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Dichiarazione di Mara RUMIZ
«E' un po' strano il fatto che soltanto a Venezia si fotografi la popolazione di una sola parte della città»
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(13 novembre 2009) - fonte: Il Gazzettino - Venezia-Mestre - inserita il 14 novembre 2009 da 31
"Alla data di venerdì 13 novembre, l'Ufficio Statistica del Comune registra 60.025 residenti nella città storica (27.688 maschi, 32.337 femmine). Con la motivazione della discesa della popolazione sotto la soglia dei 60 mila residenti, c'è chi ha organizzato un funerale della città. Ma questa soglia non è ancora stata sfondata, sia pure per 25abitanti, e quindi sarà come fare «un funerale a babbo vivo, che in genere porta un pò di sfortuna".Lo sottolinea una nota del Comune di Venezia riportando un commento dell'assessore comunale alle Politiche della residenza, Mara Rumiz, che oggi ha illustrato nuovi dati sulla residenza e sugli immobili residenziali a Venezia.
L'assessore ha definito «un po' strano» il fatto che soltanto a Venezia si fotografi la popolazione di una sola parte della città, e, pur ammettendo la differenza con la terraferma, ha rilevato che molto più corretto è tener presente tutta la realtà insulare, i cui abitanti sono 90 mila (60 mila in città, 30 mila nelle isole).
Mara Rumiz ha precisato che parlare di «esodo» è oggi improprio: il massiccio saldo negativo per lo spostamento di abitanti verso la terraferma, durato più di trent'anni, si è esaurito, e oggi c'è un forte interscambio tra flussi in entrata e in uscita, tanto che nel 2008 il saldo è stato positivo, sia pur di sole 34 unità, ed eguale tendenza si sta verificando quest'anno.
Si dovrà quindi parlare di modifica della struttura della base sociale, con l'uscita di anziani efamiglie numerose e l'arrivo di giovani con più alta scolarizzazione e maggior qualificazione lavorativa.
Ciò che determina il continuo calo della popolazione è il saldo negativo tra morti e nascite. In realtà, se non si guarda soltanto al certificato di residenza, ma alla continuità abitativa, molto più alto è il numero di quanti vivono a Venezia, ed è su questo numero che la città organizza i suoi servizi. È comunque assolutamente necessario cercare non soltanto di salvaguardare il numero dei residenti, ma anche di attrarne nuove quote, agendo su due leve, il lavoro e la residenza.Un ultimo dato demografico ha portato l'assessore Rumiz sul terreno delle Politiche della residenza, ed è il numero delle famiglie: a Venezia città è rimasto praticamente invariato nell'ultimo decennio (da 32.534 a 31.460), con una dinamica quindi molto più rallentata rispetto al calo della popolazione, ma quasi metà delle famiglie è composta da una persona sola, con una notevolericaduta negativa sul mercato della casa.
Un dato eclatante, che Mara Rumiz ha definito, sorridendo, «quasi sovietico», riguarda le case in affitto: quasi metà (il 45%) sono di proprietà pubblica (Comune, Ater, Ire, ex Ipab ecc), contro una media nazionale del 4%. E anche se questo non esime il Comune dal portare avanti politiche per l'incremento dell'offerta di alloggi a canone sostenibile, impone una riflessione per il settore privato e la sua responsabilizzazione, a fronte del crescente pesante disagio abitativo soprattutto dei giovani, non potendosi pensare che la risposta alla domanda di casa possa essere tutta soltanto a carico del pubblico.
«Negli ultimi dieci anni il Comune ha dato un alloggio a Venezia a settecento famiglie di sfrattati - ha concluso l'assessore - ma il protocollo firmato con le associazioni dei proprietari, che doveva mettere a disposizione 120 appartamenti su ampie garanzie del Comune, è rimasto totalmente inevaso: non un solo alloggio è stato trovato».
Fonte: Il Gazzettino - Venezia-Mestre | vai alla pagina » Segnala errori / abusi