Ti trovi in Home  » Politici  » Laura CASTELLETTI  » «Bene le scelte bipartisan ma la giunta è immobile» - INTERVISTA

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Laura CASTELLETTI

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Brescia (BS) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) 


 

«Bene le scelte bipartisan ma la giunta è immobile» - INTERVISTA

  • (16 agosto 2010) - fonte: Bescia oggi - Massimo Tedeschi - inserita il 21 agosto 2010 da 31

    Sarà che il Garda, in una piovosa giornata di mezza estate, sfodera una gamma di sfumature che vanno dal grigio al ceruleo tenue, e non le sfolgoranti alternative azzurro-verdi delle giornate di sole.

    Fatto sta che Laura Castelletti, «terza forza» alle ultime comunali e nella politica cittadina, in una conversazione di metà legislatura predilige le sfumature. E all'aut aut della politica bipolare oppone il «nè-nè» dell'insoddisfazione civica. «Mi sento sempre più non allineata alle posizioni politiche attuali. Forse perchè il buonsenso non ha polarità» premette la politica più corteggiata dai due poli.

    Castelletti «apolide» della politica come Martinazzoli?

    Diciamo che, siccome rischiamo di andare a votare in tempi brevi, a tutt'oggi non so come regolarmi. Ho sempre pensato che votare fosse un dovere ma se l'offerta politica è questa, ho seri dubbi. E credo che tanti bresciani e italiani provino lo stesso imbarazzo.

    Adesso non ci dica che ha nostalgia della «famiglia» Psi. Qui le famiglie politiche a cominciare da An sono tutte saltate.

    Non nostalgie, mi interessa ragionare sul futuro. Ho due figlie di 12 e 18 anni: voglio lavorare alla città che ci sarà quando loro avranno trent'anni.

    La Loggia è impegnata con i bilanci di metà legislatura. Lei, per sè, che bilancio fa?

    Positivo. Due anni fa, rompendo con il passato, ho fatto una scelta di autonomia. Il consenso è stato importante, anche se non ha fruttato visto che non si è andati al ballottaggio. Mi sono trovata in una condizione nuova, sono soddisfatta del ruolo che mi sono ritagliato: non più la Laura istituzionale ma di opposizione. Tuttavia sono riuscita a dar vita a occasioni pubbliche di riflessione, il blog mi tiene in contatto con la città ed è seguito da tanti opinion leader. Poi ho dato vita all'associazione Brescia per passione formata da tanti giovani: una realtà trasversale, credo che i componenti votino dal Pd al Pdl (Lega esclusa).

    Nessun rimpianto per il «no» che ha opposto a Paroli quando le chiese di entrare in giunta?

    No, è stata una scelta meditata. Sono contenta invece che alcune mie proposte siano state accolte. Penso all'Urban center. Penso alla proposta di creare 10 punti wi-fi gratuiti in parchi e piazze della città, che entro febbraio diventerà realtà. Penso all'iniziativa congiunta con Francesco Onofri che sfocerà in settembre in un convegno sulla mobilità ciclabile.
    O ancora all'idea, proposta da Fabio Bix, di dare spazio ai giovani artisti di Brescia: dieci di loro esporranno a Santa Giulia nella notte bianca.

    Torniamo alla città che troveranno da grandi le sue figlie...

    L'Urban center è uno strumento per immaginarla: una bella sfida raccolta dall'assessore Vilardi. Il sindaco insiste sulla necessità di ripopolare la città. Condivido. Ma per un obiettivo così ambizioso serve metodo, serve un lavoro serio che il Pgt non ha ancora avuto tempo di affrontare.

    Lei cosa si aspetta dal Pgt?

    Credo sarà solo il vestito rispetto ad alcune scelte già prese. Le principali stanno già venendo avanti. E poi alcuni problemi rendono fatalmente non esaustivo il Pgt: oggi tutto è in movimento, dai flussi migratori al quadro normativo.

    Le priorità, secondo lei?

    Oggi la città è molto caotica. E poi il tema ambientale è esplosivo. Per questo è importante individuare temi su cui maggioranza e opposizione possono lavorare insieme.

    Qualche esempio, prego.

    Prenda la riqualificazione di via Milano: il progetto va bene, ripropone gli strumenti del Piano Carmine di Venturini. Ma c'è un problema: manca ancora il piano sociale, Un secondo tema comune di lavoro è l'emergenza affitti. O ancora il tema della metropolitana, che offre straordinarie opportunità sul terreno dell'urbanistica e della mobilità.

    E ritorniamo al suo amato Urban center...

    L'Urban center nasce dall'esigenza di capire che città vogliamo. I bresciani vanno ascoltati. Il programma elettorale di Paroli non basta: primo perchè mezza città non l'ha votato, secondo perchè nel frattempo i problemi sono cambiati. La città invecchia e se si vuole ringiovanirla bisogna fare scelte impopolari. E poi non basta dare risposte ai residenti, dobbiamo pensare anche ai city users.
    Anziani, giovani e city users: tre mondi da tenere assieme. L'Urban center serve a ragionare di questi temi.

    Lei avanza proposte alla giunta, ma dentro la stessa maggioranza tutti invocano un «cambio di passo». Il suo giudizio?
    La politica locale di questi anni non è sintonizzata con questo modo di pensare. L'attuale amministrazione è troppo rivolta a fare i conti col passato. Non li ha ancora chiusi: la pensilina da spostare, la torre da demolire. All'inizio abbiamo detto: sono inesperti, hanno le attenuanti. Poi ti fermi e vedi cosa hanno fatto in due anni.

    E lei cosa vede?

    Hanno impostato alcune cose: la sede unica, la cittadella dello sport. Sono annunci, ma di quali abbiamo la certezza che saranno realizzati? Sono rimasti immobili. Con gli imprenditori parliamo anche noi, e i giudizi li sentiamo.

    Azzardi una previsione: cosa realizzerà la giunta-Paroli?

    Al massimo una delle cose che ha enunciato: la demolizione della Tintoretto per cui ci sono le risorse, messe dalla Regione. I bresciani sono disposti a giustificare anche gli errori, ma non il «non fare». Alla fine di questi cinque anni la giunta porterà a casa la realizzazione di progetti avviati prima di lei.

    Sta remando contro?

    Scusi, prendiamo il parcheggio sotto il castello. Per farlo bisogna avere coraggio: è una scelta impopolare quasi come il metrò, per cui la vecchia amministrazione ha pagato un prezzo altissimo. Qui dovrebbero chiudere la galleria per un periodo lunghissimo scontentando tutti gli abitanti del centro storico e della zona di via Crocifissa che sono pure zone elettorali di Paroli. Il parcheggio non lo faranno.

    Parco dello sport: cosa dice?

    Non sono pregiudizialmente contraria a uno stadio in quell'area. Ma non esprimo un giudizio perchè finora mi hanno presentato solo "suggestioni". A parte che sono contraria a fare regali a Corioni, voglio capire il peso urbanistico delle compensazioni. È tutto molto indefinito: vorrei qualche proposta più delineata. E capire cosa ci guadagnano i bresciani, non solo i privati.

    Il giudizio volge al negativo.

    Dico queste cose senza entusiasmo: non è bello che una città resti immobile. Anche l'idea di Brescia città universitaria è ottima, ma non basta investire nei muri. Bisogna chiedersi cosa trovano i giovani in una città dove la casa ha costi esorbitanti e ci si muove solo in auto. Aggiunga che spesso gli assessori fanno annunci contraddittori a seconda di chi parla, e poi deve arrivare il sindaco a dire una parola definitiva...
    Ecco, che Paroli non si ricandidi in Parlamento e cominci a fare il sindaco a tempo pieno, quello sarà un bene.

    Fonte: Bescia oggi - Massimo Tedeschi | vai alla pagina

    Argomenti: urbanistica, wifi, brescia, Nord, futuro | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato