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Dichiarazione di Delia MURER

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Biotestamento, fermare questa legge.

  • (09 marzo 2011) - fonte: Delia Murer - inserita il 08 marzo 2011 da 31

    E’ cominciato il sette marzo scorso, in aula, a Montecitorio, il dibattito sulla proposta di legge sul cosiddetto “Biotestamento”, già votata al Senato. La proposta sarà probabilmente votata alla Camera ai primi di aprile. Nel corso della seduta è intervenuta, tra gli altri, la deputata veneziana Delia Murer.
    Pubblichiamo di seguito l’intervento integrale dell’on. Murer.

    “La legge che discutiamo oggi è un testo ulteriormente peggiorato rispetto al Calabrò inviatoci dal Senato. Possiamo definirla un'occasione mancata. Un testo che duplica la platea di riferimento in modo scombinato e confuso. Avevamo avviato in Commissione affari sociali una discussione importante, provare dopo la vicenda di Eluana che tanto aveva influenzato il dibattito al Senato, ad avviare una riflessione pacata. Non si è voluto tener conto della tante audizioni di medici, esperti, studiosi, famiglie.

    Il testo Calabrò non considerava alimentazione e idratazione cure mediche e le sottraeva alla libera disponibilità del paziente nella Dat. Proprio su questo in molti ci avevano chiesto di riaprire la discussione richiamandoci al rispetto non solo della volontà della persona ma anche del rapporto medico e paziente. Ci è stato detto con chiarezza che la nutrizione artificiale è una forma di sostegno vitale volta ad alleviare le sofferenze nel rispetto della dignità della persona, che viene assicurata da competenze mediche e sanitarie conformemente alle migliori evidenze scientifiche disponibili ed ai principi di deontologia professionale.

    Un documento del Consiglio nazionale della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, approvato a Terni lo scorso 13 giugno, lancia un allarme forte su questo punto. In esso si afferma, infatti, che sulla materia in questione «il legislatore dovrà intervenire formulando 'un diritto mite' che si limiti cioè a definire la cornice di legittimità giuridica sulla base dei diritti della persona costituzionalmente protetti, senza invadere l'autonomia del paziente e quella del medico prefigurando tipologie di trattamenti disponibili e non disponibilità nella relazione di cura. Ognuna di queste, unica e irripetibile, contiene tutte le dimensioni etiche, civili e tecnico-professionali per legittimare e garantire la scelta giusta, nell'interesse esclusivo del paziente e rispettosa della sua volontà. Lo stesso documento afferma anche che 'in accordo con una vasta e autorevole letteratura scientifica, la nutrizione artificiale è trattamento assicurato da competenze mediche e sanitarie, in grado di modificare la storia naturale della malattia, calibrato su specifici problemi clinici mediante la prescrizione di nutrienti, farmacologicamente preparati e somministrati attraverso procedure artificiali, sottoposti a rigoroso controllo sanitario ed infine richiedente il consenso informato del paziente in ragione dei rischi connessi alla sua predisposizione e mantenimento nel tempo'».

    Alla luce dei passi citati appare evidente come sia strumentale non annoverare queste pratiche alle cure mediche e come, questa sottrazione, contenga in realtà un tentativo di ridurre gli spazi giuridici nei quali il cittadino può muoversi con libertà di coscienza. Si tratta, in sostanza, di una scorciatoia ideologica per negare un principio più generale e cioè che l'individuo ha diritto alla libertà di scelta e di coscienza. Sottrarre tale diritto è una invasione di campo nella sfera della relazione medico-paziente ed è un'aperta violazione dell'articolo 32 della Costituzione, che riconosce a tutti una facoltà assoluta, quella di dire no all'invasione di un sondino che in modo artificiale rilascia nell'organismo una soluzione medica che tiene allacciata artificialmente a quella condizione che non è morte, ma non è vita. E a poco servono, nell'ottica di una discussione pacata e ragionevole, le esternazioni sui giornali del sottosegretario Roccella che indica, con poco rispetto, chi difende il diritto a rifiutare determinate terapie, come il portatore di una cultura che rifiuta l'esperienza del dolore e della morte.

    In questo senso si è svolto tutto il lavoro del PD per cambiare la legge, nella fase degli emendamenti avendo sempre presente il dibattito aperto nel paese. Avevamo auspicato un diritto mite invece siamo di fronte ad una legge liberticida, che nega il diritto all'autodeterminazione del paziente e l'impegnatività della sua decisione per il medico.

    La legge è ideologica.
    Non rispettosa della dignità della persona e della sua sfera decisionale. In aperto contrasto con la convenzione di Oviedo e l'articolo 32 della Costituzione. Fortemente lesiva della deontologia professionale dei medici.
    Inoltre non vengono previsti nuovi finanziamenti per gli stati vegetativi persistenti e per le cure palliative dei malati terminali, irridendo ogni attenzione vera per la vita umana e la sua dignità.

    Quando si tratta di vita la destra abbonda in retorica ma non trova un euro per sostenere chi più soffre. Mi sembra quindi che non ci sia nessuna possibilità di fare una buona legge rispettosa sia del valore della vita che di quello dell'autonomia decisionale della persona.

    Una legge mite che sappia interpretare questi nuovi dilemmi in modo laico, dando sostegno e presa in carico dei pazienti ma rispettandone gli orientamenti personali e favorendone la consapevole espressione in una forte alleanza tra paziente, medico fiduciario.
    Non siamo purtroppo di fronte a questo.

    Auspico che il nostro dibattito si svolga con una profonda consapevolezza del senso del limite che deve avere la politica su questi temi, un dibattito che ci porti ad avere una buona legge e quindi a ripartire con uno spirito profondamente diverso o che in carenza di questo sappia assumere la decisione più giusta: fermare questa legge!”

    Fonte: Delia Murer | vai alla pagina

    Argomenti: testamento biologico, diritti del paziente, autodeterminazione, libertà di scelta | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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