Dichiarazione di Salvatore SORBELLO

Siracusa – E’ la penisola Maddalena, la sua natura ancora preservata dalla totale contaminazione dell’uomo moderno, il "luogo" che sta richiamando sempre più frequentemente le attenzioni degli ambientalisti. Sviluppare un grande parco naturale su tutto il territorio del Plemmirio e realizzare una fascia protetta di entroterra speculare a quella marina. Due proposte, diffuse a poche ore di distanza una dall’altra, che si integrano nel nome della salvaguardia ambientale e immediatamente indirizzate alla commissione urbanistica di via Brenta perché le valuti come richieste di variante al Prg.

La giornata di ieri è stata interamente dedicata alle osservazioni sul piano regolatore della città che con diverse iniziative hanno avuto come fulcro il futuro della fruizione in chiave naturalistica e paesaggistica della penisola Maddalena.

I primi a parlare sono stati i responsabili della sezione siracusana del WWF che, in mattinata, hanno spiegato ai giornalisti riuniti in conferenza stampa le proposte di modifica al Prg avanzate dall’associazione. Nel pomeriggio, come riportato nell’articolo di Damiano Chiaramonte, è stata la volta dell’associazione Plemmyrion che ha illustrato l’idea di costruire un parco naturale per riunire in un unico contesto armonico le risorse ambientali e archeologiche presenti.

Il WWF, che nell’occasione ha presentato i nuovi organi direttivi, era rappresentato dal neo presidente Giuseppe Patti, accompagnato dal suo predecessore, Pierfrancesco Rizza, ora a capo della sezione regionale. La segreteria siracusana si completa con il vicepresidente Nicoletta Piazzese, il segretario Maura Fontana e il tesoriere Elisabetta Conti.

Partendo dalla definizione di "luogo" come parte integrante dell’esistenza, l’architetto Patti, ha descritto gli otto punti di interesse su cui il WWF ha deciso di accendere i riflettori al fine di contrastare quello che viene definito l’assalto della cementificazione. Il Prg è vigente, ha detto il presidente della sezione aretusea, ma l’apertura dimostrata dal presidente della commissione urbanistica, Salvo Sorbello, di prendere in esame eventuali osservazioni, consente di rispolverare alcune antiche considerazioni. Il primo passo è quello di sottrarre alla cementificazione l’area ex Aeronautica di via Mazzanti che potrebbe essere riutilizzata come spazio da adibire al verde pubblico. La zona è fortemente popolata ed ha un’alta densità abitativa. E’ nota, infatti, hanno sostenuto i rappresentanti del gruppo ambientalista, la scarsa penetrazione di aree a verde nella nostra città, uno dei tanti motivi che schiacciano il capoluogo aretuseo in fondo alle classifiche sull’ambiente. Andando verso sud c’è un altro spazio da proteggere, quello dell’idroscalo, ancora in uso all’Aeronautica, con destinazione il costruendo porto turistico e l’ampliamento del porto grande. Procedendo oltre, verso la Plaja, l’area di pre-riserva del Ciane Saline rientra nel piano di tutela del WWF, mentre c’è da stabilire dove andranno eventualmente spostate le attività economiche ivi presenti. Ci sono ancora le mura dionigiane e il quartiere Epipoli: la salvaguardia dei beni paesaggistici e architettonici passa anche attraverso la tutela di questo patrimonio.

Il secondo pacchetto di osservazioni è tutto imperniato alla conservazione del paesaggio naturalistico della penisola Maddalena. L’associazione del WWF aziona la lente d’ingrandimento su un’area denominata di pregio ambientale “E1”, dove sono previsti ben cinque insediamenti turistici. La richiesta, inoltrata alla commissione urbanistica, è volta a proteggere tutta la fascia costiera per almeno 300 metri dal mare preservando il litorale. Contestualmente, è stata ricordata una mozione, non accolta dalla stesura del Prg, a firma dell’allora vicesindaco, Fabio Granata, ospitata in una pubblicazione del WWF del 2003, tendente a realizzare una riserva terrestre speculare all’esistente area marina protetta. “Siamo felici – ha detto l’architetto Patti – che si torni a parlare di varianti al piano regolatore perché dimostra la cresciuta sensibilità verso la salvaguardia del territorio”. “Indubbiamente le vecchie soluzioni degli anni 80 – ha sottolineato Rizza - non hanno riscontro nella sensibilità attuale. La richiesta di turismo sostenibile, di attenzione al paesaggio è uno degli elementi di valutazione che gli stessi adottano osservando come viene preservato il patrimonio ambientale e archeologico.” I futuri villaggi turistici, previsti lungo la fascia costiera, hanno osservato gli ambientalisti, sarebbero privi di servizi e infrastrutture a supporto. Alcuni avrebbero difficoltà di collegamento per l’inadeguatezza della rete viaria. Sono terreni, hanno proseguito i rappresentanti del WWF, presi a macchia di leopardo che non hanno omogeneità di gestione dei flussi turistici.

Alberghi e villaggi dovrebbero nascere intorno a faro Carrozzieri compromettendo la naturalezza della riserva Ciane-Saline. Proseguendo oltre, altri insediamente potrebbero sorgere nei pressi del Minareto, ed ancora con l’Acquamarina 2, su un’ulteriore area in prossimità dell’Arenella, e nella zona di contrada Cuba.
In questi siti verrebbe consentito di costruire entro 300 metri dalla costa, una distanza troppo a ridosso dal mare che deturperebbe il paesaggio.

Fonte: www.giornaledisiracusa.it - Sergio Molino | vai alla pagina

Pubblica su: