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Dichiarazione di Severino DAMIOLINI

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Sellero (BS) (Gruppo: Lega)  - Consigliere  Consiglio Comunale Sellero (BS) (Gruppo: Lega) 


 

Tre Torri" di Sellero: Archeologia industriale o cattedrali nel deserto?

  • (07 luglio 2010) - fonte: www.damiolini.it - inserita il 07 luglio 2010 da 6113
    Dal Bresciaoggi del sei luglio abbiamo appreso con piacere che dopo quasi cinque anni (con almeno un paio d'anni di ritardo sul previsto), i lavori per il recupero del sito industriale "Tre Torri" (i tre forni della ex «Sefe») di Sellero parrebbero finalmente giunti al termine. Al meno a quanto risulta dall'articolo e dalle parole del nostro Sindaco che nell'illustrare gli interventi messi in atto, si è scordato però di dire quanto l'opera sia costata ai cittadini di Selleresi,Camuni e Lombardi.
    Per dovere di cronaca ci pare giusto sottolineare che per la riqualificazione del sito industriale, l'amministrazione di Sellero nel 2005 ha ottenuto da Regione Lombardia un contributo a valere sull'"Obiettivo 2" per circa un milione di euro (di cui 40% a fondo perduto e il 60% quale finanziamento a tasso zero ammortizzabile in 20 anni) ai quali vanno aggiunti circa trecentomila euro erogati dalla Comunità Montana di Valle Camonica.
    Almeno un milione e trecentomila euro quindi per un'opera che, almeno dai proclami e dalle promesse, si preannuncia essere uno dei fiori all'occhiello dell'archeologia industriale camuna. Un progetto destinato a portare rilevanti benefici sull'economia turistica del nostro paesello e di tutta la zona, ma che noi temiamo si possa trasformare un uno dei tanti megaprogetti portati avanti in questi anni dall'amministrazione comunale solo per fare e immagine e senza realismo e che ai cittadini non hanno portato mai benefici concreti.
    Un proverbio inglese dice però che la massaia sa solo quarantotto ore dopo se il budino è buono. Per il momento, almeno a quanto si legge dall'articolo, sembra tale, ma bisogna ancora assaggiarlo. Lasciamo quindi al Sindaco ed alla sua amministrazione il compito di stupirci e smentire le nostre perplessità.
    Nell'articolo si dice anche che "la storica passerella aerea in legno, lunga circa 75 metri, che serviva a collegare i forni allo stabilimento per il trasporto del materiale su nastro attraversando la statale 42 e la ferrovia, è stata rimessa in sesto" e che "Ora è percorribile e in futuro potrebbe essere utilizzata per il passaggio dei visitatori dalle tre torri al Centro filiera d'eccellenza realizzato nell'area ex Fucinati."
    Permetteteci di esprimere alcuni dubbi in merito alla "solidità" della struttura che, almeno visivamente, da tutt'altra impressione. Cosa succederebbe se uno dei numerosi camion che giornalmente percorrono quella strada (quel tratto è punto di passaggio obbligato per gli automezzi al lavoro nel cantiere della SS42, per quelli che riforniscono la centrale di TSN e per i mezzi che si recano nella vicina zona artigianale) urtasse il debole pilastro che la sostiene? Vedi foto Sorgono spontanei anche alcuni dubbi in merito alla effettiva "percorribilità" della passerella. Ci chiediamo, una volta saliti, come si possa scendere dalla parte opposta (lato supermercato) e soprattutto chi si prenderebbe la responsabilità di garantire l'incolumità dei pedoni in transito a fronte anche delle problematiche di traffico appena evidenziate, forse il nostro Sindaco?
    Probabilmente si sarebbe potuto riqualificare il tutto mantenendo sì l'attuale "passerella", ma implementandola con una struttura in legno lamellare, esteticamente gradevole, sicuramente più funzionale e che consentisse il transito in sicurezza dei pedoni contestualmente all'eliminazione del "pilastrino" posto al centro della sede stradale. In questo modo si sarebbe ottenuto il risultato di garantire la sicurezza di pedoni e automezzi oltre a migliorare "l'ingresso nord" della Scianica. Ci sorge il dubbio invece che la "storica" passerella sia stata mantenuta solamente per favorire l'attraversamento di ferrovia e statale da parte dei tubi del teleriscaldamento (foto).
    Un'ultima considerazione in merito anche al presunto "Centro filiera d'eccellenza realizzato nell'area ex Fucinati". Ci chiediamo cosa mai potrebbero visitare i turisti in quest'area (dove sono presenti il supermercato, altre attività commerciali e alcune officine meccaniche) visto che l'unico insediamento riconducibile ad una "filiera del legno" risulta essere Legno Energia che si occupa di "trattamento rifiuti", oltre a fungere (come da noi già ampiamente documentato) come discarica a cielo aperto per le ceneri della vicina centrale di Teleriscaldamento di TSN e la cui permanenza nel sito "ex-Fucinati" pare poi essere in forte dubbio.

    Fonte: www.damiolini.it | vai alla pagina
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