’elite e dei flussi turistici dall’estero, complici le tasse sbarco e sugli yacht che hanno dirottato su altri porti potenziali turisti stranieri. Se l’austerity vacanziera, che ha rinunciato alla tintarella e alle passeggiate in montagna, ha aumentato la distanza da un’idea di crescita e di rilancio, mi auguro che si arrivi al più presto ad una soluzione condivisa che provveda a promuovere il patrimonio culturale e paesaggistico del Paese. E’ necessario ripartire da qui: dai nostri paesaggi, dalle nostre città, dalla nostra storia.

    Stefano Stefani

    Da la Padania pag.5

    Fonte: la Padania | vai alla pagina

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