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Dichiarazione di Andrea CAUSIN
L’inadeguatezza dei partiti ad affrontare la modernizzazione del Paese
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(24 gennaio 2012) - fonte: andreacausin.it - inserita il 25 gennaio 2012 da 31
La drammatica transizione del governo “tecnico” guidato da Mario Monti, è solo l’inizio di un fase di transizione cruciale per il nostro Paese.Dietro il paravento della ritrovata credibilità internazionale si celano le responsabilità gravi dei partiti e dei loro leader. E rimane anche in agguato l’inadeguatezza e la povertà di pensiero delle forze politiche, rispetto ad una crisi di sistema che costringerà un ripensamento generale delle regole dell’economa, della finanza e della democrazia.
La manovra di Monti, che io considero per molti aspetti iniqua, ha avuto il merito di racimolare i quattrini che servivano a scongiurare il default finanziario del nostro Paese.
E quella, per ora annunciata, sulle liberalizzazioni rappresenterà un timido avvicinamento agli standard delle economie di mercato dei paesi Europei che sono maggiormente competitivi.
Gli Italiani in questi mesi erano troppo impegnati a mettersi in salvo, a mettere le mani sul portafoglio per evitare il peggio e hanno preferito non affrontare il nodo delle responsabilità gravi dei protagonisti, partiti e persone, del ventennio scellerato della Seconda Repubblica.
Anche se il nostro Paese si salverà, e io mi auguro che si possa riuscire nell’obiettivo, il lavoro di ricostruzione sarà enorme.
Dopo il 2013 non sarà più possibile procrastinare la modernizzazione del nostro Paese.
Non ci potremo più permettere 250 miliardi/anno (stima dell’agenzia delle Entrate) di evasione fiscale.
Non ci potremo più permettere che un intervento chirurgico in un ospedale del Sud venga a costare 7 volte tanto lo stesso intervento eseguito in un ospedale del nord.
Non sarà più immaginabile che possano coesistere delle differenze come quelle che ci sono tra il Veneto che conta che con 5 milioni di abitanti, 2700 dipendenti regionali, produce 144 miliardi di prodotto interno lordo annuo e la Sicilia che pur avendo anch’essa 5 milioni di abitanti, conta su oltre 25000 dipendenti regionali e produce appena 68 miliardi di ricchezza.
Non sarà più ammissibile, al Nord come al Sud, che chi per un decennio ha dichiarato redditi superiori a 100.000 euro, pagando le imposte in proporzione, abbia una situazione di patrimonio (immobiliare e mobiliare) nettamente inferiore a chi ha dichiarato continuamente meno di 20.000 euro o perdite societarie.
Non sarà più accettabile che vi siano 2 milioni di immobili non accatastati (che non pagano l’IMU) o zone dove l’evasione IVA sfiora il 70%.
Non ci potremo più permettere una democrazia costosa e lenta, complicata da decine di livelli istituzionali, che fanno sembrare il nostro Paese come poco affidabile, per viverci, per investire, per far nascere e crescere un idea.
Personalmente non so quante possibilità abbia l’Italia di superare la crisi, ma ho la certezza che devono essere fatte presto delle scelte importanti di rottura con il passato.
E sono altrettanto certo che chi ha la responsabilità di avere generato il debito, di non aver compiuto quando poteva le scelte necessarie che potevano consentire di tenere in ordine i conti pubblici, e ha colpevolmente omesso la gravità della situazione agli Italiani, promettendo con superficialità un radioso avvenire ad ogni campagna elettorale, non è né adeguato né capace di affrontare la sfida della modernizzazione del Paese.
Figuriamoci se quei partiti che non sono in grado di cambiare la legge elettorale che permette di scegliere, in barba agli Italiani, il migliaio di persone che decidono le sorti del Paese, sapranno dopo il 2013 compiere le scelte di rottura e responsabilità di cui l’Italia ha bisogno.
Bene, o per meglio dire “abbastanza bene” Monti, ma sveglia Italiani !
Fonte: andreacausin.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi