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Dichiarazione di Davide BONO

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Piemonte (Lista di elezione: M5S) 


 

Riconvertiamo le montagne

  • (16 gennaio 2012) - fonte: www.beppegrillo.it - inserita il 22 gennaio 2012 da 13739
    Mentre Casini, Schifani e Rutelli erano in vacanza alle Maldive, io mi recavo in treno e in bus qualche giorno a Ceresole Reale, nell'Alta Valle Orco, ai piedi del Parco Nazionale del Gran Paradiso, comune recentemente entrato a far parte delle Perle Alpine, insieme a Limone Piemonte e a Pragelato. Le Perle Alpine sono un'associazione di Comuni che puntano a "un nuovo tipo di vacanza, che vi permette di spostarvi senza l'utilizzo dell'auto... Una vacanza ecosostenibile, rispettosa del territorio e del clima, della qualità della vita e della natura...grazie al concetto di mobilità dolce, offrono rilassanti vacanze senza stress. Basta auto, riscoprite la bellezza del viaggio in treno o in autobus, che vi porteranno direttamente a destinazione! Nella vostra località di vacanza vi aspettano poi escursioni, trekking, arrampicate, passeggiate a cavallo, gite con le ciaspole, sci da fondo, offerte gastronomiche e culturali...". Ovviamente, essendo appena entrata nelle Perle Alpine, è stato ancora complesso muoversi coi mezzi pubblici della GTT a Ceresole Reale. D'estate l'iniziativa "A piedi tra le Nuvole" limita l'accesso delle auto al colle del Nivolet, spettacolare altopiano che si estende per sei chilometri con una vista mozzafiato sul Gran Paradiso e sulle Levanne e che costituisce il cuore del parco ed è riconosciuto come uno dei siti naturalistici più belli d'Europa. Le giornate di limitazione sono accompagnate da un ricco programma di appuntamenti e proposte sia per gli amanti dell'escursionismo, sia per chi vuole assaporare i prodotti locali, ma anche attività ludiche per le famiglie e culturali. Ad Arosa in Svizzera addirittura calcolano le emissioni di C02 e misurano i consumi in kwh dei turisti e li compensano. Altrove, si fanno sconti a chi arriva con i mezzi pubblici (un po' come lo sconto sul giornaliero a Bardonecchia per chi arriva in treno). D'altronde la situazione è critica. Le temperature del pianeta negli ultimi 100 anni si sono alzate in media di 0,74 gradi, in Italia di 1,3 gradi centigradi, con un incremento negli ultimi 30 anni (0,27 °C a decennio), e l'aumento è più forte proprio sulle Alpi, dove a causa dello scioglimento dei ghiacciai e della diminuzione della durata del manto nevoso, la riflessione della luce solare ridotta ha portato ad un aumento della temperatura doppia. Con conseguenze notevoli. L'altezza della neve caduta nelle principali stazioni montane si è pressochè dimezzata negli ultimi 20 anni, con un record a Torino di -62%, rendendo necessario il ricorso ai cannoni sparaneve. I ghiacciai si sono ridotti del 55% dal 1850 ad oggi. Quest'inverno sinora è stato disastroso: temperature spesso primaverili, pioggia in quota, forte vento di Phon a sciogliere la neve precedente. Le stazioni sciistiche hanno richiesto lo stato di calamità: ben vengano (se ci sono) i fondi per l'emergenza di quest'anno, ma che vengano utilizzati per iniziare il percorso di riconversione delle stazioni sciistiche ad offerte turistiche non vincolate dalla presenza della neve. Come ha detto l'Organizzazione Mondiale del Turismo con la Dichiarazione di Davos (2007), è necessario quanto prima iniziare a rendere il settore turistico montano più adatto ai nuovi scenari ambientali, convertendo l'offerta turistica stagionale verso soluzioni più poliedriche, quindi non solamente legate allo sci d'inverno, nonchè potenziare l'offerta turistica nelle altre stagioni, soprattutto quella estiva, per sfuggire al caldo torrido delle pianure. Ci potranno essere ancora stagioni nevose come quella del 2008-2009, ma la tendenza è purtroppo chiara. Con una popolazione in vertiginoso aumento e un aumento delle emissioni climalteranti planetarie del 45%, le aspettative in questo secolo sono per un aumento delle temperature tra 1 e 4 gradi a seconda degli scenari, scomparsa di quasi tutti i ghiacciai alpini, eccezion fatta per quelli superiori ai 4000 metri di altezza, riduzioni ulteriori delle precipitazioni nevose sotto i 2000 metri. Per cui bisognerà rendere attraenti le stazioni sciistiche anche per altri sport/attività ed in altri periodi dell'anno. Sci di fondo quando nevica, d'estate nordic walking parks, piste per biciclette, percorsi per mountain bike, tutto l'anno prodotti e tradizioni locali, fattorie didattiche e turismo naturalistico. Le riconversioni devono però essere credibili e sostenibili. Non tale mi sembrano la proposta del sindaco del Sestriere che vuole trasformare la nota località sciistica in un centro termale, facendo trasportare acque e fanghi da Acqui Terme, nè la proposta dei proprietari degli impianti di Lurisia di costruire 400 mini alloggi in cima al Monte Pigna cementificando un totale di 160 mila metri quadrati. Altre sono le strade da seguire per riconvertire e garantire la sopravvivenza della montagna. Banda larga inclusa. Ci batteremo per questo.
    Fonte: www.beppegrillo.it | vai alla pagina
    Argomenti: trasporti, sport, banda larga, ambiente, turismo, montagna | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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