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Dichiarazione di Sergio Antonio BERLATO

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: PPE) 


 

Congresso del Popolo della Libertà della provincia di Vicenza

  • (07 gennaio 2012) - fonte: blog - inserita il 19 gennaio 2012 da 22249
    Caro Angelino, Anche alla luce della telenovela che da giorni sta fornendo una pessima immagine del nostro Partito sui vari mezzi di informazione, ritengo opportuno fornirTi alcune informazione affinchè Tu possa avere il quadro completo della situazione. Già da tempo in Veneto, un ben identificabile gruppetto di persone, ha più volte palesato la propria contrarietà all'indizione dei congressi provinciali ed al nuovo corso del Partito di cui Tu sei il principale interprete. La stragrande maggioranza del Partito vicentino e di quello Veneto ha aderito con entusiasmo alla campagna di tesseramento per l'indizione dei congressi provinciali, importante momento della vita democratica del Partito che porterà all'elezione diretta della nuova classe dirigente. Le 16.000 richieste di adesione arrivate al Partito dalla provincia di Vicenza, unitamente alle circa 18.000 arrivate dalla provincia di Verona, alle circa 12.000 arrivate dalla provincia di Padova, oltre a tutte quelle arrivate dalle province venete, hanno contribuito a formare quell'importante risultato di un milione e duecento mila richieste di adesione al Partito arrivate a Roma da tutta Italia. Anche alla luce di questi risultati, in Veneto è stato messo in atto un tentativo di creare quanto più caos possibile allo scopo di impedire che vengano celebrati i congressi, utilizzando un'offensiva mediatica che, da alcuni giorni, sta interessando la stampa locale e nazionale. Il tutto nasce dall'invio degli elenchi provvisori di proposte di iscrizione al Partito che il settore nazionale tesseramento ha fatto recapitare, in via riservata, ai coordinatori provinciali con raccomandazione di non divulgarne i contenuti, proprio per la provvisorietà della loro natura e per evitare che questi elenchi provvisori potessero essere confusi per elenchi di iscritti al Partito, condizione che si ottiene solo se, oltre alla richiesta di adesione ed al pagamento della quota di adesione o di associazione, l'interessato allega un proprio documento di identità valido. In ossequio al disegno mirante a creare quanta più confusione possibile, l'elenco che solo il Coordinatore provinciale del Partito ed il suo vice vicario potevano avere, affidato loro per eseguire quella verifica preliminare che consentisse la depurazione dall'elenco di tutte quelle anomalie che fisiologicamente si possono riscontrare in ogni tesseramento precongressuale, è stato distribuito non solo ad una parte della classe dirigente del Partito, ma addirittura consegnato alla stampa. Ne e' conseguito un prevedibile ( e sicuramente voluto ) scandalo mediatico che ha visto ogni giorno riportare sulla stampa, spacciati come iscritti al PDL, i nominativi di persone decedute, persone passate ad altri partiti, persone che si ritroverebbero inserite in quell'elenco provvisorio a loro insaputa. Ho fondati motivi per affermare che, coloro che non vogliono sia celebrato il congresso, abbiano volutamente incaricato qualcuno di compilare alcuni moduli di richiesta di tesseramento a nome di persone appartenenti ad altri partiti per garantire maggior visibilità all'offensiva mediatica. Se il Coordinatore provinciale ed il suo vice avessero provveduto ad esaminare la lista provvisoria delle proposte di adesione al Partito ed a segnalare al settore adesioni le anomalie riscontrate, richiedendone l'eliminazione, tutto questo caos non sarebbe successo e l'immagine del Partito non avrebbe subito quei danni che quotidianamente sta subendo. Per quello che mi riguarda, individuate alcune di queste anomalie dall'esame dell'elenco provvisorio delle proposte di adesione, le ho prontamente segnalate al Coordinatore regionale del Partito, senza presentare denunce anonime alla Procura della Repubblica e senza darle in pasto ai giornali. Il ben individuabile gruppetto che non vuole siano celebrati i congressi, ha ritenuto invece di agire diversamente, creando volutamente quell'indecoroso caos mediatico al quale, purtroppo da alcuni giorni, stiamo assistendo. Nonostante questa artefatta bufera mediatica sia ampiamente ingiustificata sotto il profilo pratico, dal momento che ( in ossequio del principio giustamente inserito nel regolamento congressuale " una testa un voto ") potranno votare solo ed esclusivamente le persone che fisicamente si recheranno al congresso esibendo obbligatoriamente un documento di identità valido, alcuni di coloro che si prestano a questa ignobile messa in scena dichiarano alla stampa che il congresso provinciale di Vicenza non può essere celebrato perchè , a loro dire, non esisterebbero le "condizioni ambientali" per poterlo celebrare, invocando addirittura il commissariamento del Partito vicentino. Nella consapevolezza che, se passasse questa tesi, si creerebbe un precedente che indurrebbe altri a seguire lo stesso esempio ed a creare artatamente analoghi caos mediatici allo scopo di non far celebrare i congressi, Ti invito caldamente a prendere in mano la situazione ed a porre fine a questa indecorosa telenovela che corre il rischio di coprire di ridicolo il nostro Partito. Sono convinto che, dal momento che sarà ufficialmente comunicata la data di celebrazione del congresso per la provincia di Vicenza, gran parte di questo caos mediatico si scioglierà come neve al sole, anche in considerazione del fatto che, come poc'anzi evidenziato, al congresso provinciale non potranno andare a votare nè i morti, nè i dirigenti di altri partiti e neppure i fantasmi, ma solamente gli iscritti muniti di documento di identità che fisicamente si recheranno al congresso per eleggere democraticamente la nuova classe dirigente che, assieme a Te, contribuirà al rilancio della proposta politica del nostro Partito. Con stima On. Sergio Berlato
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