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L’assalto finale di Berlusconi.
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(03 ottobre 2010) - fonte: micromega-online - inserita il 03 ottobre 2010 da 31
"Che c’è da ridere?", si è chiesto Gad Lerner di fronte ai tanti, troppi che hanno ridotto a barzelletta le parole del fascista Ciarrapico su Fini con la kippa in testa. Purtroppo Lerner ha ragione: non c’è nulla da ridere.Di risata in risata,di barzelletta in barzelletta l’Italia rischia di precipitare ancora di più nel buio, nel baratro della avventura politica ed istituzionale. Nelle ultime ore abbiamo assistito ad uno spettacolo buffo e tragico insieme.
Un Presidente del Consiglio oramai sbroccato si è abbandonato alla bestemmia, all’aggressione contro i giudici, al dileggio nei confronti dei giornalisti a lui sgraditi, e questo dopo aver fatto bastonare, per ora solo mediaticamente, il presidente della Camera e i suoi amici. Nel frattempo il suo socio in camicia verde si era esibito in battute da osteria contro la città di Roma.
Che c’è da ridere in tutto questo? Proprio nulla, anche perchè dietro le bestemmie, le battute da caserma, si nasconde un grumo di malaffare, di servizi deviati, di media asserviti che preparano le ultime raffiche di Salò. Quest’uomo e soprattutto i suoi fedelissimi non se ne andranno tanto facilmente, pur di resistere giocheranno tutte le carte possibili, ma proprio tutte, nessuna esclusa.
L’assalto delle prossime ore, ancora una volta, sarà diretto contro i diritti, la Costituzione e soprattutto contro quello che resta l’autonomia dei giudici e dei giornalisti. Non solo il processo breve sta nel cuore di Cesare, ma anche la soppressione dei programmi televisivi a lui sgraditi, a partire da Annozero, e non solo.
Per contrastare questo disegno non basta sperare in Gianfranco Fini, meglio se anche lui contribuirà a staccare la spina, ma guai se pensasssimo che spetti a Fini contrastare Berlusconi e prendere la guida di uno schieramento alternativo. Non lo farà, non può e non vuole farlo.
Paolo Flores D’Arcais, nel suo editoriale, invita a non perdere tempo, a rimboccarsi le maniche sul serio, a mettere insieme tutte le opposizioni possibili, ad aprire i canali della partecipazione, ad uscire da ogni fortino, da ogni torre.
Ciascuno di noi può raccogliere questo appello, magari aderendo e sostenendo le grandi inziative già programmate: da quello per la difesa della scuola pubblica, fissata per il prossimo 8 ottobre, a quella già indetta dalla Fiom per la tutela dei diritti e della democrazia dentro e fuori la fabbrica.
Almeno in queste occasioni cerchiamo di esserci tutti, di far sentire che il bene da difendere, la Costituzione, è qualcosa di più importante e di più vitale delle nostre differenze reciproche.
Creimo le condizione affinchè a queste iniziative e alle altre che seguiranno possa partecipare un numero crescente di donne e di uomini, anche diversi e distanti da noi, ma ugualmente desiderosi di scacciare la tempesta dal cielo italiano.
Forse, ma discutiamolo insieme, dovremmo anche pensare ad una grande manifestazione nazionale da tenere ad Adro che metta insieme quanti, anche a destra, non possono accettare che una scuola diventi una sezione di partito e che un sindaco possa decretare l’abrogazione sostanziale della Costituzione e della legalità repubblicana.
Vogliamo provarci?
Fonte: micromega-online | vai alla pagina » Segnala errori / abusi