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Dichiarazione di Maria Gemma AZUNI

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Roma (RM) (Gruppo: Misto) 


 

Consiglio straordinario Piano Nomadi

  • (10 marzo 2011) - fonte: www.gemmazuni.it - inserita il 11 marzo 2011 da 12072

    Il Piano nomadi a Roma non funziona: questa è la fotografia che oggi esce dall’aula Giulio Cesare impegnata in un Consiglio Straordinario sul fenomeno. Insomma dopo gli annunci del Sindaco che aveva pronosticato  la realizzazione del Piano Nomadi entro la fine del 2010, poi nella primavera del 2011 e poi entro la fine dell’anno ora il re è nudo perché il piano è ingolfato.

    Dopo 32 milioni di euro spesi  Roma ha  sempre e solo 7 campi autorizzati  di cui solo 5 sono stati ristrutturati. In essi  sono stati realizzati lavori di miglioria ma sulla si dice sull’insicurezza e sulla conflittualità dei residenti determinata dall’eccessivo numero dei presenti. Nulla si dice sui costi sostenuti per la sorveglianza privata che di fatto non serve visto che comunque sono le forze dell’ordine ad intervenire quando la situazione lo richiede. Si continua a gestire il fenomeno in maniera emergenziale e tale rimarrà, perché manca la vera progettualità a 360 gradi condivisa con i municipi e le associazioni e le cooperative  sociali, che la situazione richiede.

    Le esperienze europee, in primis quella spagnola ci dicono che la questione Rom non può essere approcciata  senza la pianificazione, a monte, di politiche di intervento socio sanitarie, di percorsi di formazione ed inserimento lavorativo , uniche condizioni in grado di dimunire il disagio sia delle popolazioni nomadi che dei cittadini ospitanti.  

    Altrettanto grave è l’indicazione della Croce Rossa quale coordinatrice unica   della gestione nei campi, che comporta lo svilimento del grande lavoro svolto in questi anni dalle cooperative sociali, relegate a un ruolo secondario e sottoposte alla verifica dell’efficacia degli interventi da parte della CRI.

    Il fenomeno dei  microaccampamenti abusivi presenti a Roma è sottostimato e sottostimati sono anche i numeri complessivi delle presenze per cui nutro molti dubbi sulla possibilità che  Castelnuovo di Porto  possa accogliere le persone in condizioni umane degne di questo nome, senza evitare assembramenti disumani. Vista poi l’aleatorietà dei tempi di realizzazione dei nuovi campi, la permanenza di queste persone nelle strutture è indefinibile.

    Reputo inoltre molto grave l’atteggiamento tenuto oggi da coloro che rappresentano le istituzioni che hanno ritenuto dopo i tre interventi del Prefetto, del Sindaco e del Delegato alla Sicurezza Ciardi, di non aprire un dibattito con l’Assemblea, consentendo così ai rappresentanti dell’opposizione, di esporre il loro pensiero in termini di idee e di progettualità su un fenomeno così delicato, declinato ancora oggi preminentemente in termini securitari.

      Gemma Azuni

    Fonte: www.gemmazuni.it | vai alla pagina

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