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Dichiarazione di Giorgio NAPOLITANO

Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica


 

Meno male che c'è Napolitano.

  • (15 settembre 2010) - fonte: Il Riformista - Antonio Polito - inserita il 16 settembre 2010 da 31

    Era abbastanza ingenuo, per non dire peggio, credere davvero che dei deputati potessero saltare il fosso quando il loro voto non è decisivo, ma solo aggiuntivo. I parlamentari possono certo cambiare casacca: in Italia lo hanno fatto in gran numero in ogni legislatura, e del resto la Costituzione riconosce loro questo diritto quando afferma che sono «senza vincolo di mandato». Però sono anche abbastanza intelligenti da farlo solo quando il tornaconto (politico, intendo) è elevato.

    Il parlamentare potenzialmente transfuga ragiona infatti pressappoco così: se tu mi chiedi di saltare il fosso per salvare la legislatura dallo scioglimento dando la fiducia al governo, ok: ho una buona motivazione e un'ottima speranza di ricompensa. Ma se tu mi chiedi di saltare il fosso soltanto per lanciare un messaggio ai finiani che comunque voteranno la fiducia e saranno comunque decisivi, beh, il gioco non vale la candela.

    E infatti il ballon d'essai lanciato da Berlusconi usando la faccia del repubblicano Nucara non ha volato neanche lo spazio di un mattino: è arrivata una raffica di smentite, da parte anche di gente che magari il gran salto lo farebbe pure, o lo ha perfino già programmato, ma non così, non oggi, non quando non vale niente.

    C'è però una considerazione da trarre da questo aborto prematuro del gruppo dei «responsabili», ed è questa: in ogni caso, chiunque si presenterà in parlamento a chiedere la prosecuzione della legislatura, troverà più consensi di quanti ne avesse prima di entrare. È del resto questa una delle ragioni per cui Berlusconi ha cambiato idea: più faceva capire di volere lo scioglimento delle Camere e più cresceva il numero dei parlamentari disposti a qualsiasi cosa pur di impedirlo. Allora era Fini ad avvantaggiarsi della naturale e saggia contrarietà dei capponi a partecipare alla cena di Natale, perché spuntava l'arma del ricatto berlusconiano. Che infatti si è spuntata. Ora che è invece il premier ad aver impugnato la bandiera della «legislatura che deve proseguire», è a Berlusconi che possono, alla bisogna, arrivare consensi insperati. Questo accade perché gli italiani sono naturalmente contrari alle elezioni anticipate, e la loro opinione si fa sentire in frangenti politici così delicati: chi provoca lo scioglimento, viene punito nelle urne. Era stato dunque ancora una volta buon profeta Napolitano a sconsigliarle. E ora che le sconsiglia anche Berlusconi, il Capo dello Stato ha avuto buon gioco a ricordare quando, in maniera alquanto sguaiata, da quel versante gli arrivavano accuse e minacce perché non era lì pronto e prono, con la penna in mano, a firmare il decreto di scioglimento in qualsiasi momento il premier l'avesse chiesto.

    Meglio così, dice Napolitano, tutto è bene ciò che finisce bene, e il Quirinale è soddisfatto della determinazione del premier ad andare avanti. Ma pensate per un attimo se il Presidente non avesse avuto la lucidità, la fermezza e la convinzione per fermare in piena estate la corsa che sembrava inarrestabile verso le urne... Berlusconi dovrebbe mandargli un biglietto di ringraziamenti, per non aver ceduto alle pressioni insistenti e inquietanti dei suoi amici, sodali e pasdaran.

    Fonte: Il Riformista - Antonio Polito | vai alla pagina

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