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«Noi deputati senza ferie e con uno stipendio da impiegati» - INTERVISTA
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(30 luglio 2012) - fonte: la Repubblica - Maria Elena Vincenzi - inserita il 30 luglio 2012 da 31
«Ormai le ferie non esistono più. E forse è giusto così. Io per esempio quest'anno rimarrò a Roma, farò weekend lunghi, al massimo. Ma resto qui, non ho prenotato nulla».Certo, onorevole Mario Pepe, sono finiti i tempi d'oro in cui la Camera era seconda solo alla scuola come durata delle vacanze.
«Già, ma mica sono finiti solo quelli. Sono finiti anche i tempi dei privilegi. Alla faccia di chi dice che i parlamentari guadagnano troppo. Ormai i deputati guadagnano come gli impiegati».
Beh, onorevole, ma le li conosce gli stipendi degli impiegati?
«Ok, magari proprio come un impiegato no, ma ci andiamo vicino. Noi prendiamo 4mila, 4mila e 4mila. Per indennità, spese di diaria e rapporti col collegio che ormai sono i soldi per gli assistenti. E se non risulta che li paghi gli assistenti o che li utilizzi, quei soldi non si prendono. Per di più ci sono 300 euro di penalizzazione per ogni volta che non si va in aula e 100 euro per chi non partecipa alle sedute della commissione di cui fa parte. Insomma, gli assenteisti vengono penalizzati».
Un massacro...
«Se poi si calcola che ci sono le spese per la vita a Roma (che non costa certo poco), non resta molto. Chi pensa di fare politica per fare i soldi, è meglio che valuti altre professioni».
Perchè, lei la fa per i soldi? Non dovrebbe essere per vocazione?
«Certo. Però un tempo c'erano anche alcuni benefici».
Quali?
«I biglietti gratis del treno? Ma quelli sono per esercitare le funzioni parlamentari. Mica sono come i biglietti gratis per andare allo stadio. Sono due cose diverse. Ora ci vogliono togliere anche i trasporti?».
E pure niente vacanze. Diritto di ogni lavoratore.
«Sì, ma con la crisi va bene così».
Lei è proprio un "responsabile": date il buon esempio.
«Ci sono molti decreti da convertire».
Nella spending review i tagli non mancano.
«Lo so. Ma qualcosa la cambieremo».
E poi c'è la legge elettorale.
«Sì infatti. Ma soprattutto i decreti».
I suoi colleghi sono in rivolta.
«Si riposeranno l'estate prossima. Ad agosto 2013 faremo vacanze lunghissime. Ci penserà Grillo a mandarci in ferie».
Fonte: la Repubblica - Maria Elena Vincenzi | vai alla pagina » Segnala errori / abusi