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Dichiarazione di Daniele BOSONE

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

L'acqua sia solo pubblica. Perché il privato deve stare lontano dalla gestione.

  • (19 novembre 2009) - fonte: AGL - Gruppo Editoriale L'espresso - inserita il 19 novembre 2009 da 31

    A proposito di gestione dell'acqua, mercoledì 4 novembre in Senato è stato approvato un emendamento proposto dal PD, poi modificato e fatto proprio dal centrodestra.

    Tale emendamento, inserito nella norma che per l'ennesima volta modifica la disciplina dei servizi pubblici locali, prevede che la proprietà del sistema idrico resti saldamente in mano pubblica ma che la gestione possa essere affidata in gara anche a privati.

    Io ho votato contro tale emendamento perché rimango assolutamente convinto che nessun "pezzo" della filiera del ciclo idrico integrato debba in alcun modo essere affidato ad altri se non alla pubblica amministrazione, che ha il dovere giuridico e prima ancora etico di garantirne il buon funzionamento.

    Non mancano i parametri per misurare la bontà della gestione pubblica in termini di efficacia ed efficienza. Tutti i soldi provenienti dalla tariffa pagata dai cittadini devono essere reinvestiti per realizzare impianti nuovi, rinnovare i vecchi e ridurre le perdite in rete. Non esiste che parte delle tariffe vada a creare lucro per società di gestione private non integrate nel sistema territoriale.

    Ho condiviso che le nostre ASM abbiano creato una realtà provinciale per realizzare gli investimenti in campo idrico, sono però convinto che le stesse società possano continuare a fare quello che ben fanno da più di cento anni, cioè garantire anche l'erogazione dell'acqua al cliente finale.

    Mi piace anche dire al presidente di ASM Pavia che il PD vede con estremo favore il fatto che le ASM si presentino senza partner privati alle gare e che siano sempre più unite e forti.

    Nessuno ha mai pensato di accusare le nostre aziende di voler privatizzare l'acqua. Semmai l'accusa è rivolta alla regione Lombardia che ha approvato una legge assurda e all'Amministrazione provinciale che in modo "solerte" e a mio avviso incauto - unica nel panorama nazionale come sottolineato anche dal Sole 24 Ore -, ha avviato le procedure di privatizzazione attraverso l'ATO.

    Se le nostre aziende dovessero perdere questa gara inutile o forse dannosa, sarà una grave perdita per tutto il nostro territorio provinciale. Mi auguro che ciò non accada.

    La nuova disciplina dei servizi pubblici locali e la discussione in corso alla Camera suggerirebbero di sospendere l'iter della gara indetta. È possibile farlo.

    C'è ancora tempo e modo, se c'è volontà politica, per fermare un treno in corsa verso l'ignoto.

    Fonte: AGL - Gruppo Editoriale L'espresso | vai alla pagina

    Argomenti: acqua, partecipate, servizi idrici, servizi pubblici, regione Lombardia, acqua pubblica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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