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Dichiarazione di Filippo SALTAMARTINI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: FI)  - Sindaco  Comune Cingoli (MC) (Partito: Il Popolo Della Libe)  - Consigliere  Consiglio Comunale Cingoli (MC) (Lista di elezione: Il Popolo Della Libe) 


 

La legge sulla specificità

  • (18 maggio 2011) - fonte: Resoconto stenografico Senato - inserita il 24 maggio 2011 da 14181

    Signor Presidente, onorevoli colleghi, negli ultimi 15 anni il nostro Paese è stato governato per otto anni dal centrodestra e per sette anni dal centrosinistra. Nel quinquennio 2001-2006 il Governo Berlusconi finanziava la legge sui parametri con 530 milioni di euro e la contrattazione collettiva e la specificità con 1 miliardo e 690 milioni di euro. Nel successivo biennio il Governo di centrosinistra, guidata dal presidente Prodi, incrementava la tassazione del personale dipendente pubblico, portando l'aliquota dal 23 per cento al 27 per cento. Altro che contratto!
    Con la crisi finanziaria internazionale che voi conoscete, affrontata con il decreto-legge n. 78 del 2010, nel pubblico impiego si sottoponevano ad una sterilizzazione tutti i trattamenti contrattuali del personale del pubblico impiego. E tuttavia,

    dopo una lunga rivendicazione di questo personale, che sottolineava come il proprio ordinamento, lo stato giuridico, e conseguentemente il trattamento che ad esso doveva essere riservato in base all'articolo 36 della Costituzione dovesse essere differenziato da quello del personale della pubblica amministrazione, rivendicazione aleggiata, come sa chi mi ha preceduto, sui tavoli contrattuali per oltre un ventennio, è stato proprio il Governo Berlusconi ad approvare la legge sulla specificità, con l'articolo 19 del collegato al lavoro entrato in vigore nell'ottobre dello scorso anno.

    La legge sulla specificità non è affatto quanto è stato sostenuto in quest'Aula. C'è un principio che voi, colleghi della sinistra, probabilmente potete sostenere: il principio di uguaglianza dei trattamenti dei dipendenti pubblici. Impossibile immaginare che si possano riconoscere trattamenti privilegiati. Ebbene, con le norme sulla specificità sosteniamo la tesi che questo personale, che non esercita i diritti di rappresentanza come tutti gli altri lavoratori, che non ha i diritti politici come tutti gli altri cittadini, deve ottenere uno status che ne riconosca le peculiarità attraverso riconoscimenti normativi specifici. Se mi è consentito, dopo trent'anni che tale rivendicazione andava avanti, questo è il primo provvedimento in cui si riconosce a detto personale che le sue prestazioni non sono esattamente uguali a quelle degli altri pubblici dipendenti. Per essere concreti, sottolineo che chi ha letto questo provvedimento non ve lo ha spiegato bene. Non è vero che gli aumenti sono pari a 23 euro lordi a testa: gli incrementi retributivi sono parametrati sui trattamenti specifici e riguardano l'assegno di funzione,

    la parametrazione, le promozioni, le classi e gli scatti dei dirigenti (Applausi dal Gruppo PdL), gli aumenti ISTAT dei dirigenti. E per dare dei numeri (non i numeri al lotto), per il personale con 17 anni di servizio appartenente al ruolo degli agenti, sovrintendenti e ispettori il provvedimento riconosce 1.448 euro lordi l'anno; per il personale con 27 anni di servizio il provvedimento riconosce 1501 euro lordi l'anno; per il personale con 32 anni di servizio riconosce 343 euro lordi l'anno a solo titolo di assegni funzionali

    . Quindi, cari colleghi presenti, non credo che questo personale possa essere strumentalizzato da una parte o dall'altra attraverso la demagogia. Quando siete stati al Governo non avete riconosciuto i benefici che oggi sostenete; mi auguro che quando andrete al Governo possiate farlo, ma finora non l'avete fatto. Veniamo ora alla questione del trattamento e del riordino delle carriere. Questo personale aspetta dal 2004 il riordino delle carriere. Siamo stati noi, con il Governo Berlusconi, ad introdurre un'accisa sulle sigarette e sugli alcol per stanziare delle somme a tal fine. Ricordo in quest'Aula che, nel 2006, un progetto di legge di riordino delle carriere, che avevo contribuito a redigere, fu approvato dalla Camera dei deputati e poi, per una serie di problemi, non fu approvato dal Senato della Repubblica. Mi auguro che in questa legislatura potremo realizzare tale obiettivo, perché credo che non andremo a casa: abbiamo ancora due anni di legislatura nei quali avremo la possibilità di approvare questo importante provvedimento. Conclusivamente, cari colleghi, signor Presidente, queste misure sono dovute agli uomini che garantiscono l'ordine pubblico internazionale all'estero e nel nostro Paese. Questi trattamenti sono dovuti a chi garantisce la lotta alla mafia e alla criminalità organizzata e i servizi di ordine pubblico. Credo che un Paese civile avanzato debba continuare in questo trend; infatti, se la condizione del personale delle Forze di polizia è questa, dipende dal fatto che nel corso degli anni questo personale è stato maltrattato e posto ai margini della nostra società e nei trattamenti retributivi, perché mai l'atteggiamento sostenuto in questa sede è stato poi tradotto nella legislazione. Sono quindi orgoglioso di dichiarare oggi (domani è la Festa della Polizia) che il Governo Berlusconi, nonostante la crisi internazionale e il blocco delle retribuzioni, riconosce a tutti gli appartenenti al personale delle Forze armate e delle Forze di polizia il ruolo e lo status che a loro spetta, in funzione della loro attività e del rischio della vita, che molto spesso corrono nello svolgimento dell'attività istituzionale. Questi sono fatti. La demagogia spero sia abbandonata alla campagna elettorale, che spero possa terminare domenica prossima. (Applausi dai Gruppi PdL e LNP. Congratulazioni).

    Fonte: Resoconto stenografico Senato | vai alla pagina
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