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Dichiarazione di Ignazio LA RUSSA
«Sì, sulle liste siamo pronti a tutto».
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(04 marzo 2010) - fonte: adnkronos - inserita il 04 marzo 2010 da 31
Pronti a tutto sulle liste? «Sì, pronti a tutto». Firmato: Ignazio La Russa. E la frittata è fatta. Ma il ministro della Difesa nonché uno dei coordinatori della trimurti Pdl è personaggio fin troppo accorto per cascarci. Vista la malaparata, la messe di proteste bacchettate scomuniche piovute sul suo capo, si è affrettato a precisare, a suo modo: ha confermato tutto, che si vuole escludere il Pdl dalla competizione elettorale, e che non è giusto e non è bello correre da soli «manco fossimo in Unione sovietica» dove si usava così, e che i radicali sono cattivi e violenti e che il Pdl non si farà mettere sotto da chicchesia, e che insomma nessuno pensi che il partito del predellino si farà cacciare dalle elezioni, tutto confermato, tutto sottoscritto e magari amplificato, ma con una precisazione volta a salvare forma e sostanza, pronti a tutto ma «nei limiti della legalità». Un La Russa in formato battaglia che più non si può, che si è assunto il compito di guidare la protesta esterna contro giudici e cancellieri vari che mettono ostacoli alle liste Pdl (è la «cavillocrazia» titola il Secolo d’Italia), e quella interna dentro il Pdl medesimo volta a “sputtanare” quei bugiardi di leghisti che promettono firme e poi non le portano, e magari adesso si fregano le mani. Un qualcosa del tipo “è la lista che traccia il solco e La Russa che lo difende”.Chi c’è cascato con tutte le scarpe è stato il leghista Matteo Salvini da Milano, quello dei «rastrellamenti» casa per casa contro gli immigrati, che credendo di ferire La Russa lo definisce «nervoso» , aggiungendo «sembra Mourinho», il che per La Russa interista sfegatato è al massimo un complimento. Ma tant’è. Di complimenti a Ignazio il nero (azzurro) ne sono arrivati pochini pochini.
Pier Luigi Bersani ha rasoiato: «La Russa vaneggia». Aggiungendo: «Nel Pdl c’è un problema politico, è inutile che se la prendano con i giudici o altri». I dipietristi hanno giocato sul registro del dottor Stranamore accusando l’Ignazio di «voler fare una nuova marcia su Roma», per non parlare dei radicali che hanno promesso l’ennesima querela per diffamazione contro La Russa reo di aver indicato i pannelliani come autori di «violenze» al momento di presentare le liste, «mi sarebbe piaciuto essere lì per difendere il mio sacrosanto diritto a presentarmi alle elezioni, mi sarei fatto arrestare», ha minacciato velatamente il ministro che a Milano in gioventù, come racconta il libro di un ex sessantottino, veniva chiamato “La Zuffa”, mentre adesso Pannella gli dà del «paleo fascista».
Aveva cominciato a “Linea notte”, La Russa, litigando in diretta con la direttrice Bianca Berlinguer sempre per questa storia delle liste cassate; poi due interviste con il «pronti a tutto». A pranzo, il ministro si presenta al ristorante della Camera, scherza con alcuni giornalisti poi mangia da solo, in una mano la forchetta nell’altra il telefonino. «Ridicolo il finto allarmismo della sinistra», il suo ultimo commento.
Fonte: adnkronos | vai alla pagina » Segnala errori / abusi