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Rai. L'Ufficio di Presidenza in Commissione Vigilanza non può modificare il regolamento.
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(17 febbraio 2010) - fonte: www.radicali.it - inserita il 17 febbraio 2010 da 1115
Se non fossero in gioco i diritti dei cittadini elettori in una importante consultazione elettorale, e persino la dignità del Parlamento nell’espletamento delle proprie funzioni, se ne potrebbe persino sorridere.Ciò che è assolutamente certo, però, è che l’Ufficio di Presidenza della Commissione di Vigilanza sulla Rai non può in alcun modo modificare quanto approvato dal plenum della Commissione solo una settimana fa (ed in Gazzetta Ufficiale da venerdì scorso). A dirlo fu lo stesso Presidente Zavoli, nel febbraio (e marzo) dello scorso anno, su mia richiesta, dichiarando che una simile eventualità non si sarebbe mai più ripetuta, essendo contrastante con regolamenti e prassi parlamentari (la vicenda aveva persino richiamato l’attenzione della Presidenza della Repubblica).
Tanto più che altrimenti, aggiungo per paradosso, si potrebbe anche abolire il plenum della Commissione. Intendo poi segnalare la totale assenza del coinvolgimento del sottoscritto, relatore e autore del provvedimento, disattendendo la richiesta della mia presenza da parte del Vicepresidente Giorgio Lainati nella scorsa seduta dell’Ufficio stesso, il che mi pare chiarisca ulteriormente portata ed intenti della operazione che si sta tentando. Infine, ma non per ultimo, siamo all’assurdo.L’assurdo di una par condicio che i suoi presunti difensori vorrebbero solo per le trasmissioni che pochi guardano, ma non per i programmi più influenti e seguiti, ma anche l’assurdo di una Commissione parlamentare di indirizzo e vigilanza della Rai disposta a farsi dettare le regole dall’azienda oggetto dell’indirizzo e del controllo. Un colpo definitivo alla autorevolezza e credibilità della Commissione, temo.
Fonte: www.radicali.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi