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Dichiarazione di William TAMI
Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Pavia di Udine (UD) (Gruppo: Lega)
IL FUTURO DELL'UNIVERSITà
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(06 marzo 2010) - fonte: Privata - inserita il 06 marzo 2010 da 13352
Nella prospettiva di un radicale rinnovamento, per quanto riguarda il settore universitario la Lega Nord considera fondamentali: 1) la completa autonomia degli Atenei nelle competenze e nelle conseguenti responsabilità; l’autonomia nel reperimento delle risorse e gestione del bilancio secondo criteri di una economia d’impresa, assicurando comunque la presenza dei maggiori sponsor dei servizi di ricerca e didattica nel Consiglio di Amministrazione. Particolare considerazione dovrà essere riservata ai piccoli atenei con caratteristiche di eccellenza, anche nell’ ottica di sinergie locali funzionali alle esigenze del territorio in vista dell’ aumento della specializzazione e delle possibilità di lavoro. 2) La riforma dello stato giuridico del personale docente, regolata sulla base di contratti di diritto privato pluriennali rinnovabili, secondo criteri di merito scientifico e didattico (tenendo conto comunque dell’ indispensabile ricambio che è rimasto bloccato per intere generazioni. 3) La ristrutturazione degli enti di ricerca, che dovranno essere basati sul modello di impresa privata e dotati di personalità giuridica, distinguendo tra la ricerca strategica (tematiche emergenti a livello internazionale finanziate dalle amministrazioni statali e europee) e quella finalizzata all’ innovazione tecnologica (in connessione con le realtà produttive). Si dovrà inoltre evitare (in questo settore come nell’ Università) il sovrapporsi della funzione di controllore e di controllato per quanto concerne i risultati della ricerca. 4) La riforma degli organi universitari amministrativi, didattici e di ricerca, distinguendo funzioni e responsabilità tra il livello amministrativo e quello scientifico-didattico, che non dovranno mai coincidere (come invece oggi avviene); sarà necessaria la connessione tra gli ordini professionali e la società produttiva, diversificando tra strutture a prevalente funzione di addestramento professionale e quelle a prevalente finalità di ricerca. 5) L’ampliamento e il miglioramento dell’ offerta didattica, con l’adeguamento dei titoli di studio allo standard comunitario e l’abolizione del loro valore legale nel rispetto della normativa europea. Nella riorganizzazione rientra anche la realizzazione di “campus” universitari sul modello anglosassone, con effettivo diritto allo studio sulla base di un congruo contributo agli studenti capaci e meritevoli, soprattutto se indigenti. 6) Lo sviluppo razionale dell’ edilizia universitaria e della ripartizione delle risorse economiche, che troppo spesso gravano sugli Enti locali.
Fonte: Privata | vai alla pagina » Segnala errori / abusi