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Dichiarazione di Giuseppe CACCIA

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Venezia (VE) (Lista di elezione: Lista Civica - Cen-Sin) 


 

Venezia. «Il Piano di Assetto del Territorio non sia una mera opportunità di speculazione edilizia»

  • (11 agosto 2011) - fonte: Il Gazzettino.it - inserita il 11 agosto 2011 da 31

    Tre sì e tre no al Pat dalla lista "In Comune". I tre no pesano molto di più dei sì, perché bocciano tre parti importanti del PAT, Piano di assetto del territorio, documento che è alle sue tappe finali, e che a settembre dovrebbe essere approvato dal Consiglio comunale.

    No alla stazione ferroviaria dell’aeroporto, per le linee della Tav (alta velocità), altrimenti si condannano al degrado le stazioni di Mestre e di Santa Lucia, e no all’«insostenibile espansione dell’aeroporto, eliminando la volumetria prevista dalla variante Galan-Marchi», perché il Quadrante Tessera deve diventare un progetto di eccellenza con una grande cittadella dello sport, «e non una mera opportunità di speculazione edilizia».

    La lista In Comune è quella che ha portato Gianfranco Bettin ad essere eletto assessore all'ambiente e che ha come leader Beppe Caccia. Il documento è stato diffuso ieri, e i firmatari chiedono una discussione approfondita in Consiglio, per modificare o arricchire il Pat prima della sua approvazione.

    "In Comune" vede come positivo lo stop all’ulteriore consumo di suolo, ma sostiene che non è sufficiente perché il Pat deve anche «privilegiare la rottamazione-densificazione delle aree di espansione residenziale lungo le linee di forza della mobilità pubblica, e non consentire di costruire nuove edificazioni ai margini dell’insediamento esistente, lontane dalle linee di trasporto pubblico».
    Per questo la lista guidata da Beppe Caccia chiede «una precisa verifica di tutte le lottizzazioni "di completamento". Il tram deve diventare una rete integrata con il sistema metropolitano, bisogna praticare la sostenibilità energetica, elaborare una strategia dei servizi, diffondere il social housing, in particolar modo nelle aree di Venezia ancora disponibili.

    Altro punto forte della proposta riguarda il Lido: il Pat dev’essere un’occasione per riportare l’attività di pianificazione sull’isola sotto la regia dell’amministrazione comunale, confermando la bocciatura dell’intervento del commissario governativo ed evitando, per la zona nord dell’isola, «la trasformazione delle aree libere con l'insediamento di megaprogetti ad alto impatto, quale il Porto Turistico».

    Quanto a Porto Marghera, oltre alla riconversione «verso attività diversificate, a basso impatto ambientale e ad alta intensità occupazionale», bisogna «spostare lì il traffico passeggeri delle grandi navi da crociera».

    Ultima, ma non meno importante, la bocciatura del Terminal dei Pili, che «non può diventare un nuovo terminal per il traffico automobilistico privato»: attestarsi in testa al Ponte della Libertà, «consolida una frattura urbana che a fatica si sta cercando di rinsaldare con il Tram e con la riqualificazione dell’area della stazione di Mestre». Per questo "In Comune" chiede di «rafforzare i terminal di Tessera e di Fusina come attestamento della mobilità privata verso Venezia e come interscambio tra mobilità privata (turistica) e pubblica».

    Fonte: Il Gazzettino.it | vai alla pagina

    Argomenti: ambiente, territorio, venezia, comune venezia mestre, tav, Porto Marghera, speculazione edilizia, sostenibilità ambientale, mobilità sostenibile, cementificazione | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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