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Dichiarazione di Giulio Ferrari

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Castelnuovo Rangone (MO) (Lista di elezione: Cen-sin)  - Assessore  Comune Castelnuovo Rangone (MO) (Partito: Cen-sin) 


 

In 40 alla festa di Berlino

  • (11 novembre 2009) - fonte: Gazzetta di Modena - inserita il 24 novembre 2009 da 6063

    Rientrano i 40 modenesi, dai 13 ai 70 anni, partiti alla volta di Berlino per assistere al ventennale della caduta del Muro. Un avvenimento che li ha portati nel cuore dell’Europa per celebrare l’effetto domino che cambiò la storia. «L’iniziativa ribadisce l’importanza di essere cittadini europei: fra gli altri c’erano anche 6 nati dopo l ’89. Hanno partecipato come protagonisti della storia invece di studiarla nei libri - ha detto l’assessore Ferrari, promotore assieme al Comune di Castelnuovo - osservare la trasparenza del loro Parlamento, l’applicazione delle nuove tecnologie in tema ambientale o la visita con guida Gps: possibilità straordinarie per migliorare. E’ una data storica e noi c’eravamo».

    Una data che i tedeschi non segnano sul calendario festivo perché eco di ricordi scomodi: 1918 la rivoluzione da cui nacque la Repubblica di Weimar; 1923, la presa del potere di Hitler; 1938, il Terzo Reich avvia i pogrom preludio dello sterminio. Il 12% non si riconosce nel crollo del Muro e dei suoi valori; il 34% dell’ex Est pensa all’Ovest come solo beneficiario. L’estrema sinistra vi vede un tentativo d’ignorare le critiche alle osannate libertà capitalistiche. Così, nei baratti della storia, l’hanno sostituita al 3 ottobre: proclamazione dell’unità politica del ’90.

    In 100mila sono stati costretti a restare sotto un fitto labirinto di ombrelli e pioggia battente alla porta di Brandeburgo per vedere i capi di stato e la caduta di quel domino che per giorni ha ricostruito quel senso di limite ancora vivo nei berlinesi. Pannelli colorati disposti lungo 1,5 km verso Potsdamer Platz, là dove una volta si ergeva il cemento che spezzava la città. Con loro il gruppo modenese e castelnovese che nei giorni precedenti aveva ripercorso i luoghi della memoria. Dai fasti dell’architettura socialista nei viali dell’Est alle ardite sperimentazioni moderne nei grattaceli delle multinazionali. La East Side Gallery, tratto di muro dipinto con la Trabant, e il bacio di Honecker e Breznev; il Check Point Charlie, simbolo della Guerra Fredda. E ancora oltre fino alle barriere invalicabili con torrette di guardia. «Sarei andata ad ovest - dice Elena Corradi, 13 anni - mi ha colpito anche perché può ancora succedere fra ebrei e palestinesi». Sono state esplorate inoltre le proposte culturali berlinesi, dai centri sociali al Parlamento, dove si è avviato un confronto fra la democrazia tedesca e italiana: trasparenza, immunità, costi parlamentari. Il culmine lunedì: a Radio2 ospiti di «Caterpillar» per sentire Hermann, corrispondente dello storico lancio Ansa. Poi in piazza. Risate alla vista di Berlusconi appisolato; commozione al crollo del domino. Per qualcuno è stata una festa trattenuta più simile all’atmosfera di una grande sagra con vin brulé e wurstel. Per Rigetti «è il riscatto delle nuove generazioni su chi ha sostenuto alibi e ipocrisia della divisione». Per Meschiari era «una festa della libertà lontana dalla retorica vissuta anche da noi uniti come l’Europa di domani».

    Fonte: Gazzetta di Modena | vai alla pagina

    Argomenti: giovani, cultura, libertà, berlino, viaggio, comunità, celebrazioni | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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